Cercare
Comprendere quello che accade intorno a noi o avere una visione affidabile della realtà diventa sempre più difficile nonostante i numerosi mezzi di comunicazione. In genere, quando scegliamo un giornale o un programma di informazione, tendiamo a preferire quello che probabilmente ci confermerà nella nostra visione. Al contrario, ci indispettiamo se non troviamo una visione dei fatti che ci accontenta. È un semplice esempio della fatica che facciamo a cercare la verità. Cercare è un’azione esigente e rischiosa: non vogliamo cercare per esempio di sapere che cosa pensa o vive un’altra persona, a noi bastano i nostri giudizi! Non vogliamo cercare altre prospettive, a noi bastano le nostre idee! Non vogliamo neanche cercare veramente Dio, a noi bastano le nostre abitudini!
Mettersi in discussione
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La solennità di oggi ci mostra invece come Dio si lasci trovare da coloro che lo cercano con sincerità, coloro cioè che rischiano, mettendosi in discussione.
L’esempio ci è dato dai Magi, sapienti di cui conosciamo soprattutto il loro modo di cercare. Prima di tutto sappiamo infatti che vengono da lontano, si sono messi in cammino, lasciando le loro sicurezze. Ecco la prima caratteristica per cercare con onestà: occorre mettersi in discussione, senza rimanere nelle nostre zone di conforto. Occorre muoversi. Anzi, i magi si muovono addirittura nella notte, quando le cose non sono chiare e il cammino può anche essere pericoloso, eppure è l’unico modo per seguire la stella!
Seguire il desiderio
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La stella, in latino sidus, richiama infatti il desiderio (in lat. de-siderium). Il desiderio ci attrae, ci spinge a rischiare, a metterci in cammino quando le cose non sono chiare, senza sapere se effettivamente riusciremo a trovare una risposta a quello che cerchiamo.
Eppure seguire un desiderio, proprio come per i Magi seguire la stella, ci fa provare una grande gioia, perché ci fa sentire vivi. Come le stelle, anche i desideri, si possono vedere solo nella notte: se pretendiamo che tutto sia sempre chiaro, allora non concederemo molto spazio ai desideri. Del resto, senza desideri non ci metteremmo in cammino. Quando non desideriamo più, siamo fermi, in un certo senso siamo già morti.
L’umiltà di chiedere
I Magi ci aiutano anche a capire che se vogliamo cercare veramente, dobbiamo anche avere il coraggio di chiedere. Se pretendiamo di sapere già tutto, se non abbiamo l’umiltà di farci aiutare, difficilmente potremo avanzare nella nostra ricerca. Chiedere è rischioso: anche ai Magi capita di chiedere alle persone sbagliate. Eppure anche quegli incontri si rivelano in qualche modo utili.
Lasciarsi sorprendere
I Magi vengono dirottati verso Betlemme e non si fanno problemi a proseguire il loro viaggio in quella direzione, non esitano cioè ad andare a cercare persino laddove sembra improbabile: come si può trovare il nuovo Re in un posto sconosciuto e dimenticato? Eppure il Signore si fa trovare proprio laddove non ci aspetteremmo. Al contrario, noi tendiamo a cercare il Signore dove l’abbiamo sempre incontrato, nelle abitudini, nei luoghi comuni, nei posti che noi riteniamo dignitosi. Dio invece si rivela dove vuole e ci invita a lasciarci sorprendere.
Cambiare strada
I Magi hanno addirittura il coraggio di cambiare strada: non tornano indietro percorrendo la strada che ormai conoscevano, ma cambiano direzione, perché nella vita una strada che una volta ci è stata di aiuto per trovare quello che stavamo cercando, non è detto che resti adatta per sempre. Occorre aprirsi alla novità e non intestardirsi a ripercorrere quei tratti di strada solo perché ormai li conosciamo bene. Forse proprio su quelle vie ormai consumate e battute, Dio non si fa più trovare.
Immobilismo
Il testo del Vangelo di Matteo che la liturgia ci propone mostra in controluce anche le caratteristiche di coloro che al contrario non sono capaci di cercare: Erode per esempio è descritto come una persona immobile, che non esce dal suo palazzo, cioè non si mette in discussione veramente e non abbandona mai le sue sicurezze. Erode è il modello di coloro che non si mettono mai in cammino e preferiscono manipolare gli altri per ottenere le loro risposte. Persino gli scribi e i sacerdoti si limitano a leggere le Scritture, ma non si attivano per verificare e per vivere un’esperienza personale: possiamo conoscere in profondità la Parola di Dio, ma ciò non implica che ci facciamo guidare da essa in una ricerca personale e autentica di Dio.
Riprendere il viaggio
All’inizio di questo nuovo anno possiamo ripartire proprio dai desideri che Dio mette dentro di noi, possiamo provare a metterci in discussione, a non dare per scontato il modo in cui stiamo vivendo, possiamo metterci in cammino e iniziare a cercare quello che ci sta veramente a cuore.
Leggersi dentro
• Quale desiderio ti muove in questo tempo della tua vita?
• Dove stai cercando il Signore?
Per gentile concessione di P. Gaetano Piccolo S.I.
Fonte