GRATITUDINE
Siamo sempre più convinti che tutto ci sia dovuto. Abbiamo espulso dal nostro vocabolario il sacrificio, la rinuncia, la mancanza. i genitori, molto spesso, costruiscono autostrade per i figli, in modo che possano correre senza pensieri. Eppure è proprio così che si costruisce l’infelicità: non abbiamo più nulla da desiderare e, di conseguenza, non sappiamo più ringraziare.
Eppure la realtà a un certo punto bussa alla nostra porta e ci fa scoprire come stanno veramente le cose: niente ci è dovuto! Tutto è un dono. Qualsiasi cosa può esserci tolta in qualunque momento. Se c’è, vuol dire che c’è un dono in più. Proprio per questo la modalità più coerente e vera di stare nella vita è la gratitudine!
Un donna, come Anna e come Maria, di cui ci parlano i testi della liturgia di oggi, sa cosa significa un dono: lo sperimenta nella novità sorprendente della vita ricevuta di un figlio. Ecco, dovremmo imparare da queste donne a dire grazie per guardare ogni cosa con gli occhi della gratitudine.
UN IMPEGNO
Oggi provo a riconoscere i doni che ho ricevuto e che sto ricevendo e ringrazio per ciascuno di essi.
P. Gaetano Piccolo S.I.
Compagnia di Gesù (Societas Iesu) – Fonte