Uno puรฒ fare lโattore ed essere vero, oppure puรฒ recitare semplicemente una parte. Un attore vero รจ colui che si cala talmente nella parte del protagonista da diventare come lo stesso protagonista, avere gli stessi sentimenti, lasciarsi toccare dagli stessi pensieri.
Uno puรฒ fare lโimprenditore e mettere tutta la sua vita lรฌ dentro, sentendo sua opera quanto fa. Oppure uno puรฒ fare il professionista, il manager e recitare una parte: non รจ roba sua, lโimportante non รจ che lโopera cresca ma che si salvi lui, sempre e comunque.
La stessa cosa vale per uno che fa il prete, il medico, lโassistente sociale, il politico, e chi piรน ne ha piรน ne metta.
โUn amico fedele รจ rifugio sicuro: chi lo trova, trova un tesoroโ, dice il Siracide, ma la parola amico non รจ sufficiente per comprendere la veritร di ciรฒ che siamo. Continua infatti lo stesso Ben Sira dicendo che cโรจ lโamico di quando gli fa comodo, oppure lโamico a tavola che non resiste nel giorno della tua sventura.
โSe vuoi farti un amico, mettilo alla prova e non fidarti subito di luiโ.
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Lโinvito non รจ un invito al pessimismo, quanto invece un invito ad andare oltre le apparenze e ai nomi altisonanti di professioni che di professionale hanno ben poco. ร un richiamo, inoltre, a vivere tutto quello che viviamo, che sia fede o lavoro, rapporti e amicizie, convivenze o nozze, tenendo presente che siamo chiamati a vivere tutto questo come espressione di quello che siamo, non di quello che vorremmo fare per ottenere chissร quali riconoscimenti.
I riconoscimenti sono dei selfies che chiudono al rapporto creando quella distanza che mi permette di non farmi vedere per quello che sono, mostrando solo quello che appare bene magari con qualche ritocco grazie a quello che riescono a fare quelle macchinette.
Siamo chiamati a rifletterci nello specchio guardando chi siamo, cosรฌ come siamo, nudi come Dio ci ha creati. Ri-flettere la nostra persona nello specchio non per truccarci ma per amarci per quello che siamo in veritร , รจ la via della vita che rende possibile ogni rapporto di amicizia o di sponsalitร che vogliamo. Lโadulterare le cose รจ una azione che a noi umani viene bene, ma non sempre รจ cosa buona, anzi spesso รจ cosa che rovina quanto il Signore ci ha dato. Un mulo รจ animale forte che serve a lavorare e puรฒ arrivare anche in cima alle alpi aiutando gli alpini a fare la guerra, ma un mulo non potrร mai dare la vita perchรฉ รจ stato reso tale dagli uomini.
La durezza di cuore indica chiusura nei confronti della vita nostra e di Dio. Preferiamo rinchiuderci in una stanza col nostro computer giorno e notte, piuttosto che sederci al parco ad incontrare chi passa di lร . Preferiamo baciare un cagnolino piuttosto che comprometterci in un bacio relazionale dove noi siamo chiamati a venire alla vita.
La durezza del cuore si manifesta in una chiusura che si appaga del possesso di sรฉ e degli altri. Non mi specchio per vedermi, mi faccio un selfies per truccarmi. Tale chiusura preclude ogni possibilitร di accoglienza. Noi pensiamo che tale chiusura, nei confronti di noi stessi e dellโaltro, sia esso straniero o italiano poco importa, sia una grande furbata, mentre in realtร รจ un castrarci divenendo come i buoi: lavorano bene ma non possono dare vita perchรฉ castrati.
La condizione naturale dellโuomo, che dovremmo cercare di vedere allo specchio, รจ dare la propria vita per salvarla. Lโespansione del proprio io e del noi, avviene solo nel dono e nellโamore, non nellโadulterare le cose e le relazioni condannandoci ad una eterna adolescenza.
Non ci interessa la legge sul divorzio e quella sullโamicizia che dice solo che ti aiuto se sei dei nostri. Amare non per possedere e dominare, ma amare per essere. Con tutti i limiti del caso, con tutti i tradimenti possibili, ma anche con la consapevolezza che lรฌ siamo chiamati a tornare se vogliamo essere vivi; se vogliamo essere veri attori che non recitano una parte ma che sono una parte.
Non spaventiamoci nรฉ dei nostri tradimenti nรฉ del non riuscire in certi campi, รจ cosa naturale. Chiediamo invece di smetterla di discutere su ciรฒ che รจ lecito oppure no: serve solo a non guardare il problema. Guardiamoci allo specchio, entriamo nella parte di quello che siamo e che siamo chiamati a diventare. Lasciamo la convinzione che noi siamo ciรฒ che facciamo. Dalla veritร del nostro sguardo e della nostra vicinanza alla vita, noi potremo scorgere la bellezza dellโamicizia e della relazione sponsale, semplicemente non perchรฉ saremo perfetti ma perchรฉ saremo veri. Gente che si specchia non per truccarsi ma semplicemente per vedersi come รจ.
Commento a cura di p. Giovanni Nicoli.
Fonte โ Scuola Apostolica Sacro Cuore
Vangelo del giorno:
Mc 10, 1-12
Dal Vangelo secondo Marco
In quel tempo, Gesรน, partito da Cafร rnao, venne nella regione della Giudea e al di lร del fiume Giordano. La folla accorse di nuovo a lui e di nuovo egli insegnava loro, come era solito fare.
Alcuni farisei si avvicinarono e, per metterlo alla prova, domandavano a Gesรน se รจ lecito a un marito ripudiare la propria moglie. Ma egli rispose loro: ยซChe cosa vi ha ordinato Mosรจ?ยป. Dissero: ยซMosรจ ha permesso di scrivere un atto di ripudio e di ripudiarlaยป.
Gesรน disse loro: ยซPer la durezza del vostro cuore egli scrisse per voi questa norma. Ma dallโinizio della creazione [Dio] li fece maschio e femmina; per questo lโuomo lascerร suo padre e sua madre e si unirร a sua moglie e i due diventeranno una carne sola. Cosรฌ non sono piรน due, ma una sola carne. Dunque lโuomo non divida quello che Dio ha congiuntoยป.
A casa, i discepoli lo interrogavano di nuovo su questo argomento. E disse loro: ยซChi ripudia la propria moglie e ne sposa unโaltra, commette adulterio verso di lei; e se lei, ripudiato il marito, ne sposa un altro, commette adulterioยป.
C: Parola del Signore.
A: Lode a Te o Cristo.