p. Giovanni Nicoli – Commento al Vangelo del 11 Marzo 2023

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Un uomo aveva due figli… il più giovane disse al Padre…

Un uomo! Ma quando è che una persona è un uomo? Quali sono le categorie che noi utilizziamo per definire uomo un individuo?

Sono categorie mentali? Sono categorie filosofiche? Sono categorie economiche? Quando uno non è sotto la soglia di povertà, allora è un uomo? Un clochard è un uomo oppure no?

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Se uno è vestito bene oppure no, è la categoria per scegliere se uno è un uomo oppure no?

Un morto di fame, è un uomo? Un pazzo, è un uomo? Un malato di AIDS, è un uomo? Un handicappato è un uomo, o lo si può ammazzare ancora prima di nascere?

Quando un uomo è un uomo, allora e solo allora potremo cominciare ad intenderci e a parlare anche di Dio. Ma quando io, tu, l’altro, non siamo un uomo, allora è inutile avanzare pretese di dialogo su Dio.

L’uomo non è mai un dato una volta per sempre, è un farsi continuo dal concepimento alla nascita, dalla nascita alla morte, dalla morte all’eternità.

Quando nasce un uomo, nasce una infinita possibilità. E quando muore… mi ha sempre colpito quando muore un uomo vecchio pensare all’oceano di esperienze, di informazioni, di sensazioni e emozioni che un uomo porta con sé e spariscono nel nulla.

Quando vivevo in una casa di anziani, avevo iniziato a raccogliere le memorie di uno o dell’altro: sono pozzi. Sarebbe bello potere raccogliere le memorie di queste persone che sono uomini, che sono stati uomini, che sono ancora uomini anche se sembra che la loro grande fatica sia unicamente quella di morire e che, per questo, noi società cristiana tendiamo ad isolare e a mettere in una casa di cura, casa albergo, casa per anziani, ricovero.

L’uomo, dice Rilke, è come un tempio di cui non si vede mai la cupola.

Ed essere cristiano non significa essere più uomo o meno uomo di un altro, ma è solo la manifestazione di quello che l’uomo dovrebbe essere secondo il disegno e il sogno di Dio.

Ma chi è veramente uomo e chi no?

Uomo è veramente tale chi è segno di una presenza di Dio. E un ateo può esserlo addirittura molto più di me. Infatti chiunque ama è amato da Dio, colui che non ama non ha conosciuto Dio, poiché Dio è amore, ci dice s. Giovanni.

Questo uomo che ama, nella parabola del vangelo di quest’oggi, si dice abbia due figli. Ma allora questo uomo che ama, non è un semplice richiamo generico all’umanità, ma un riferimento ad un modo specifico di essere uomo: essere padre! E quale padre!

Un uomo, un padre, di fronte al quale ogni nostra umanità e paternità impallidiscono. Un padre che illumina le nostre smorte paternità. Un padre che dà forza a qualsiasi paternità di questo mondo. Una paternità che dà un’identità forte all’essere padre. Padre che non è solo genitore biologico, ma è soprattutto genitore umano, psicologico, relazionale, cardiologico.

Un padre che aspetta fino all’inverosimile. Un padre che perdona all’infinito. Un padre misericordioso. Un padre che sale e sta in croce per il proprio figlio. Un padre che si annulla nella perdita dell’eredità a favore del figlio. Un padre che non è compreso. Un padre che non ha bisogno di difendersi. Un padre che va incontro uscendo di casa. Un padre che abbraccia. Un padre che avvolge. Un padre che fa festa. Un padre che vive la sua tristezza e la sua solitudine. Un padre che vive unicamente per i suoi figli.

Un padre che ci ama per primo.

Un padre; un Dio. Un Dio che non ha eguali nella sua passione perdutamente appassionata per il figlio, per l’uomo, per un solo uomo. Un padre che continua a donare al mondo ogni bene. Un padre che non vuole altro se non la salvezza e la felicità del mondo. Un padre che ama l’uomo fino alla follia della croce, fino a morire per lui sempre e gratuitamente.

Questo è il Dio di Cristo, il nostro Padre, un Padre con la P maiuscola!

Se c’è un uomo amato da Dio allora c’è un Dio che è Padre e c’è un Padre che è Dio. Solo se c’è uno che ama allora c’è un uomo. Solo se c’è un Dio Padre che ci ama per primi, allora ogni uomo è uomo e possiamo comprendere qual è la vera umanità e qual è la vera paternità.

Essere uomini come il nostro Dio è uomo, essere padri come il nostro Dio è Padre.

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