La pace รจ la salvezza operata dallโeffusione dello Spirito. Cristo รจ personalmente la nostra giustizia e la nostra pace: da qui deriva lโordine e la pace reciproca tra gli uomini. La pace รจ risonanza dellโamore gratuito e misericordioso di Dio ed รจ sperimentato dagli uomini nel perdono delle proprie colpe: non potrร non essere perdono reciproco.
Oggi, iniziamo il nuovo anno celebrando la maternitร di Maria.
Gesรน, โnato da donna, nato sotto la Leggeโ, circonciso lโottavo giorno e chiamato con il nome โGesรนโ, รจ il compimento della benedizione di Dio allโumanitร , รจ la benedizione fatta persona. La pienezza della benedizione si manifesta nel frutto benedetto del seno di Maria, colei che รจ benedetta tra tutte le donne. La protezione, la grazia e la pace in cui consiste la benedizione assumono il volto e il nome di Gesรน di Nazareth. Nome che indica la volontร di salvezza di Dio: โIl Signore salvaโ.
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Tema unitario delle letture รจ anche quello della presenza di Dio manifestata nel volto e nel Nome di Gesรน; presenza che si fa interiore al credente grazie allโeffusione dello Spirito e che lo guida alla figliolanza divina. La maternitร di Maria รจ lโevento che consente la manifestazione della presenza benedicente di Dio agli uomini.
La circoncisione di Gesรน, allโottavo giorno, รจ memoria importante per la valenza spirituale della circoncisione stessa che richiama allโapertura: lโuomo si pone in ascolto della donna ponendo un limite alla sua โonnipotenza virileโ e accetta di vivere la sessualitร come incontro faccia a faccia. Richiama allโappartenenza: perchรฉ la circoncisione rende il corpo umano una superficie scritta, una sorta di libro su cui รจ incisa lโirrevocabile decisione divina di legarsi in alleanza.
Il passaggio di Dio e del suo Spirito nellโuomo lascia come traccia una ferita. La circoncisione รจ una ferita, uno spogliamento che rivela una mancanza piรน profonda e vitale: รจ la condizione dellโincontro con lโaltro, dellโaccesso di Dio nella nostra vita. Per questo la Bibbia simbolizza la circoncisione e la estende a tutto lโuomo parlando di circoncisione degli orecchi e del cuore. La nostra mancanza รจ il luogo dellโincontro e della relazione.
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โGli fu messo nome Gesรน come era stato chiamato dallโangeloโ (Lc 2,16).
Nel nome รจ la chiamata: il nostro nome รจ la nostra vocazione, la nostra unicitร , il nostro compito, la nostra responsabilitร . Il nome โGesรนโ poi, il nome di colui che รจ generato dallo Spirito santo, รจ il nome che viene da Dio e non dagli uomini, dallโalto e non dal basso. ร lโunico nome in cui cโรจ salvezza.
Non รจ il nome che deve esaudire un desiderio dei genitori, che deve proseguire una storia genealogica, che deve dare continuitร a vite di altri, che deve illudere di immortalitร chi lโha generato. Certo, i nostri nomi, cioรจ le nostre vite, le nostre unicitร personali, sono braccati e ricattati dal nostro passato, feriti e perseguitati dal nostro passato. Nel nome di Gesรน, nella declinazione del suo nome, possiamo trovare lโorientamento per vivere il nostro nome nella libertร . Certo nella libertร possibile, una libertร sempre fragile, una libertร sempre ostacolata e minacciata, da noi stessi e dagli altri.
Ma i nostri nomi ormai sono innestati nel nome di Gesรน, noi siamo stati battezzati nel nome di Gesรน, e il battesimo, come abbiamo visto, รจ letto come circoncisione cristiana. In Cristo il nostro nome non รจ piรน memoria di passato ma cammino verso il futuro, non รจ ripetizione del giร visto e subรฌto ma novitร di vita. ร anticipo di resurrezione, di quella vita eterna in cui finalmente riceveremo il nome nuovo che nessuno conosce e nessuno ha conosciuto, ma che solo Dio conosce. Come lui solo conosce il nostro cuore, la nostra unicitร , la nostra vocazione, il nostro mistero.
Lโesperienza originaria di Gesรน รจ quella di essere preceduto. Il nome โGesรนโ era il nome con cui era stato chiamato dallโangelo โprima di essere concepito nel ventre maternoโ. Preceduto da genitori, preceduto dalla storia di un popolo, preceduto da Dio. Lโaccoglienza che i genitori faranno del figlio, cosรฌ come lโaccoglienza che gli predisporrร il popolo, sarร essenziale al nuovo venuto per giungere allโaccoglienza della propria storia di precedenza.
Lโaccoglienza รจ la condizione per pacificarsi con la propria origine e con la storia che ci ha preceduti. Lโaccoglienza che conosciamo nel nostro venire al mondo e nel nostro vivere รจ fondamentale perchรฉ noi, a nostra volta, possiamo accoglierci nella storia di precedenza che ci ha segnati e che risale a Dio Padre.
Cโรจ dunque un prima, per Gesรน, che troverร il suo senso nel dopo: che cosa farร di Gesรน tutto ciรฒ che lo ha preceduto? Ma soprattutto, cosa farร Gesรน di tutto ciรฒ che lo ha preceduto? Del rapporto con la famiglia di origine? Degli usi e delle tradizioni religiose del suo popolo? Della chiamata che viene da Dio? Del suo stesso nome? Il dopo della vita di Gesรน nasce come domanda in questo prima in cui Gesรน รจ in posizione totalmente passiva.
Nel passo del vangelo si sottolinea lโattivitร interiore di Maria: luogo della libertร รจ lโinterioritร in quanto spazio di elaborazione del senso, di accoglienza del reale e di maturazione delle scelte e delle decisioni. Maria, che riflette e medita โnel suo cuoreโ sugli eventi che accadono e che custodisce interiormente parole che destano stupore, coltiva ed elabora in sรฉ il senso di tali eventi, lo concepisce, lo porta in grembo come in grembo ha portato il figlio, gli dร progressivamente una forma, attendendo di partorirlo, o meglio, di essere lei generata a tale senso che la coglie quale madre del Signore.
Lโattivitร interiore e spirituale di memoria e riflessione, di cui Maria รจ soggetto, รจ luogo di unificazione del tempo e di discernimento della benedizione divina nel quotidiano.
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