Mettere confini
Come gli animali, anche gli esseri umani tendono a segnare i confini. Questo istinto, che ci porta a difendere quello che รจ nostro, puรฒ assumere forme piรน razionali, per esempio attraverso la nascita delle istituzioni, oppure puรฒ conservare unโaggressivitร primitiva e animalesca, portandoci a usare mezzi violenti per affermare il nostro dominio su un territorio, su una relazione, persino su una persona.
Molti conflitti sono la conseguenza di questa ossessione per la chiarezza dei confini: anche la gelosia, come ci ricorda in questa domenica il testo del libro dei Numeri, nasce infatti da questa volontร di controllo e di possesso. Se un altro fa qualcosa di buono getta ombra su di me che non ne sono capace e quindi va eliminato. Il principio รจ molto chiaro: meglio che non lo faccia nessuno, anche se รจ una cosa buona, piuttosto che lo faccia lโaltro. Dobbiamo purtroppo ammettere che, persino nella nostra realtร ecclesiale, questa dinamica รจ molto frequente.
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Confini e identitร
Sicuramente riconoscere i confini di un territorio, di un gruppo, di unโistituzione, aiuta a crescere nellโidentitร . Il problema inizia nel momento in cui facciamo dipendere strettamente lโidentitร dai confini. Se andiamo in crisi quando le cose non sono rigorosamente chiare, vuol dire che qualcosa non funziona. La rigiditร รจ sempre patologica, sia che si tratti di una persona sia che si tratti di unโistituzione. Potrebbe essere questo un modo per intendere lโinsegnamento che Gesรน vuole trasmettere ai suoi discepoli in questo testo del Vangelo di Marco
Il privilegio di distruggere
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Giovanni, il discepolo piรน giovane, รจ la voce, forse ancora ingenua, dellโossessione dei confini, รจ la voce di chi si arroga il diritto di poter stabilire arbitrariamente chi puรฒ appartenere al gruppo e chi invece ne debba essere escluso. Forse non รจ affatto un caso che sia proprio Giovanni a porre questo problema: pochi versetti prima, Gesรน ha piรน volte messo al centro il piรน piccolo, il servo, il bambino, arrivando persino a dire che il Regno di Dio appartiene a chi รจ come loro.
ร probabile quindi che, mosso da questa predilezione manifestata da Gesรน, forte cioรจ della sua piccolezza, Giovanni, il discepolo piรน piccolo, abbia interpretato a suo modo quella condizione come privilegio, come diritto per esercitare un potere sugli altri: molte volte ci si arroga questo potere, in nome del ruolo che ricopriamo o dellโesperienza che abbiamo o dellโintegritร che presumiamo di possedere, per distruggere chi ci fa ombra!
Giovanni, proprio perchรฉ nella sua immaturitร , nella sua personalitร ancora indefinita e ambigua, sente forse il bisogno di stabilire dei confini chiari, vorrebbe prendersela con chi โnon รจ dei nostriโ (Mc 9,38). Giovanni si riferisce a un estraneo, forse uno straniero, uno che non ha vissuto la stessa esperienza, non ha compiuto lo stesso percorso, eppure รจ uno che fa cose simili ai discepoli di Gesรน, รจ addirittura un esorcista, uno che libera le persone da un male profondo e oscuro. Eppure Giovanni vorrebbe arrogarsi lโesclusiva del poter fare il bene, quasi come se gli altri, essendo diversi, non potessero fare altrettanto. Giovanni รจ la voce dellโappartenenza rigida, delle identitร chiare, dei confini netti.
Difendersi o aprirsi
La risposta di Gesรน รจ un invito a non temere lโapertura dei confini: ยซchi non รจ contro di noi รจ con noiยป (Mc 9,40). Il criterio di Gesรน รจ inclusivo. Non cโรจ bisogno di difendersi perchรฉ il bene puรฒ venire anche da chi รจ diverso da noi, perchรฉ il bene ha unโunica fonte.
Sicuramente si tratta di un insegnamento alla comunitร che, come รจ lecito pensare, attraversava tentativi di chiusura, dinamica tipica di ogni istituzione nascente. Colpisce infatti che nella versione di Matteo, che si rivolge ad una comunitร ancor piรน strutturata, il criterio di Gesรน sia stato capovolto e sia diventato molto piรน esclusivo, contribuendo probabilmente ad attenuare le ansie di chiarezza della prima comunitร cristiana. In Matteo infatti Gesรน dice: ยซchi non รจ con me รจ contro di meยป (Mt 12,30).
Guardare dentro prima di giudicare fuori
Per crescere nellโidentitร , sembra dire Gesรน, non รจ necessario un ossessivo controllo dei confini, ma piuttosto una verifica interna: occorre capire cosa, dentro la comunitร , dentro lโistituzione, la Chiesa, la persona, aiuta a crescere, e che cosa invece sta ostacolando la crescita armonica della vita. Sappiamo infatti che quando qualcosa ci infastidisce negli altri, probabilmente sta toccando in realtร qualcosa di noi, qualcosa che non apprezziamo o qualcosa che non abbiamo. C.G. Jung lo diceva in questi termini: ยซTutto ciรฒ che ci irrita negli altri, puรฒ portarci a capire noi stessiยป.
Succede infatti che i problemi interni vengano proiettati o spostati allโesterno. Creare un nemico esterno a cui attribuire la causa del disagio interno รจ un processo molto frequente e, allโinterno della persona, รจ un meccanismo di difesa automatico e inconscio. ร molto piรน faticoso e compromettente accettare che qualcosa non funziona dentro piuttosto che spostare la causa su un oggetto esterno. Ciรฒ che sta fuori รจ infatti piรน facilmente controllabile, anzi ci dร persino lโillusione che possa essere eliminato.
Mettersi in discussione
Gesรน getta luce su questo processo pericoloso per la comunitร e per la persona, pericoloso perchรฉ distoglie lโattenzione dal problema reale e dal vero male che impedisce la vita. Ecco perchรฉ Gesรน invita a sondare ciรฒ che non aiuta a crescere armonicamente e a tagliare quello che crea scandalo, ovvero ciรฒ che ostacola la vita buona. Prima di arrivare a tagliare lโestraneo รจ opportuno verificare che il male da tagliare non sia dentro.
Questa immagine del tagliare evoca la potatura dellโalbero, immagine che Gesรน usa anche in altri contesti, la potatura รจ infatti ciรฒ che rende lโalbero piรน fecondo, sebbene allโinizio possa sembrare una violenza esercitata sulla pianta.
Difficilmente badiamo a tagliare quello che non funziona dentro di noi, perchรฉ questo comporta il rischio di metterci in questione, di metterci seriamente in gioco nel nostro percorso sociale o spirituale. ร molto piรน semplice pensare che il problema sia fuori.
Leggersi dentro
- Hai paura che lโaltro possa farti ombra o sei disposto a riconoscere il bene che gli altri possono fare?
- Tendi a giudicare gli altri o sei pronto a metterti in discussione?
Per gentile concessione di P. Gaetano Piccolo S.I.
Fonte