CASA
In questi giorni stare dentro casa ci ricorda la paura di quello che possiamo trovare fuori, siamo costretti a stare in casa per difenderci. Ci sono anche coloro per i quali la casa significa conflitto, dramma, malattia o sofferenza. La casa non è sempre il luogo idilliaco mostrato dalla pubblicità, non è sempre un luogo caldo e ben arredato con un magnifico albero di Natale da contemplare. Per molte famiglie, la casa è un’altra cosa: vuol dire mancanza di spazio, vuol dire freddo, vuol dire litigare per sfogarsi davanti ai problemi che sembrano insormontabili.
La liturgia di oggi ci promette però che la vera casa è quella che il Signore ha pensato per noi. Perché in qualunque situazione ci possiamo trovare, se lo desideriamo, se glielo permettiamo, il Signore è casa per noi. Il Signore è rifugio e forza. il problema, diciamoci la verità, è che abbiamo appaltato ad altri la nostra fiducia: da chi ci aspettiamo la salvezza? E’ la grande domanda di questo tempo. Con chi abbiamo rimpiazzato la fiducia in Dio?
Forse il Natale, a cui questo cammino di Avvento ci ha preparato, ci ha riportato proprio davanti a questa domanda: desideri ridare a Dio il suo posto?
UN IMPEGNO
Oggi mi fermo davanti al presepe e mi chiedo: sono io che ho costruito una casa per Gesù o è Lui che la costruisce per me?
P. Gaetano Piccolo S.I.
Compagnia di Gesù (Societas Iesu) – Fonte