Continuiamo, nel vangelo di oggi, il dialogo tra Nicodemo e Gesรน. Un dialogo dove bene e male si affrontano, un dialogo che chiede di rinascere di nuovo, di scegliere di rinascere, di rinascere dallโalto, un dialogo dove Nicodemo non risponde alla domanda di Gesรน. Siamo noi i Nicodemo che debbono rispondere alla domanda di Gesรน di rinascere dallโalto. A noi รจ chiesta la risposta, una risposta non intellettuale, non ragionata, una risposta banale, โstupidaโ direbbe Ivan Karamazov di Dostoevskij, una risposta semplicemente vera.
Gesรน ci porta a cogliere, come โstupidiโ, come bambini, vale a dire come gente che non si nasconde dietro vacui ragionamenti che sembrano piรน finalizzati a fuggire la realtร che a viverla e ad affrontarla, il quando uno vive veramente. La โstupiditร โ, lโessere bambini, che non ha bisogno di grandi ragionamenti, รจ sbrigativa e poco scaltra, รจ aperta e onesta, mentre lโintelligenza e lโuso che fa della parola spesso รจ birbante.
La domanda a cui rispondere con la nostra vita รจ โma quando uno vive veramente?โ. La risposta รจ semplice: non quando nasce, ma quando รจ amato. Diciamo questo pur coscienti di quanto questo termine sia ambiguo, di quanto questa realtร sia travisata. A volte sembra che lโuomo sia venuto al mondo per tradire se stesso, tradendo la realtร dellโamore, e per distruggere questo mondo suicidandosi.
Ciรฒ che ci fa rinascere, nella vita, รจ lโamore, lโamore di Dio che non ha implicanze di possesso. Lโorigine del nostro esistere non cโรจ il caso o il fato, non รจ cosa banale, ma รจ disegno di amore. Il caso distrugge tutto ciรฒ che produce, lโamore personale nostro e di Dio fa rinascere dallโalto. Dallโalto dellโamore, dallโalto della croce da cui Gesรน soffia su di noi il suo Spirito di amore.
Vi sono delle concretezze nella nostra vita che fanno emergere alcuni temi sottolineati dal capitolo terzo del vangelo di Giovanni.
Il primo lo consociamo bene: chi รจ il Padre, chi รจ il Figlio, come noi viviamo il nostro essere figli in relazione gli uni con gli altri. Questa relazione fa emergere quanto noi crediamo allโamore. Sembra piรน facile amare uno, soprattutto un poveraccio, se non lo vediamo in volto, se รจ lontano da casa nostra. Appena diventa vicino di casa, nero come รจ o ROM che sia, giร ci accorgiamo che lโamore รจ cosa impossibile, lโamore si tramuta in sospetto prima e in rabbia poi.
Il secondo passo รจ dato dal fatto che credere allโamore diventa salvezza, non crederci diventa perdizione. Credere allโamore non come dato crudele della nostra vita. Un dato che diventa spesso e volentieri morte dellโamore stesso, tomba sua e morte nostra. Dare e ricevere amore รจ vita. Rifiutare questa dinamica diventa morte con lโillusione che questa sia lโunica via per salvarci.
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Lasciarci illuminare da Lui luce, ci rende capaci di diventare figli semplicemente perchรฉ ci mostra quale รจ la via della vita, la via dellโamore. Ci riporta a vita nuova rendendoci capaci di discernimento, di cogliere ciรฒ che รจ bene e ciรฒ che รจ male scegliendo se vivere o morire, se amare oppure vivere nellโindifferenza Spesso noi amiamo le tenebre anzichรฉ la luce, a volte senza accorgerci. Siamo logici nello scegliere il male e non il bene, mentre sarebbe cosa da โstupidiโ scegliere lโamore. Per scegliere lโamore bisogna essere โstupidiโ. Noi giudichiamo โstupidoโ chi non fa i propri interessi amando questo mondo e il prossimo. Chi ama รจ un debole, รจ uno che si fa menare per il naso, รจ uno che lascia che gli altri ne approfittino.
Noi sappiamo che la menzogna e la violenza sono modi di vita sbagliati, eppure quanto della nostra vita รจ impostata sulla menzogna e sulla violenza? Se ascoltiamo TV e leggiamo giornali continuamente lโuno accusa lโaltro di violenza e menzogna, usando, per tale accusa, violenza e menzogna.Costruiamo un sistema di violenza, manipolata da intelligenze eccellenti, manovrate dal desiderio di potere e di possesso, non libere di essere โstupideโ, costringendoci ad una morte lenta, schiava di un sistema personale e sociale distruttivo e disumano. In questo, non in teoria ma in pratica, noi ci giochiamo destinandoci alla non vita.
Ma perchรฉ lo facciamo? perchรฉ ci rifiutiamo di rinascere dallโalto? A questa domanda Nicodemo non dร risposta. A questa domanda siamo chiamati a dare risposta, sperando che la nostra โstupiditร โ ci permetta ancora una volta di scegliere la via bella di rinascita e di risurrezione, la via dellโincanto, la via dellโingenuitร , la via dellโamore. Per distruggere bastano gli avvoltoi, per costruire vita e dare vita ci vuole una persona umana che vive amore anche se โstupidaโ.
Commento a cura di p. Giovanni Nicoli.
Fonte โ Scuola Apostolica Sacro Cuore
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Dio ha mandato il Figlio nel mondo, perchรจ il mondo sia salvato per mezzo di lui.
Gv 3, 16-21
In quel tempo, Gesรน disse a Nicodรจmo: ยซDio ha tanto amato il mondo da dare il Figlio unigenito, perchรฉ chiunque crede in lui non vada perduto, ma abbia la vita eterna. Dio, infatti, non ha mandato il Figlio nel mondo per condannare il mondo, ma perchรฉ il mondo sia salvato per mezzo di lui. Chi crede in lui non รจ condannato; ma chi non crede รจ giร stato condannato, perchรฉ non ha creduto nel nome dellโunigenito Figlio di Dio. E il giudizio รจ questo: la luce รจ venuta nel mondo, ma gli uomini hanno amato piรน le tenebre che la luce, perchรฉ le loro opere erano malvagie. Chiunque infatti fa il male, odia la luce, e non viene alla luce perchรฉ le sue opere non vengano riprovate. Invece chi fa la veritร viene verso la luce, perchรฉ appaia chiaramente che le sue opere sono state fatte in Dioยป.
C: Parola del Signore.
A: Lode a Te o Cristo.
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