Padre Fernando Armellini, biblista Dehoniano, commenta il Vangelo di domenica 5 marzo 2023.
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Eletti per servire
โIl Signore ti ha scelto โ dice Mosรจ a Israele โ perchรฉ tu fossi privilegiato fra tutti i popoli che sono sulla terraโ (Dt 14,2). โIl Signore predilesse soltanto i tuoi padri, li amรฒ e, dopo di loro, ha scelto voi, loro discendenza, fra tutti i popoliโ (Dt 10,15-16).
Anche i cristiani sono โstirpe elettaโ (1 Pt 2,9). โNoi ben sappiamo, fratelli amati da Dio โ dichiara Paolo ai tessalonicesi โ che siete stati eletti da luiโ (1 Ts 1,4).
Se il Signore โ come afferma Pietro โ โnon fa preferenze di personeโ (At 10,34), che senso ha parlare di elezione?
Le scelte di Dio non seguono i criteri degli uomini: non presuppongono alcun merito, sono dettate da amore gratuito. Egli si รจ legato a Israele, non perchรฉ fosse il piรน numeroso dei popoli โ era anzi il piรน piccolo โ ma semplicemente per amore (Dt 7,5-8). Ai cristiani delle sue comunitร Giacomo richiama il comportamento di Dio: โEgli non ha forse scelto i poveri nel mondo, per farli ricchi con la fede ed eredi del regno?โ (Gc 2,5).
Quando chiama un uomo, quando sceglie un popolo, lo fa per affidare loro un compito, una missione, per farli portatori delle sue benedizioni destinate a tutti.
Cosรฌ Abramo deve diventare โuna benedizione per tutte le famiglie della terraโ; Israele, il servo del Signore, รจ incaricato di โportare il diritto alle nazioniโ (Is 42,1); Paolo รจ โuno strumento eletto per portare il nome di Cristo davanti ai popoli, ai re e ai figli dโIsraeleโ (At 9,15).
Le vocazioni di Dio non conferiscono alcun privilegio, non offrono alcun motivo per sentirsi superiori o migliori degli altri, sono una richiesta di disponibilitร al servizio, a divenire mediatori di salvezza.
Per interiorizzare il messaggio, ripeteremo:
โFacci comprendere, Signore, quanto รจ grande e impegnativa la missione alla quale ci hai chiamatoโ
Prima Lettura (Gn 12,1-4)
1 Il Signore disse ad Abram:
โVร ttene dal tuo paese, dalla tua patria e dalla casa di tuo padre,
verso il paese che io ti indicherรฒ.
2 Farรฒ di te un grande popolo e ti benedirรฒ,
renderรฒ grande il tuo nome e diventerai una benedizione.
3 Benedirรฒ coloro che ti benediranno
e coloro che ti malediranno maledirรฒ
e in te si diranno benedette tutte le famiglie della terraโ.
4 Allora Abram partรฌ, come gli aveva ordinato il Signore, e con lui partรฌ Lot. Abram aveva settantacinque anni quando lasciรฒ Carran.
Sono quasi due miliardi coloro che nel mondo considerano Abramo loro padre nella fede. Il destino di questo personaggio โ la cui figura storica รจ difficile da definire perchรฉ si perde nella notte dei tempi โ รจ davvero singolare: per ebrei, cristiani e musulmani รจ il simbolo del credente, il modello dellโuomo fedele a Dio. Il suo nome โ che significa โil padre amaโ o โil padre รจ esaltatoโ โ evoca forse il culto al Dio Padre adorato dai suoi antenati in Mesopotamia, sua terra dโorigine.
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Abitava in Ur dei caldei. โMio padre era un arameo erranteโ โ ricorderร per sempre Israele nella sua professione di fede (Dt 26,5). I nomi dei suoi familiari, il quadro geografico, i costumi, le pratiche giuridiche, il tipo di religione, i racconti delle sue migrazioni suggeriscono di collocarlo cronologicamente nella prima metร del secondo millennio a.C.
Ad un certo punto della sua vita avviene un cambiamento radicale: รจ costretto ad abbandonare la sua terra e la sua famiglia e a partire per un paese ignoto. Possiamo tentare di ricostruire ciรฒ che storicamente รจ accaduto.
La Mesopotamia โ terra molto fertile perchรฉ bagnata da due grandi fiumi, il Tigri e lโEufrate โ era, con lโEgitto, la regione piรน ricca e progredita del mondo. Lร si erano sviluppate tecniche agricole molto avanzate, cโerano scuole superiori, unโorganizzazione statale efficiente, leggi molto sagge, basti ricordare il famoso Codice di Hammurabi, e tribunali dove si amministrava la giustizia con equitร . Sarebbe stata una terra felice se spesso non fosse stata invasa da seminomadi che vivevano ad occidente, ai margini del deserto o da popoli provenienti dallโoriente che scendevano dagli altipiani. Gli sconvolgimenti che seguivano a queste occupazioni provocavano spostamenti di gruppi, di clan, di tribรน e anche la famiglia di Abramo fu probabilmente coinvolta in una di queste emigrazioni forzate che ebbero luogo allโinizio del secondo millennio a.C.
Come ha vissuto Abramo questo cambiamento che si รจ prodotto nella sua vita?
Il testo biblico ci offre una lettura teologica dei fatti: Abramo ha saputo cogliere, nelle vicende che lo hanno coinvolto, la volontร di Dio; ha capito che il Signore lo chiamava ad una grande missione e gli ha dato il suo assenso fiducioso; ha visto in ciรฒ che accadeva (anche se doloroso, drammatico, sconvolgente) un progetto del Signore e si รจ fidato, si รจ lasciato condurre da lui.
Il brano che ci viene proposto oggi, occupa un posto chiave nella storia della salvezza: segna lโinizio di un capitolo nuovo per tutta lโumanitร .
Dopo i primi undici capitoli della Genesi in cui viene presentata la storia dellโorigine del mondo e dellโuomo, del peccato, del diluvio e della torre di Babele, ecco che lโattenzione dellโautore sacro si concentra su un individuo e sulla sua famiglia. Occuperanno tutto il resto del libro.
Improvvisamente, senza alcun segno premonitore, entra in scena il Signore che rivolge ad Abramo un ordine perentorio: โVร ttene dal tuo paese, dalla tua patria e dalla casa di tuo padre, verso il paese che io ti indicherรฒโ (v. 1).
Non cโรจ alcun accenno al tempo, al luogo, alle circostanze, allo stato dโanimo con cui il patriarca ha vissuto lโesperienza dellโincontro con Dio: รจ un invito a cogliere, in questa vocazione, la storia del faticoso cammino spirituale proposto ad ogni credente.
Nel consiglio di un vero amico, in una comunicazione interiore, durante un ritiro spirituale, mentre si contempla in solitudine un tramonto, nellโavvenimento lieto o triste che scombina progetti e sogni, Dio parla. Invita forse ad abbandonare quella routine in cui, piรน che vivere, si sopravvive; chiede di dare un taglio al passato, alle abitudini che, anche se non ci fanno onore, hanno pur dato qualche gratificazione. Dio non accetta che lโuomo si rassegni e si adatti a falsi equilibri; interviene, promette una vita nuova, diversa, autentica, anche se molto impegnativa e accompagnata da imprevisti. Per questo non cโรจ da meravigliarsi che, della terra lasciata, rimanga a lungo il ricordo e persino il rimpianto.
Ad Abramo il Signore non rivela fin dallโinizio dove lo vuole condurre e non gli indica neppure le difficili tappe che dovrร percorrere, perchรฉ avrebbe paura e certo si scoraggerebbe.
Con ogni uomo Dio si comporta allo stesso modo: lo chiama alla conversione e solo poco per volta gli indica i passi che deve compiere. Momento per momento, giorno dopo giorno, lo invita a dare la sua risposta, a pronunciare il suo โsรฌ!โ al Padre che lo sta guidando.
Al centro del brano (vv. 2-3) ci sono le promesse di Dio. Egli non parla che di benedizione, dallโinizio alla fine. Per cinque volte ricorre questo termine e solo per inciso si accenna alla maledizione. La benedizione รจ estesa a tutte le famiglie della terra e โ questo va sottolineato โ รจ del tutto incondizionata; non รจ legata alla risposta dellโuomo, non dipende dalla sua fedeltร . Dio promette di attuare comunque il bene.
Nel contesto del libro della Genesi questo dato รจ particolarmente significativo perchรฉ รจ collocato dopo il peccato dellโuomo, dopo che, con un audace antropomorfismo, รจ stato detto che โla malvagitร degli uomini era grande sulla terra e ogni disegno concepito dal loro cuore non era altro che male e il Signore si pentรฌ di aver fatto lโuomo sulla terra e se ne addolorรฒ in cuor suoโ (Gn 6,5-6), dopo che a Babele gli uomini avevano addirittura messo in atto il tentativo di dare la scalata al cielo.
Ecco la risposta di Dio al peccato: non la rassegnazione, ma la chiamata di Abramo, la scelta di un โelettoโ (Ne 9,7), di un servo fedele attraverso il quale far ripartire una nuova storia di amore e far giungere la benedizione a tutta lโumanitร .
Durante tutta la scena, Abramo รจ rimasto in silenzio, non ha pronunciato una parola, non ha chiesto spiegazioni, non ha fatto alcun commento. Ha ascoltato in silenzio.
Il racconto si chiude con lโannotazione laconica: โAllora Abramo partรฌ, come gli aveva ordinato il Signoreโ (v. 4). Poche parole, ma sufficienti per esprimere lโadesione completa del patriarca al progetto di Dio e per dimostrare la sua totale fiducia in lui.
ร lโatteggiamento di ascolto, di docilitร , di conversione, di disponibilitร ad attuare โpartenzeโ coraggiose che il Signore si attende, specialmente durante la Quaresima, da ogni credente.
Seconda Lettura (2 Tm 1,8b-10)
8 Soffri anche tu insieme con me per il vangelo, aiutato dalla forza di Dio. 9 Egli infatti ci ha salvati e ci ha chiamati con una vocazione santa, non giร in base alle nostre opere, ma secondo il suo proposito e la sua grazia; grazia che ci รจ stata data in Cristo Gesรน fin dallโeternitร , 10 ma รจ stata rivelata solo ora con lโapparizione del salvatore nostro Cristo Gesรน, che ha vinto la morte e ha fatto risplendere la vita e lโimmortalitร per mezzo del vangelo.
Timoteo รจ ancora molto giovane quando decide di dedicare la sua vita alla causa del vangelo. ร buono e gode della stima di tutti, ma รจ anche piuttosto timido.
Quando gli viene inviata questa lettera, egli รจ giร da vari anni vescovo di Efeso, una delle maggiori cittร dellโimpero romano. La cose stanno andando piuttosto male per le comunitร di tutta la regione: ci sono difficoltร serie, sono in atto le prime persecuzioni, molti cristiani vacillano nella fede, cominciano a disertare gli incontri comunitari e tornano a fissare i loro sguardi e i loro interessi sui beni di questo mondo.
Nel brano ripreso dalla lettura di oggi, lโautore vuole incoraggiare questi discepoli duramente provati. Ricorda loro che la fedeltร a Cristo comporta notevoli rischi ed anche molte sofferenze. Dio non รจ solito condurre gli uomini per cammini comodi.
Non รจ stata facile la vita di Abramo nรฉ lo sono state quelle di Cristo, di Paolo e di Timoteo. Non lo sarร mai nemmeno quella dei cristiani.
Nella seconda parte della lettura (vv. 9-10) viene posto in risalto il fatto che la vocazione cristiana รจ completamente gratuita: gli uomini non possono fare nulla per meritarla, รจ puro dono. Questa veritร deve risvegliare sentimenti di riconoscenza verso Dio e una sollecita adesione alla sua chiamata.
Vangelo (Mt 17,1-9)
1 Sei giorni dopo, Gesรน prese con sรฉ Pietro, Giacomo e Giovanni suo fratello e li condusse in disparte, su un alto monte. 2 E fu trasfigurato davanti a loro; il suo volto brillรฒ come il sole e le sue vesti divennero candide come la luce. 3 Ed ecco apparvero loro Mosรจ ed Elia, che conversavano con lui. 4 Pietro prese allora la parola e disse a Gesรน: โSignore, รจ bello per noi restare qui; se vuoi, farรฒ qui tre tende, una per te, una per Mosรจ e una per Eliaโ. 5 Egli stava ancora parlando quando una nuvola luminosa li avvolse con la sua ombra. Ed ecco una voce che diceva: โQuesti รจ il Figlio mio prediletto, nel quale mi sono compiaciuto. Ascoltateloโ. 6 Allโudire ciรฒ, i discepoli caddero con la faccia a terra e furono presi da grande timore. 7 Ma Gesรน si avvicinรฒ e, toccatili, disse: โAlzatevi e non temeteโ. 8 Sollevando gli occhi non videro piรน nessuno, se non Gesรน solo.
9 E mentre discendevano dal monte, Gesรน ordinรฒ loro: โNon parlate a nessuno di questa visione, finchรฉ il Figlio dellโuomo non sia risorto dai mortiโ.
Questo brano รจ interpretato a volte come una breve anticipazione dellโesperienza del paradiso, concessa da Gesรน ad un gruppo ristretto di amici, per prepararli a sopportare la dura prova della sua passione e morte.
Bisogna sempre essere molto circospetti quando ci si accosta a un testo evangelico perchรฉ quello che, a prima vista, puรฒ sembrare la cronaca di un fatto, ad un esame piรน attento si rivela spesso un testo di teologia, redatto secondo i canoni del linguaggio biblico. Il racconto della trasfigurazione di Gesรน, riferito in modo quasi identico da Marco, Matteo e Luca, ne รจ un esempio.
Oggi ci viene proposta la versione di Matteo. Si apre con unโannotazione apparentemente irrilevante: โSei giorni dopoโ. Dopo che cosa? Non viene detto, ma il riferimento piรน probabile sembra essere al dibattito sullโidentitร di Gesรน avvenuto nella regione di Cesarea di Filippo (Mt 16,13-20). Ci si chiede anche come mai Gesรน prenda con sรฉ solo tre discepoli e perchรฉ salga su un monte.
Cominciamo da questโultimo particolare. ร curioso il fatto che, soprattutto nel vangelo di Matteo, Gesรน, quando fa o dice qualcosa di importante, salga su un monte: lโultima tentazione avviene sul monte (Mt 4,8); le beatitudini sono pronunciate sul monte (Mt 5,1); sul monte sono moltiplicati i pani (Mt 15,29) e, alla fine del vangelo, quando i discepoli incontrano il Risorto e sono inviati nel mondo intero, si trovano โsul monte che era stato loro indicatoโ (Mt 27,16).
Basta scorrere lโAT per scoprire la ragione di tanta insistenza. Il monte, nella Bibbia โ come, del resto, presso tutti i popoli dellโantichitร โ era il luogo dellโincontro con Dio: fu sul Sinai che Mosรจ ebbe la manifestazione di Dio e ricevette quella rivelazione che poi trasmise al popolo, fu in cima allโOreb che anche Elia incontrรฒ il Signore.
Cโรจ di piรน: se leggiamo Es 24 troviamo che anche di Mosรจ si dice che salรฌ โdopo sei giorniโ (Es 24,16), non vi andรฒ solo, ma prese con sรฉ Aronne, Nadab e Abiu (Es 24,1.9) e fu avvolto da una nube. Sul monte anche il suo volto venne trasfigurato dallo splendore della gloria divina (Es 34,30).
Alla luce di questi testi risulta chiaro lโobiettivo dellโevangelista: intende presentare Gesรน come il nuovo Mosรจ, come colui che consegna al nuovo popolo, rappresentato dai tre discepoli, la nuova legge; Gesรน รจ la rivelazione definitiva di Dio.
Il volto splendente e le vesti luminose (v. 2). Anche questi sono motivi che ricorrono spesso nella Bibbia. Il Signore รจ โrivestito di maestร e di splendore, avvolto di luce come di un mantoโ โ afferma il salmista (Sal 104,1-2). Sono immagini con cui viene affermata la presenza di Dio nella persona di Gesรน.
Identico รจ il significato della nube luminosa che avvolge tutti con la sua ombra (v. 5). Nel libro dellโEsodo si parla di una nube luminosa che proteggeva il popolo dโIsraele nel deserto (Es 13,21), segno della presenza di Dio che accompagnava il suo popolo lungo il cammino. Quando Mosรจ ricevette la legge, il monte fu avvolto da una nube (Es 24,15-16) e anchโegli discese con il volto splendente (Es 34,29-35). Nube e volto splendente sono dunque il riflesso della presenza di Dio.
Servendosi di queste immagini, Matteo afferma che Pietro, Giacomo e Giovanni, in un momento particolarmente significativo della loro vita, sono stati introdotti nel mondo di Dio e hanno goduto di unโilluminazione che ha fatto loro comprendere la vera identitร del Maestro e la meta del suo cammino: non sarebbe stato il messia glorioso che si attendevano, ma un messia che, dopo un duro conflitto con il potere religioso, sarebbe stato osteggiato, perseguitato e ucciso. Si sono resi conto anche che il loro destino non sarebbe stato diverso da quello del Maestro.
La voce del cielo (v. 5) รจ unโespressione letteraria impiegata frequentemente dai rabbini quando, per concludere una lunga discussione su un tema, volevano presentare il pensiero di Dio.
Lโargomento trattato nel capitolo precedente (Mt 16) riguardava lโidentitร di Gesรน. Lo stesso Maestro aveva aperto il dibattito con la domanda: โLa gente chi dice che sia il Figlio dellโuomo?โ (Mt 16,13). Dopo aver esposto le varie opinioni, gli apostoli, per bocca di Pietro, avevano manifestato la loro convinzione: egli รจ lโatteso messia. La voce del cielo ora dichiara il parere di Dio: โGesรน รจ il predilettoโ, il servo fedele del quale il Signore si compiace (Is 42,1).
Giร al momento del battesimo รจ stata udita questa โvoceโ che ha pronunciato le stesse parole: โQuesti รจ il Figlio mio predilettoโ (Mt 3,17); ora viene aggiunta lโesortazione: โAscoltatelo!โ. Ascoltate lui, anche quando sembrerร proporre cammini troppo impegnativi, indicare strade anguste e impervie, scelte paradossali, umanamente assurde.
Nella Bibbia il verbo โascoltareโ non significa soltanto โudireโ, ma equivale spesso a โobbedireโ (Es 6,12; Mt 18,15-16). La raccomandazione che il Padre fa a Pietro, Giacomo e Giovanni e, attraverso loro, a tutti i discepoli, รจ di โporre in praticaโ ciรฒ che Gesรน insegna. ร lโinvito a puntare la vita sulla sua proposta di beatitudine.
Chi sono Mosรจ ed Elia? Il primo รจ colui che ha dato la Legge al suo popolo, lโaltro era considerato il primo dei profeti. Per gli israeliti questi due personaggi rappresentavano le sacre Scritture.
Tutti i libri santi dโIsraele hanno lo scopo di condurre a dialogare con Gesรน, orientano a lui. Senza di lui lโAT รจ incomprensibile; ma anche Gesรน, senza lโAT, rimane un mistero. Nel giorno di Pasqua, per far capire ai discepoli il significato della sua morte e risurrezione, egli ricorrerร allโAT: โCominciando da Mosรจ e da tutti i profeti, spiegรฒ loro ciรฒ che, in tutte le Scritture, si riferiva a luiโ (Lc 24,27).
Il significato dellโimmagine delle tre tende non รจ facile da determinare. Certo hanno un riferimento al cammino dellโesodo e qui indicano, forse, il desiderio di Pietro di fermarsi, per perpetuare la gioia sperimentata in un momento di intimitร spirituale con il Maestro. Chi costruisce una tenda vuole fissare la sua dimora in un posto e non muoversi, almeno per un certo tempo. Gesรน invece รจ sempre in cammino: รจ diretto a una meta e i discepoli lo devono seguire.
La nostra stessa esperienza spirituale ci puรฒ aiutare a capire: dopo aver dialogato a lungo con Dio, non torniamo volentieri alla vita di ogni giorno; i problemi, i conflitti sociali e i dissensi familiari, i drammi con cui ci dobbiamo confrontare ci incutono paura, tuttavia sappiamo che lโascolto della parola di Dio non รจ tutto. Non si puรฒ passare la vita in chiesa o nelle oasi dei ritiri spirituali: รจ necessario uscire per incontrare e servire i fratelli, per aiutare chi soffre, per essere vicini a chiunque abbia bisogno di amore.
Dopo aver scoperto nella preghiera il cammino da percorrere, รจ necessario mettersi al seguito di Gesรน che sale a Gerusalemme per donare la vita.
Riassumiamo il significato della scena: tutto lโAT (Mosรจ ed Elia) riceve senso da Gesรน, ma Pietro non capisce il significato di quanto sta accadendo. Benchรฉ a parole proclami Gesรน โil Cristoโ (Mt 16,16), rimane profondamente convinto che egli sia solo un grande personaggio, un uomo al livello di Mosรจ ed Elia, per questo suggerisce che vengano costruite tre tende uguali.
Interviene Dio per correggere la falsa interpretazione di Pietro: Gesรน non รจ solo un grande legislatore o un semplice profeta, รจ il โFiglio predilettoโ del Padre.
I tre personaggi non possono ormai piรน continuare insieme: Gesรน si stacca nettamente dagli altri, รจ assolutamente superiore.
Israele aveva ascoltato la voce del Signore che gli era stata trasmessa da Mosรจ e dai profeti. Ora questa voce โ dichiara il Padre โ giunge agli uomini attraverso Cristo. ร lui e solo lui che i discepoli devono ascoltare, per questo viene notato che, quando i tre alzano gli occhi, non vedono altri che Gesรน. Mosรจ ed Elia sono scomparsi, hanno giร compiuto la loro missione: hanno presentato al mondo il Messia, il nuovo profeta, il nuovo legislatore.
Si รจ realizzata, in modo sorprendente, la promessa fatta da Mosรจ al popolo prima di morire: โIl Signore tuo Dio susciterร per te, in mezzo a te, fra i tuoi fratelli, un profeta pari a me; a lui darete ascoltoโ (Dt 18,15).
Per gentile concessione di Settimana News.