p. Gaetano Piccolo S.I. โ€“ Commento al Vangelo di domenica 27 Aprile 2025

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La fatica di credere

Nella vita reale non ci sono automatismi: non ci si fida immediatamente, non si crede senza esitazione, non si comincia ad amare accendendo un interruttore. Tutto passa attraverso dubbi, domande e incertezze. La fiducia รจ un cammino che comincia con il rischio. Lโ€™affetto รจ il frutto di un percorso che passa anche attraverso vie secondarie, smarrimenti e ritorni. 

Anche la fede, come ci mostra lโ€™esperienza dei primi discepoli, non รจ un evento automatico o immediato. I racconti delle apparizioni del Risorto descrivono discepoli che sperimentano la fatica di credere, presi dalla paura e dal dubbio. Ognuno di loro ha bisogno di percorrere una strada per arrivare a credere nella risurrezione. E ognuno parte da un punto diverso, parte dalla situazione che sta vivendo e da quello che si porta nel cuore. 

Porte chiuse

Come ben sappiamo perรฒ la paura frena tante volte i nostri slanci sia affettivi che spirituali. Il brano del Vangelo di questa domenica condensa queste paure attraverso lโ€™immagine delle porte chiuse del Cenacolo, un luogo che somiglia molto al nostro cuore. รˆ infatti il luogo in cui Gesรน ha consegnato la sua vita e lโ€™ha consegnata anche allโ€™amico che lo tradiva. รˆ il luogo in cui Gesรน ha parlato e insegnato nellโ€™intimitร  della relazione. Ora quel luogo sembra paradossalmente un sepolcro abitato dalla morte, chiuso e buio. Al contrario il sepolcro di Gesรน รจ vuoto, aperto, ed รจ diventato lo spazio di un annuncio di vita.

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Il posto di Gesรน

Gesรน non si rassegna davanti alle nostre paure e davanti alle porte chiuse del nostro cuore. Entra nonostante le porte chiuse e sta in mezzo, al centro, nel luogo che gli spetta e che tante volte gli abbiamo tolto. Sta nel mezzo della comunitร , in mezzo alla Chiesa, riappropriandosi di quel posto che tante volte abbiamo invece dato ad altri o di cui ci siamo impossessati.

Accogliere la pace

In quel luogo, in quei cuori abitati dalla paura, Gesรน porta la pace. Sembra perรฒ che i discepoli facciano fatica ad accoglierla, perchรฉ quel saluto รจ ripetuto, in questa pericope, per tre volte. E, guardandoci intorno, ci rendiamo conto quanto sia difficile e non scontato accogliere questo dono, perchรฉ la pace impegna, impegna in particolare al perdono. Dal dono della pace, nasce lโ€™impegno per la Chiesa a portare il perdono: una comunitร  che non รจ capace di perdono รจ prima di tutto una comunitร  che non trova pace in se stessa. Un cuore che non รจ capace di perdono รจ un cuore che non trova pace.

Testimonianza e responsabilitร 

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Nonostante lโ€™incontro con il Risorto, nonostante Gesรน abbia attraversato le porte chiuse del cuore, dopo otto giorni quelle porte sono ancora chiuse. Il Cenacolo รจ ancora abitato dalla paura e dalla sfiducia: cโ€™รจ ancora un cammino da fare, una conversione da intraprendere, la fede non รจ automatica. 

Chi vede questa comunitร  spaventata, chi osserva questo Cenacolo con le porte chiuse, perchรฉ dovrebbe credere che quelle persone hanno davvero incontrato il Risorto? La comunitร , il credente, ha una grande responsabilitร . Tommaso non ha infatti tutti i torti: perchรฉ dovrebbe credere che i suoi compagni hanno incontrato Gesรน Risorto se li vede ancora pieni di paura e chiusi dentro? 

Increduli e credenti

Tommaso รจ detto โ€˜didimoโ€™, termine che possiamo tradurre come doppio o gemello. Entrambe le parole ci aiutano a capire qualcosa in piรน. Tommaso, infatti, รจ doppio perchรฉ alterna fede e incredulitร : un poโ€™ non crede, un poโ€™ crede, un poโ€™ si allontana dalla comunitร , un poโ€™ ritorna. Ma รจ anche gemello, cioรจ ha un altro che gli somiglia e quellโ€™altro sono io: nella mia incredulitร , nella mia esitazione, sono come lui!

Le ferite non sono inutili

Questo cammino di riconoscimento, di scoperta e di apertura, avviene non attraverso lโ€™immagine migliore piรน riuscita, ma attraverso le ferite: Gesรน si fa riconoscere attraverso le sue piaghe. E ci insegna cosรฌ che le ferite della nostra vita non sono inutili, ma costituiscono la nostra identitร , dicono chi siamo, raccontano la nostra storia. E lโ€™amore deve partire da lรฌ: dal contemplare e riconoscere le ferite dellโ€™altro. Quando si ama, non si cercano le prove, ci si fida: perciรฒ sono beati, cioรจ felici, coloro che non hanno bisogno continuamente di mettere il dito nella piaga dellโ€™altro per potergli credere! Tommaso, come noi, sta imparando ad amare.

Leggersi dentro

  • In che condizioni sono le porte del mio cuore? Chiuse per la paura? Socchiuse o spalancate?
  • Sono capace di donare il perdono o non trovo pace in me?

Per gentile concessione di P. Gaetano Piccolo S.I.
Fonte

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