p. Gaetano Piccolo S.I. – Commento al Vangelo di domenica 24 Aprile 2022

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La fede non รจ automatica

Nella vita reale non ci sono automatismi: non ci si fida immediatamente, non si crede senza esitazione, non si comincia ad amare accedendo un interruttore. Tutto passa attraverso dubbi, domande e incertezze. La fiducia รจ un cammino che comincia con il rischio, lโ€™affetto รจ il frutto di un cammino che passa anche attraverso vie secondarie, smarrimentiย  e ritorni.

Persino la fede, anche quella dei primi discepoli, non รจ un evento automatico o immediato. I racconti delle apparizioni del Risorto descrivono discepoli che sperimentano la fatica di credere, presi dalla paura e dal dubbio. Forse รจ proprio questo lo scopo dei racconti delle apparizioni: mostrarci degli esempi in cui rivederci. Tantโ€™รจ vero che, stranamente, i Vangeli non raccontano lโ€™apparizione di Gesรน a sua Madre, dal momento che, credo, Maria non ha mai dubitato della risurrezione del Figlio. รˆ cosรฌ insolita questa assenza, se non inquadrata in questo contesto, che santโ€™Ignazio la inserisce comunque nelle contemplazioni della quarta settimana degli Esercizi spirituali.

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Porte chiuse

Come ben sappiamo รจ la paura che frena di solito i nostri slanci sia affettivi che spirituali. Il brano del Vangelo di questa domenica condensa queste paure attraverso lโ€™immagine delle porte chiuse del Cenacolo, un luogo che somiglia molto al nostro cuore. รˆ infatti il luogo in cui Gesรน ha consegnato la sua vita e lโ€™ha consegnata anche allโ€™amico che lo tradiva. รˆ il luogo in cui Gesรน ha parlato e insegnato nellโ€™intimitร  della relazione. Ora quel luogo sembra paradossalmente un sepolcro abitato dalla morte, proprio mentre il sepolcro di Gesรน, al contrario, รจ vuoto ed รจ diventato spazio di vita.

Il posto di Gesรน

Gesรน non si rassegna davanti alla nostra paura e davanti alle porte chiuse del nostro cuore. Entra nonostante le porte chiuse e sta in mezzo, al centro, nel luogo che gli spetta e che tante volte gli abbiamo tolto. Sta nel mezzo della comunitร , in mezzo alla Chiesa, riappropriandosi di quel posto che tante volte abbiamo invece dato ad altri o di cui ci siamo appropriati.

Accogliere la pace

In quel luogo, in quei cuori abitati dalla paura, Gesรน porta la pace. Sembra perรฒ che i discepoli facciano fatica ad accoglierla, perchรฉ quel saluto รจ ripetuto, in questa pericope, per tre volte. E, guardandoci intorno, ci rendiamo conto quanto sia difficile e non scontato accogliere questo dono, perchรฉ la pace impegna, impegna al perdono. Dal dono della pace, nasce lโ€™impegno per la Chiesa a portare il perdono: una comunitร  che non รจ capace di perdono รจ prima di tutto una comunitร  che non trova pace in se stessa. Un cuore che non รจ capace di perdono รจ un cuore che non trova pace.

Testimonianza e responsabilitร 

Nonostante lโ€™incontro con il Risorto, nonostante Gesรน abbia attraversato le porte chiuse del cuore, dopo otto giorni quelle porte sono ancora chiuse. Il Cenacolo รจ ancora abitato dalla paura e dalla sfiducia: cโ€™รจ ancora un cammino da fare, una conversione da intraprendere, la fede non รจ automatica.

Chi vede questa comunitร  spaventata, chi osserva questo Cenacolo con le porte chiuse, perchรฉ dovrebbe credere che quelle persone hanno davvero incontrato il Risorto? La comunitร , il credente, ha una grande responsabilitร . Tommaso non ha infatti tutti i torti: perchรฉ dovrebbe credere che i suoi compagni hanno incontrato Gesรน Risorto se li vede ancora pieni di paura e chiusi dentro?

Increduli e credenti

Tommaso รจ detto โ€˜didimoโ€™ che possiamo tradurre come doppio o gemello. Entrambe le parole ci aiutano a capire qualcosa in piรน. Tommaso infatti รจ doppio perchรฉ alterna fede e incredulitร : un poโ€™ non crede, un poโ€™ crede, un poโ€™ si allontana dalla comunitร , un poโ€™ ritorna. Ma รจ anche gemello, cioรจ ha un altro che gli somiglia e quellโ€™altro sono io: nella mia incredulitร , nella mia esitazione, sono come lui!

Le ferite non sono inutili

Questo cammino di riconoscimento, di scoperta e di apertura, avviene non attraverso lโ€™immagine migliore piรน riuscita, ma attraverso le ferite: Gesรน si fa riconoscere attraverso le sue ferite. E ci insegna cosรฌ che le ferite della nostra vita non sono inutili, ma costituiscono la nostra identitร , dicono chi siamo, raccontano la nostra storia. E lโ€™amore deve partire da lรฌ: dal contemplare e riconoscere le ferite dellโ€™altro. Quando si ama, non si cercano le prove, ci si fida: perciรฒ sono beati, cioรจ felici, coloro che non hanno bisogno continuamente di mettere il dito nella piaga dellโ€™altro per potergli credere! Tommaso, come noi, sta imparando ad amare.

Leggersi dentro

  • In che condizioni sono le porte del mio cuore? Chiuse per la paura? Socchiuse o spalancate?
  • Come potrei descrivere la mia relazione con Gesรน in questo momento della mia vita?

Per gentile concessione di P. Gaetano Piccolo S.I.
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