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p. Gaetano Piccolo S.I. – Commento al Vangelo di domenica 31 Marzo 2024

Commento al brano del Vangelo di: Gv 20, 1-9

Tante domande

La vita ci mette davanti a tanti interrogativi: dove ci porterร  il male che sembra abitare nel cuore dellโ€™uomo? Perchรฉ lโ€™amore in cui abbiamo creduto a un certo punto si dissolve? Cosa possiamo fare davanti allโ€™ingiustizia che sembra trionfare ogni volta? Sono alcuni degli interrogativi che probabilmente abitano prima o poi il cuore di tutti noi. E quando il cuore รจ appesantito, si blocca. Non riesce piรน a sperare. Facciamo fatica a fidarci persino di Dio e non riusciamo piรน a riconoscere i segni della sua presenza.

Discepoli increduli

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Il testo del Vangelo di Giovanni che la liturgia ci propone nella domenica di Pasqua รจ il primo di una serie di episodi nei quali incontreremo proprio lโ€™incredulitร  dei discepoli. La fede รจ un percorso faticoso, perchรฉ si tratta di lasciarci guarire dalle ferite della sfiducia, dalle ferite generate dai nostri tradimenti, dalle ferite della delusione. I discepoli non arrivano subito a credere, ma avranno bisogno di fare un cammino. E questo cammino, come vediamo giร  in questa domenica, non sarร  uguale per tutti, ma ciascuno, a partire dalla propria storia e dalla propria situazione, percorrerร  la sua strada, un itinerario di domande e di scoperte fino a diventare testimoni. รˆ importante infatti leggere il testo degli Atti degli apostoli, che cominciamo ad ascoltare in questa domenica, proprio come frutto di quel cammino che i discepoli hanno intrapreso a partire da questa domenica di Pasqua: non si arriva subito a diventare testimoni, bisogna camminare e cercare.

Vediamo dunque come il testo della liturgia di oggi comincia a presentare itinerari diversi per ciascun discepolo.

Cercare nella notte

Maria di Magdala รจ colei che ha il coraggio di lanciarsi nel buio. Si tratta di unโ€™immagine che evoca la figura della sposa del Cantico dei Cantici, quella sposa che prima ha esitato, non ha voluto aprire allo sposo per non sporcarsi i piedi, e poi invece si lancia nella notte alla ricerca dello sposo seguendo il suo profumo, quel profumo che lo sposo ha lasciato sul chiavistello della porta chiedendo di entrare.

Maria รจ anche colei che ha probabilmente vegliato tutta la notte, aspettando il primo momento utile per ripartire. Dโ€™altra parte perรฒ il cuore di Maria sembra anche un cuore rassegnato, senza speranza: va al sepolcro cercando ancora un morto. E quando vede che la pietra รจ stata rotolata dal sepolcro, il suo cuore non รจ riempito di gioia, ma di disperazione, perchรฉ pensa solo al fatto che adesso non avrร  piรน un corpo su cui fare il lamento. Non รจ che forse noi credenti siamo rimasti lรฌ? Non รจ che forse la fede รจ diventata per noi unโ€™occasione di pianto e di rassegnazione piuttosto che un motivo di gioia e di speranza? Chi รจ Gesรน per noi: un morto su cui fare il lamento o il risorto da annunciare?

Ti capiamo Maria: il tuo cuore era cosรฌ segnato dal dolore della sconfitta, della perdita dellโ€™amato, dal dolore del tradimento degli uomini, che รจ difficile tornare a sperare ancora. Il nostro cuore tende a rassegnarsi perchรฉ ha paura di restare nuovamente deluso.

Sebbene sia ancora un annuncio incompleto, impreciso, vago, sta di fatto che รจ proprio Maria a portare la notizia del sepolcro vuoto: il corpo di Gesรน non cโ€™รจ. Questa notizia effettivamente mette in moto i discepoli. Corrono, vanno a vedere. Non si tratta di unโ€™evidenza, di una spiegazione, ma di una situazione che semplicemente solleva delle domande. Il sepolcro vuoto non รจ una risposta, ma un interrogativo. Abbiamo bisogno di cercare. Ancora una volta, proprio come lo sposo del Cantico dei Cantici, Gesรน si lascia cercare, chiede a ciascuno di noi di intraprendere un cammino, mossi dal desiderio o dallโ€™inquietudine, per arrivare a incontrarlo.

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Stanchezza e fiducia

Pietro e il discepolo che Gesรน amava corrono, perchรฉ nonostante i dubbi e le debolezze, il loro cuore non ha mai smesso di desiderare di incontrare di nuovo il maestro. Pietro e lโ€™altro discepolo sono espressione di altri modi di cercare il Signore. Pietro รจ lโ€™immagine di una fede stanca, una fede che vorrebbe correre, ma non ci riesce. รˆ una fede segnata dal tradimento e che, proprio per questo, ha bisogno ancora di percorrere un cammino di riconciliazione. Pietro รจ lโ€™immagine della fede che ha bisogno di essere guarita dallโ€™amore del Signore.

Al contrario, il discepolo che ha fatto lโ€™esperienza di sentirsi amato, che non si รจ allontanato dalla croce, รจ capace di correre. รˆ immagine di una fede giovane, una fede innamorata. Questo discepolo intravvede, non entra, intuisce, ma questo gli basta per credere. Quando vogliamo bene a una persona non abbiamo bisogno di fare tante domande per capire quello che sta vivendo. Pietro invece, pur vedendo, non crede ancora. Il discepolo che Gesรน ama non ha bisogno di comprendere per credere, a differenza di Pietro che cerca delle risposte per poter riconoscere la veritร  di quello che vede.

Il nostro percorso

Non importa quale sia stato o quale sia il tuo percorso, lโ€™importante รจ cercare per arrivare allโ€™incontro con lo Sposo, allโ€™incontro con Colui dal quale ci sentiamo amati per diventare suoi testimoni. La Pasqua dunque non รจ un punto dโ€™arrivo, ma un punto di partenza. Ovunque tu sia nella tua vita, comincia a cercare, non stancarti, non perderti dโ€™animo. Guarda quello che oggi il Signore mette nella tua vita e lasciati guidare dal profumo che ha lasciato sulla porta del tuo cuore.

Leggersi dentro 

  • In che modo stai cercando oggi il Signore nella tua vita?
  • Come definiresti oggi la tua fede?

Per gentile concessione di P. Gaetano Piccolo S.I.
Fonte

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