Mosè con il popolo di Israele si è trovato lungo le rive del mar Rosso dopo l’uscita dall’Egitto. Il mare simbolo del male si stagliava come un mostro di fronte ad Israele. Dietro arrivava il Faraone coi suoi carri e i suoi cavalli, col suo esercito: l’altro grande mostro arrivava chiudendo a tenaglia il popolo di Israele. Non c’era via di scampo, c’era solo una via di morte e di distruzione. Mosè ordinò al popolo di stare fermo e di stare zitto, non accettò di trattare col faraone, non accettò di fuggire di fronte al male mar Rosso. “State fermi e oggi vedrete la gloria del Signore Dio”. Ecco la risposta: stare fermi di fronte al male confidando in Dio, nella sua non nella nostra soluzione.
Così Gesù giungendo sull’altra riva, dopo aver attraversato il mare in tempesta, si ritrova in un mondo di male. Siamo in terra straniera, in un luogo di sepolcri, dove vivono due indemoniati che urlano il loro male, tra il mare e una mandria di porci che sono animali immondi. Una realtà dove tutto ci parla di male. Una realtà dalla quale Gesù non scappa, non dice niente.
Sono gli indemoniati che urlano contro di Lui: è un grido di terrore che vuole terrorizzare. Il male davanti al bene si mette in mostra come tale. Ciò che prima sembrava qualcosa di normale, due indemoniati in un luogo di morte e di impurità, ora emerge come tale, emerge come male. Un male che era dannoso per gli indemoniati ma anche per gli altri: “nessuno poteva passare per quella strada”, tanto era furioso il suo manifestarsi nei due indemoniati.
Gesù sta fermo, non dice nulla, parla solo il male riconoscendo la sua identità di Figlio di Dio venuto a rovinare il male stesso. Il male di fronte al bene si imbestialisce ma, allo stesso tempo, non può più nascondersi dietro l’identità dei due indemoniati. Il male di fronte al bene sa che deve sloggiare per questo alza il tiro, ma non ha via di scampo. Il male rende l’uomo non più tale ma lo rende paralitico, indemoniato, cieco. Per questo vede il bene come minaccia.
Gesù non parla, fa tutto il demonio che come vinto dalla semplice presenza di Gesù supplica il suo vincitore di poter andare nella mandria dei porci: il male vuole abitare almeno in qualcuno e sceglie di abitare nell’immondo; i due mali si distruggono a vicenda come il mare distrugge l’esercito del faraone.
Il potere delle tenebre di fronte alla luce è annullato, è nullo. Il demonio col suo spirito di diffidenza lascia libero l’uomo che torna ad essere figlio di Dio, che si lascia prendere cura dal Padre grazie a Gesù.
Il male prima di finire nell’abisso da cui è stato tratto rimane ancora un po’ nei porci, in quelle zone di incredulità che ci insidiano ogni giorno e ci portano a fare scelte malsane e insensate. State fermi perché il male di fronte all’essere bene impazzisce e si autodistrugge. Il male infatti si alimenta del male e di coloro che riesce a rendere malvagi facendo fare loro delle scelte inique.
Le onde dunque inghiottiscono i demoni, quelle onde che avrebbero voluto inghiottire i discepoli increduli sulla barca del sonno di Gesù, inghiottiscono loro stessi. Finché vivremo le acque, cioè il male e la morte, provocheranno in noi paura. Ma ormai sappiamo che tale paura e terrore è il luogo della fiducia: state fermi, vedrete l’opera di Dio. Perché avete paura? Svegliati Signore, stiamo affondando. Riposate sul grembo del Padre e respirate da Lui energia di fiducia e di bellezza, oltre che di bontà.
Di fronte a tale bene, dopo che i demoni sono fuggiti da Gesù buttandosi nel mare e affogando, i mandriani fuggono. I due indemoniati sono liberi ma lo spirito del male è ancora nei mandriani che si allontanano da Gesù. Il male si allontana dal bene per potere continuare a seguire la sua strada e la sua via, con tutte le ragioni di buon senso che ci portiamo dietro. Lo stesso male che è rimasto nei Gadareni che allontanano Gesù.
C’è una buona notizia: la liberazione dal male per i due ex-indemoniati. La stessa notizia per gli altri diventa cattiva. È il male che negli ossessi maschera il bene che invece può essere smascherato. Negli altri lo stesso male si presenta con parvenze di bene, camuffato da interesse, vantaggio e piacere. Ma tutto questo alla fine fa abitare nei sepolcri, mentre l’invito di Gesù alla liberazione dal male per il vero bene è chiaro.
AUTORE: p. Giovanni Nicoli
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