Padre Fernando Armellini, biblista Dehoniano, commenta il Vangelo di domenica 8 settembre 2024.
Se sei interessato a tutti i sui commenti al Vangelo, puoi leggerli qui.
Apre gli orecchi per dischiudere il cuore
Il verbo ascoltare ricorre 1159 volte nellโAntico Testamento e spesso รจ riferito a Dio che โ assicura Isaia โ non รจ sordo (Is 59,1). A differenza perรฒ degli uomini, che spesso chiudono gli orecchi al grido del povero che implora aiuto e subito li tendono non appena odono elogi e complimenti, il Signore รจ attento solo alle preghiere, al pianto, ai lamenti del suo popolo. โSe egli grida a me โ garantisce โ io lโascolto, perchรฉ sono pietosoโ (Es 22,26). In nessun testo dellโAntico Testamento si afferma che egli ascolta le lodi che gli vengono rivolte.
Sono sensibilitร dโudito molto diverse.
- Pubblicitร -
Nel libro del Deuteronomio e sulla bocca dei profeti torna insistente lโinvito: โAscolta Israeleโ (Dt 6,4); โUdite la parola del Signoreโ (Mic 2,4). La sorditร a questa voce รจ il grande peccato.
Zaccaria rivolge unโaccusa pesante al suo popolo: โHanno indurito gli orecchi per non sentire, hanno indurito il cuore, come un diamante, per non udireโ (Zc 7,11-12) e Geremia definisce Israele โpopolo stolto e privo di senno, che ha orecchi, ma non odeโ (Ger 5,21). Il Signore chiede al suo popolo la docilitร e lโadesione alla sua parola, ma la risposta che riceve รจ deludente: โTu abiti in mezzo a una genรฌa di ribelli โ confida a Ezechiele โ hanno orecchi per udire, ma non odono, perchรฉ sono una genรฌa di ribelliโ (Ez 12,2).
La sorditร , nella Bibbia, รจ lโimmagine del rifiuto della parola di Dio, raffigura la condizione dellโuomo sedotto da voci ingannevoli. ร una condizione drammatica, una patologia grave, ma il Signore ha promesso di curarla.
- Pubblicitร -
Per interiorizzare il messaggio, ripeteremo:
โDammi, Signore, un cuore che ascolti la tua parolaโ.
Prima Letturaย (Is 35,4-7)
4ย Dite agli smarriti di cuore:โCoraggio! Non temete; ecco il vostro Dio,giunge la vendetta,la ricompensa divina. Egli viene a salvarviโ.5ย Allora si apriranno gli occhi dei ciechie si schiuderanno gli orecchi dei sordi.6ย Allora lo zoppo salterร come un cervo,griderร di gioia la lingua del muto,perchรฉ scaturiranno acque nel deserto,scorreranno torrenti nella steppa.7ย La terra bruciata diventerร una palude,il suolo riarso si muterร in sorgenti dโacqua.
Il profeta si rivolge agli israeliti, esuli a Babilonia e promette loro un futuro radioso: โSi rallegrino il deserto e la terra arida, esulti e fiorisca la steppa. Come fiore di narciso fiorisca; sรฌ! Canti con gioia e con giubiloโ (Is 35,1-2). Con queste immagini dolcissime viene annunciato lโimminente intervento del Signore in favore del suo popolo. Poi cโรจ lโesortazione alla speranza: โCoraggio! Non temete; ecco il vostro Dio viene a salvarvi!โ (v. 4) e la descrizione del rinnovamento causato dalla venuta del Signore: โAllora si apriranno gli occhi dei ciechi e si schiuderanno gli orecchi dei sordi. Allora lo zoppo salterร come un capretto e griderร di gioia la lingua del mutoโ (vv. 5-6).
Nella Bibbia, la cecitร , la sorditร , la paralisi, il mutismo sono spesso riferite a Israele, โpopolo cieco, che pure ha occhi, sordi, che pure hanno orecchiโ (Is 43,8), popolo che โ come ripetono spesso i profeti โ chiude gli orecchi alla voce del suo Dio e, non avendo udito la sua parola, รจ incapace di annunciarla.
Il Signore perรฒ โ assicura il profeta โ sta per intervenire in favore dโIsraele. Tutte le sue debolezze e infermitร saranno curate. Presto apparirร la luce della salvezza e i deportati si incammineranno verso la terra dei loro padri; le loro ginocchia vacillanti saranno rinvigorite, ascolteranno e proclameranno le meraviglie del loro Dio.
Da questo oracolo รจ sorta in Israele la convinzione che, alla sua venuta, il messia avrebbe operato una straordinaria trasformazione del mondo. Realizzando questi segni, Gesรน si รจ presentato come lโatteso messia.
La lettura si chiude (vv. 6-7) con lโannuncio di un cambiamento anche della terra che accoglierร gli esuli che ritornano da Babilonia: โIl suolo riarso si muterร in sorgenti dโacquaโ e i luoghi, prima abitati da animali selvatici, diverranno campi fecondi e giardini irrigati. Non solo gli uomini, ma tutto il creato parteciperร alla salvezza del Signore.
Seconda Lettura (Gc 2,1-5)
1ย Fratelli miei, non mescolate a favoritismi personali la vostra fede nel Signore nostro Gesรน Cristo, Signore della gloria.ย 2ย Supponiamo che entri in una vostra adunanza qualcuno con un anello dโoro al dito, vestito splendidamente, ed entri anche un povero con un vestito logoro.ย 3ย Se voi guardate a colui che รจ vestito splendidamente e gli dite: โTu siediti qui comodamenteโ, e al povero dite: โTu mettiti in piedi lรฌโ, oppure: โSiediti qui ai piedi del mio sgabelloโ,ย 4ย non fate in voi stessi preferenze e non siete giudici dai giudizi perversi?5ย Ascoltate, fratelli miei carissimi: Dio non ha forse scelto i poveri nel mondo per farli ricchi con la fede ed eredi del regno che ha promesso a quelli che lo amano?
โIl ricco commette ingiustizia e poi alza la voce, il povero subisce lโingiustizia e deve anche chiedere scusaโ (Sir 13,3). ร la constatazione amara di un pio israelita del II secolo a.C. ed รจ anche ciรฒ che ognuno di noi verifica nella vita di ogni giorno. I ricchi e i potenti godono di privilegi, a loro sono riservati i posti dโonore, qualunque cosa dicano ricevono applausi e, se anche sbagliano, pochi hanno il coraggio di alzare la voce per condannarli. Nella nostra societร questa discriminazione fra ricchi e poveri รจ accettata come normale; ma sarร lecito introdurla nella comunitร cristiana?
Giacomo risponde a questa domanda con un esempio molto provocatorio: โAmmettiamo che entri nella vostra sinagoga qualcuno con un anello dโoro al ditoโฆ e un povero con un vestito logoroโฆโ (vv. 1-4). La comunitร che fa simili discriminazioni si adegua allo spirito del mondo dove il ricco รจ trattato in modo preferenziale e il povero non conta nulla. La comunitร รจ stata invece costituita per dare un segnale opposto, per indicare le preferenze di Dio per i poveri; egli, infatti, โha scelto i poveri nel mondo per farli ricchi con la fede ed eredi del regnoโ (v. 5).
Per poveri la Bibbia non intende solo chi รจ privo di denaro, ma anche tutti coloro che nella vita sono meno favoriti, coloro che, per qualunque ragione, tendono ad essere emarginati. ร a costoro che la comunitร cristiana deve prestare maggior attenzione, mostrando che i suoi criteri di giudizio sono opposti a quelli del mondo.
Nelle nostre chiese sono del tutto scomparse o stanno scomparendo le discriminazioni cui accennava Giacomo. Proviamo un istintivo disagio quando a qualche personaggio viene ancora riservato un posto dโonore. Si percepisce lโincongruenza, lโincompatibilitร di un simile atteggiamento con la celebrazione eucaristica.
Il problema oggi non si pone allโinterno della chiesa, ma fuori. I seggi riservati alle autoritร , ai benefattori insigni, ai dignitari non esistono piรน, ma le discriminazioni persistono allโesterno. Nella vita di ogni giorno รจ difficile rendere concreto il segno di fraternitร e di uguaglianza che celebriamo quando siamo riuniti in santa assemblea per ascoltare la parola di Dio e per condividere il pane eucaristico.
Qualcuno accusa per questo le nostre comunitร di ipocrisia, ma non รจ corretto. Come tutti gli uomini, anche i cristiani sono deboli e peccatori. Le nostre assemblee, riunite nel giorno del Signore, non celebrano tanto ciรฒ che giร sono, quanto ciรฒ che devono diventare. Lโeucaristia ci richiama come deve essere il mondo nuovo che siamo chiamati a costruire: un mondo in cui tutti, soprattutto gli ultimi, si sentono accolti e amati.
Vangelo (Mc 7,31-37)
31ย Di ritorno dalla regione di Tiro, Gesรน passรฒ per Sidone, dirigendosi verso il mare di Galilea in pieno territorio della Decร poli.32ย E gli condussero un sordomuto, pregandolo di imporgli la mano.33ย E portandolo in disparte lontano dalla folla, gli pose le dita negli orecchi e con la saliva gli toccรฒ la lingua;ย 34ย guardando quindi verso il cielo, emise un sospiro e disse: โEffatร โ cioรจ: โApriti!โ.ย 35ย E subito gli si aprirono gli orecchi, si sciolse il nodo della sua lingua e parlava correttamente.ย 36ย E comandรฒ loro di non dirlo a nessuno.Ma piรน egli lo raccomandava, piรน essi ne parlavanoย 37ย e, pieni di stupore, dicevano: โHa fatto bene ogni cosa; fa udire i sordi e fa parlare i muti!โ.
Si rimane un poโ sorpresi di fronte ad alcuni dettagli piuttosto inconsueti presenti in questo brano. Gesรน non cura lโammalato, comโรจ solito fare, con la semplice parola, ma lo conduce in un luogo appartato, lontano dalla folla, gli mette le dita nelle orecchie, gli tocca la lingua con la saliva, alza gli occhi al cielo, emette un gemito, pronuncia una parola strana e, infine, proprio dopo aver slegato la lingua, impone il silenzio. Il suo comportamento richiama, molto da vicino, quello dei maghi.
Non deve stupire la singolaritร di questa scena perchรฉ i terapeuti dellโantichitร erano soliti accompagnare le loro azioni risananti con gesti misteriosi. Cercavano di creare unโatmosfera arcana, mantenevano segrete le loro pratiche esorcistiche e le loro ricette, ricorrevano allโimposizione delle mani e proferivano formule esoteriche. Gesรน si adegua alla mentalitร della gente del suo tempo, compie i gesti usuali dei guaritori, ma, come vedremo, conferisce a questi gesti un significato nuovo.
Consideriamo anzitutto il luogo in cui รจ ambientato lโepisodio. Siamo nella Decร poli (v. 31), la regione in cui Gesรน ha scacciato da un ossesso una legione di demoni che poi sono entrati nei porci e si sono precipitati in mare (Mc 5,1). Siamo dunque in terra pagana e questa collocazione geografica, messa volutamente in risalto dallโevangelista, ha un indubbio significato teologico.
Il malato da guarire รจ un sordomuto o, piรน esattamente, un sordo che parla a fatica, che si esprime in modo disarticolato e incomprensibile. Il termine greco moghilรกlos, con cui lโevangelista definisce lโinfermitร , รจ molto raro. Nella Bibbia, ricorre solo nel nostro racconto e nel brano di Isaia che ci รจ proposto come prima lettura. ร evidente che impiegandolo, Marco intende fare riferimento alla profezia e proclamarne lโadempimento.
Per Isaia, sordo-balbuziente era il popolo dโIsraele, ma il malato che viene presentato a Gesรน, essendo un pagano, come abbiamo appena rilevato, rappresenta la condizione di ogni uomo che non ha ancora incontrato Cristo.
Il sordo รจ incapace di udire ciรฒ che gli viene detto e, di conseguenza, non puรฒ nemmeno comunicareโฆ ciรฒ che non ha udito; vive isolato, chiuso nel proprio mondo.
Al tempo di Gesรน tutte le malattie erano considerate un castigo di Dio, ma la sorditร era addirittura una maledizione perchรฉ impediva di ascoltare la parola del Signore proclamata nelle sinagoghe.
Nel vangelo di Marco il sordo-balbuziente รจ lโimmagine di chi non ha mai avuto lโopportunitร di incontrare Cristo e ascoltare il suo vangelo, indica anche chi, volutamente, chiude le proprie orecchie e non permette alla parola di salvezza di penetrare nel suo cuore.
Chi รจ affetto da โsorditร spiritualeโ e non aderisce alla fede non puรฒ nemmeno celebrare la salvezza perchรฉ non ne ha ancora fatto lโesperienza: โCon il cuore infatti si crede per ottenere la giustizia e con la bocca si fa la professione di fede per avere la salvezzaโ (Rm 10,9-14).
Curando il sordomuto Gesรน proclama lโinizio di un nuovo dialogo fra il cielo e la terra. Agli uomini, giudei e pagani, vengono aperte le orecchie e il cuore; tutti possono ascoltare il vangelo, accoglierlo nella fede e annunciarlo ai fratelli.
Lโopera risanante di Gesรน segna anche lโinizio di rapporti nuovi fra i popoli, le religioni e le culture; รจ il segno dellโincontro, del dialogo, della comprensione. ร sordo e muto chi non si confronta, chi รจ incapace di dialogare con gli altri, chi rimane chiuso nel proprio mondo, convinto di possedere giร tutta la veritร e di non avere piรน nulla da imparare.
La parola di Cristo apre gli orecchi e scioglie la lingua anche nelle nostre famiglie, nelle comunitร cristiane, negli ambienti sociali dove spesso, piรน che comunicare, ci si aggredisce perchรฉ si รจ incapaci di prestare ascolto alle ragioni e ai bisogni dellโaltro.
In questo episodio โ lo abbiamo rilevato allโinizio โ diversi dettagli assumono un significato simbolico e in essi si trovano espliciti riferimenti al rito del battesimo.
Cominciamo con lโevidenziare il fatto che il sordomuto non si presenta a Gesรน da solo, ma viene accompagnato da alcune persone. Di per sรฉ avrebbe potuto muoversi da solo, non si trovava, infatti, nelle condizioni del cieco di Betsaida che aveva bisogno di essere condotto per mano (Mc 8,22-23). Se Marco sottolinea questo particolare, apparentemente superfluo, vuol dire che in esso รจ presente un messaggio. Per giungere a Cristo e udire da lui la Parola che guarisce, รจ necessario essere accompagnati da qualcuno, da chi ha giร conosciuto il Maestro e ha fatto lโesperienza del potere salvifico della sua parola.
Nella chiesa primitiva, coloro che per primi si accostavano a un uomo ripiegato su se stesso, lontano da Dio, chiuso al dialogo con i fratelli e lo prendevano per mano, gli parlavano di Cristo e lo conducevano da lui, nel giorno del battesimo fungevano giustamente da padrini del neofito.
Il miracolo avviene lontano dalla folla (v. 33). La ragione รจ la stessa per cui, alla fine, viene dato lโordine di non divulgare lโaccaduto (v. 36). Gesรน non vuole che si diffonda la notizia che รจ lui il messia. Nel vangelo di Marco viene richiamato spesso il โsegretoโ imposto da Gesรน sulla sua identitร . Fino alla Pasqua le folle non sono in grado di capire chi egli sia, sono continuamente esposte al pericolo di considerarlo un messia glorioso, un signore di questo mondo. Abbiamo ancora presente, perchรฉ lo abbiamo meditato poche domeniche fa, il fraintendimento delle folle di fronte al segno della โmoltiplicazioneโ dei pani. Solo dopo la morte e risurrezione, i discepoli avranno le idee chiare e solo allora saranno inviati ad annunciare a tutti che Gesรน รจ il Figlio di Dio.
Il particolare dellโallontanamento dalla folla potrebbe avere anche un altro significato: colui che nel battesimo viene curato dalla sorditร e ascolta la parola di Dio non appartiene piรน alla moltitudine dei pagani, diviene un uomo eletto, โseparatoโ, non fisicamente, ma per la vita morale completamente nuova.
Prima di compiere il miracolo, Gesรน alza gli occhi al cielo ed emette un sospiro. Nellโantichitร i guaritori compivano spesso simili gesti. Li facevano per concentrarsi, per lasciarsi compenetrare dalla potenza della divinitร , prima di compiere il miracolo. Al taumaturgo si raccomandava: โAspira in te, con tutta la forza, dal divino, lโalito dello spirito, guardandolo direttamenteโ.
Compiuti da Gesรน, questi gesti divengono preghiera (Mc 6,41), sono segni della sua unione con il Padre e, per noi, un invito a stabilire un rapporto piรน profondo con il Signore prima di intervenire per aiutare un fratello. Solo dopo aver โinspiratoโ lo Spirito, lโalito di Dio, siamo in grado di comunicare questa forza vivificante a chi si trova in condizioni di morte.
Il gesto di porre le dita nelle orecchie รจ lo stesso che viene compiuto nella celebrazione del sacramento del battesimo. Il ministro tocca lโorecchio del battezzando con il pollice e prega: โIl Signore Gesรน che fece udire i sordi e parlare i muti ti conceda il privilegio di ascoltare presto la sua Parola e di professare la tua fedeโ. Il cristiano non รจ solo colui che puรฒ ascoltare il vangelo, ma รจ anche colui che รจ abilitato ad annunciare il messaggio che ha udito.
Per capire il gesto di porre la saliva sulla lingua del muto va tenuto presente che, nella concezione popolare, la saliva era considerata una specie di concentrato dellโalito, una materializzazione del respiro. Toccando, con la sua saliva, la lingua del sordomuto, Gesรน ha dunque inteso comunicargli il suo respiro, il suo Spirito. ร quanto avviene nel battesimo: il cristiano riceve lo Spirito di Cristo che lo fa divenire suo profeta, messaggero del suo vangelo.
Effatร รจ una parola aramaica, la lingua parlata da Gesรน, e significa โApriti!โ. Non รจ rivolta allโorecchio, ma allโuomo che prima non era in grado di udire. ร lโinvito a spalancare le porte del cuore e a lasciar entrare Cristo e il suo vangelo nella propria vita.
Lโultima parte del brano (vv. 35-37) riferisce, in modo dettagliato, il risultato dellโintervento curativo di Gesรน e si conclude con un โcoro finaleโ. La folla canta la propria gioia perchรฉ si รจ compiuta la profezia di Isaia: Dio ha fatto udire i sordi e parlare i muti (Is 35,5-6).
Questo grido riconoscente รจ la professione di fede della comunitร che ha visto un altro uomo giungere alla salvezza. Ora questo fratello รจ in grado di partecipare allโassemblea che si raduna, nel giorno del Signore. Si unisce alla comunitร per ascoltare la Parola e proclamare, non balbettando, ma in modo ben articolato e cosciente, le meraviglie di Dio. Ha fatto lโesperienza della potenza risanante che proviene dal contatto con Gesรน e vede ripetersi, nei sacramenti, per sรฉ e per gli altri, quei medesimi gesti che lo hanno salvato.