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p. Gaetano Piccolo S.I. โ€“ Commento al Vangelo di domenica 23 Marzo 2025

Domenica 9 Marzo 2025 - I DOMENICA DI QUARESIMA - ANNO C
Commento al brano del Vangelo di: Lc 4,1-13

Nessun grido resta inascoltato

Quando ci sentiamo attaccati ingiustamente, quando la vita ci costringe a stare davanti alla sofferenza, quando siamo vittime della cattiveria umana o quando ci interroghiamo davanti al dolore innocente, ci ritroviamo improvvisamente a fare i conti con lโ€™interrogativo piรน drammatico dellโ€™esistenza umana: da dove viene il male? Perchรฉ nella mia vita? Perchรฉ proprio a me?

Davanti a questa domanda, il popolo dโ€™Israele aveva levato un grido, mentre era schiavo in Egitto, un grido che non sapeva neppure a chi rivolgere esattamente. รˆ il grido di chi รจ esasperato sotto il peso di un male ingiusto. Qualcuno perรฒ raccoglie quel grido. Quel popolo appartiene a Dio, come a Dio appartiene la vita di ogni uomo. Dio non resta mai sordo davanti al nostro lamento.

Dio confida a Mosรจ di aver ascoltato quel grido (Es 3,7). Per questo, come ogni padre che sente il lamento di suo figlio, Dio non puรฒ non scendere per liberarlo dal male che lo attanaglia. Lโ€™azione di Dio non รจ magica o indolore: il testo dice che Dio scende per strappare con forza il popolo al suo male.

Il nome stesso di Dio รจ una rassicurazione circa la sua presenza: Dio si presenta come colui che sta nella storia (Es 3.6), รจ il Dio di tuo padre, di Abramo, di Isacco, di Giacobbeโ€ฆe continua a essere padre dellโ€™umanitร . รˆ un Dio che accompagna le vicende delle generazioni. Non รจ semplicemente colui che รจ, come un essere astratto e lontano. Sarebbe meglio tradurre che egli รจ colui che cโ€™รจ. รˆ presente in ogni istante della nostra esistenza. Questa รจ la sua risposta allo scandalo del male: Io ci sono e attraverso con te questo male!

Il male che abita dentro

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Ma cโ€™รจ unโ€™esperienza del male che risuona in maniera forse ancor piรน drammatica: รจ il male che incontriamo dentro di noi, quando scendiamo nei nostri abissi (o sarebbe meglio dire scivoliamo in essi) e la vita ci costringe a guardare i nostri mostri interiori, il male che ci portiamo dentro.

รˆ il male oscuro, la perdita di senso, la violenza gratuita contro sรฉ e contro la vita, lโ€™indifferenza, il rifiuto del mondo. Il male prende forme a cui neppure noi siamo capaci di dare un nome.

Come le persone che interrogano Gesรน in questo testo del Vangelo, cosรฌ anche noi siamo piรน propensi a cercare fuori di noi il senso del male, ci avventiamo con violenza contro la degenerazione inspiegabile del mondo, contro la cattiveria umana (Pilato aveva massacrato alcuni Galilei) o contro lโ€™irrazionalitร  della natura (il crollo di una torre), ma siamo molto piรน prudenti quando si tratta di interrogare il senso del male che noi stessi ci portiamo dentro. Eppure รจ proprio il male che ci abita dentro che ci porta alla morte eterna, รจ il male che ci scaraventa nel vuoto interiore che non finisce mai.

Gesรน parte da questi avvenimenti di morte per parlare di unโ€™altra morte. Se รจ vero che non รจ stato il peccato a causare la tragedia del gruppo di Galilei o delle persone morte nel crollo della torre, รจ perรฒ il peccato (il male che ci abita) a impedirci di trovare la vita. รˆ questo il male contro cui dobbiamo lottare.

Il male che ci portiamo dentro toglie vita, ci rende sterili, ci riduce come il fico che era stato piantato nella vigna e che non dร  piรน frutti.

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Il male che ci rende sterili

Nella Bibbia la vigna รจ spesso lโ€™immagine di Israele (Sal 79; Ct 8,11), ma proprio per questo รจ anche lโ€™immagine della vita donata a ogni figlio di Dio. In questa vigna, Dio ha piantato un fico, simbolo della Legge donata al popolo di Israele, e dunque a ogni uomo. Ora, questa Legge piantata nel nostro cuore non porta piรน frutto. La Legge รจ la Parola che il seminatore ha gettato in noi, ma che noi continuiamo a soffocare: sono tre anni che vengo a cercare frutti su questโ€™albero.

Gesรน non si stanca di venire a cercare frutti di bene nella nostra vita. I tre anni sono una possibile allusione al suo ministero, cosรฌ come quellโ€™anno in piรน che il vignaiolo-Gesรน chiede al Padrone della Vigna รจ lโ€™anno di grazia che Gesรน aveva annunciato nella sinagoga di Nazareth (Lc 4,19).

Noi abitiamo in questo dialogo tra il dono del Padre che ha piantato la vigna e lโ€™azione del Figlio che con pazienza si prende cura dellโ€™albero, zappando e concimando. Il desiderio di Dio รจ che la nostra vita possa fiorire. Quando? Non si sa: vedremo se porterร  frutti per lโ€™avvenire. Il vignaiolo aveva chiesto un anno, il padrone della vigna concede una vita intera.

Leggersi dentro

  • Quale nome sei capace di dare al male che ti abita?
  • Quali percorsi di conversione possono permettere alla tua vita di fiorire?

Per gentile concessione di P. Gaetano Piccolo S.I.
Fonte