p. Fernando Armellini โ€“ Commento al Vangelo del 20 Aprile 2025

Domenica 20 Aprile 2025 -DOMENICA DI PASQUA โ€“ ยซRISURREZIONE DEL SIGNOREยป - MESSA DEL GIORNO
Commento al brano del Vangelo di: Gv 20,1-9

Data:

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Padre Fernando Armellini, biblista Dehoniano, commenta il Vangelo di domenica 20 aprile 2025.
Se sei interessato a tutti i sui commenti al Vangelo, puoi leggerli qui.

Pasqua di risurrezione: Testimone รจ chi โ€œha vistoโ€ il Signore

Domenica di Pasqua   anno C
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Sono commoventi le parole appassionate con cui Giovanni inizia la sua lettera: โ€œCiรฒ che noi abbiamo udito, ciรฒ che noi abbiamo veduto con i nostri occhi, ciรฒ che noi abbiamo contemplato e ciรฒ che le nostre mani hanno toccato, ossia il Verbo della vitaโ€ฆ noi lo annunziamo anche a voiโ€ (1 Gv 1,1-3). Unโ€™esperienza invidiabile, ma irrepetibile la sua. Tuttavia, per divenire โ€œtestimoniโ€ di Cristo, non รจ indispensabile aver camminato con Gesรน di Nazaret lungo le strade della Palestina.

Paolo โ€“ che pure non ha conosciuto personalmente Gesรน โ€“ รจ costituito testimone delle cose che ha visto (At 26,16) e riceve dal Signore questโ€™incombenza: โ€œCome hai testimoniato per me a Gerusalemme, cosรฌ รจ necessario che tu mi renda testimonianza anche a Romaโ€ (At 23,11).

Per essere testimone, basta aver visto il Signore realmente vivo, al di lร  della morte.

Testimoniare non equivale a dare buon esempio. Questo รจ certamente utile, ma la testimonianza รจ unโ€™altra cosa. La puรฒ dare solo chi รจ passato dalla morte alla vita, chi puรฒ confermare che la sua esistenza รจ cambiata e ha acquistato un senso da quando รจ stata illuminata dalla luce della Pasqua, chi ha fatto lโ€™esperienza che la fede in Cristo dร  senso alle gioie e ai dolori e illumina i momenti lieti e quelli tristi.

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Proviamo a interrogarci: la risurrezione di Cristo รจ un punto di riferimento costante in tutti i progetti che facciamo, quando comperiamo, vendiamo, dialoghiamo, dividiamo unโ€™ereditร , quando scegliamo di avere un altro figlioโ€ฆ o riteniamo che le realtร  di questo mondo non abbiano nulla a che vedere con la Pasqua?

Chi ha visto il Signore non fa piรน nulla senza di lui.

Per interiorizzare il messaggio, ripeteremo:
โ€œSe il nostro cuore si aprirร  alla comprensione delle Scritture, vedremo il Signoreโ€.
nte questa settimana anchโ€™io mi chiederรฒ: โ€œSono forse io Signore colui che si oppone al tuo Regno?โ€.

Prima Lettura (At 10, 34.37-43)

34 Pietro prese la parola e disse: 37 โ€œVoi conoscete ciรฒ che รจ accaduto in tutta la Giudea, incominciando dalla Galilea, dopo il battesimo predicato da Giovanni; 38 cioรจ come Dio consacrรฒ in Spirito Santo e potenza Gesรน di Nazaret, il quale passรฒ beneficando e risanando tutti coloro che stavano sotto il potere del diavolo, perchรฉ Dio era con lui.
39 E noi siamo testimoni di tutte le cose da lui compiute nella regione dei giudei e in Gerusalemme. Essi lo uccisero appendendolo a una croce, 40 ma Dio lo ha risuscitato al terzo giorno e volle che apparisse, 41 non a tutto il popolo, ma a testimoni prescelti da Dio, a noi, che abbiamo mangiato e bevuto con lui dopo la sua risurrezione dai morti. 42 E ci ha ordinato di annunziare al popolo e di attestare che egli รจ il giudice dei vivi e dei morti costituito da Dio. 43 Tutti i profeti gli rendono questa testimonianza: chiunque crede in lui ottiene la remissione dei peccati per mezzo del suo nomeโ€.

Questa lettura รจ presa dal quinto degli otto discorsi pronunciati da Pietro negli Atti degli apostoli. La scena si svolge a Cesarea, nella casa del centurione Cornelio dove si รจ riunito un gruppo di pagani che stanno per ricevere il battesimo.

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 รˆ prezioso questo brano perchรฉ, in sintesi, presenta la predicazione fatta nelle prime comunitร  cristiane. Ponendola sulla bocca di Pietro, lโ€™autore intende conferirle lโ€™autorevolezza e la garanzia dellโ€™ufficialitร . Vediamo quali sono i punti essenziali di questa predicazione.

Anzitutto essa richiama la vita di Gesรน. Egli รจ passato facendo del bene e curando tutti coloro che erano vittime del male perchรฉ in lui operava la forza di Dio (vv. 37-38). Viene indicato anche il luogo e il tempo in cui questa sua attivitร  ha avuto inizio: tutto รจ cominciato in Galilea dopo il battesimo predicato da Giovanni. Ciรฒ che รจ accaduto prima โ€“ la sua infanzia e la giovinezza trascorse a Nazareth โ€“ interessa la nostra curiositร , ma non costituisce il punto di riferimento per la nostra fede.

Pietro sottolinea fatti concreti, verificabili, noti a tutti, perchรฉ la fede cristiana non si basa su elucubrazioni esoteriche o su un personaggio della mitologia, ma fa riferimento a un uomo concreto, vissuto in un luogo e in un tempo ben precisi.

Ci aspetteremmo che Pietro facesse almeno un accenno anche allโ€™annuncio della Buona Novella, invece egli si limita a sottolineare la trasformazione concreta del mondo realizzata da Gesรน. Essa basta per provare che ha avuto inizio una realtร  nuova.

Il secondo punto della predicazione รจ quanto gli uomini hanno fatto: non hanno riconosciuto in Gesรน lโ€™inviato di Dio e lo hanno ucciso inchiodandolo ad una croce (v. 39).

Dio come ha reagito? Egli โ€“ dice Pietro โ€“ non poteva abbandonare il suo โ€œServo fedeleโ€ prigioniero della morte, per questo lo ha risuscitato. La sua opera si oppone a quella degli uomini, che danno la morte, portano verso il sepolcro.

Dio รจ colui che risolleva e conduce alla vita. Questo รจ lโ€™articolo fondamentale della nostra fede (v. 40).

Infine viene indicata la missione dei discepoli: essi sono testimoni di questi fatti (v. 39.41) e sono inviati ad annunciare e attestare che Gesรน รจ stato costituito giudice dei vivi e dei morti (v. 42). Questa veritร  fa parte del โ€œCredoโ€ e non รจ una minaccia, ma un messaggio lieto. Gli apostoli devono dire a tutti che Gesรน non รจ un giudice che condanna, ma il modello con il quale Dio confronta la vita di ogni uomo, dichiarandone la riuscita o il fallimento. Non cโ€™รจ unโ€™istanza superiore. I giudei non potranno appellarsi alla loro fede in Dio o allโ€™osservanza della legge. Il punto di riferimento stabilito da Dio non sono la legge, le tradizioni, nรฉ qualunque altro criterio umano, ma รจ Gesรน e soltanto Gesรน.

Gli apostoli sono suoi testimoni perchรฉ sono stati con lui, hanno mangiato e bevuto con lui, hanno udito i suoi insegnamenti e hanno visto i segni da lui compiuti. Non sono testimoni per la loro vita esemplare, ma in quanto hanno fatto unโ€™esperienza unica che sono in grado di riferire a chiunque li voglia ascoltare con onestร  e purezza di cuore.

Seconda Lettura (Col 3,1-4)

Se dunque siete risorti con Cristo, cercate le cose di lassรน, dove si trova Cristo assiso alla destra di Dio; pensate alle cose di lassรน, non a quelle della terra. Voi infatti siete morti e la vostra vita รจ ormai nascosta con Cristo in Dio! Quando si manifesterร  Cristo, la vostra vita, allora anche voi sarete manifestati con lui nella gloria.

Scrivendo ai cristiani di Colossi, Paolo ricorda loro che, nel giorno del battesimo, essi sono nati ad una vita nuova, vita che ha la sua piena realizzazione non in questo mondo, ma nel mondo di Dio.

La fede in questa vita nuova รจ ciรฒ che differenzia i credenti dagli atei, i quali sono convinti che lโ€™uomo, contando unicamente sulle proprie forze, riesce a raggiungere la salvezza in questo mondo.

Non รจ difficile rendersi conto che, anche se venissero risolti tutti i problemi materiali, ci fosse cibo per tutti, il dolore e la malattia fossero vinti, pure allora rimarrebbero delle domande irrisolte nellโ€™intimo del cuore dellโ€™uomo: perchรฉ vivo e perchรฉ muoio? Da dove vengo e dove vado?โ€ฆ Solo Cristo morto e risorto dร  una risposta soddisfacente a questi interrogativi.

Paolo non dice che i cristiani non devono interessarsi delle realtร  di questo mondo. Essi lavorano e sโ€™impegnano come gli altri. Tuttavia sono convinti che la pienezza di vita non puรฒ essere raggiunta qui (v. 2).

Le opere buone non possono mancare โ€“ dice la lettura โ€“ sono una manifestazione della vita nuova, sono segni della sua presenza. Sono come i frutti che possono spuntare e crescere solo su un albero vivo e rigoglioso.

Vangelo (Gv 20,1-9)

Nel giorno dopo il sabato, Maria di Mร gdala si recรฒ al sepolcro di buon mattino, quandโ€™era ancora buio, e vide che la pietra era stata ribaltata dal sepolcro.
Corse allora e andรฒ da Simon Pietro e dallโ€™altro discepolo, quello che Gesรน amava, e disse loro: โ€œHanno portato via il Signore dal sepolcro e non sappiamo dove lโ€™hanno posto!โ€.
Uscรฌ allora Simon Pietro insieme allโ€™altro discepolo, e si recarono al sepolcro.
Correvano insieme tutti e due, ma lโ€™altro discepolo corse piรน veloce di Pietro e giunse per primo al sepolcro. Chinatosi, vide le bende per terra, ma non entrรฒ. Giunse intanto anche Simon Pietro che lo seguiva ed entrรฒ nel sepolcro e vide le bende per terra, e il sudario, che gli era stato posto sul capo, non per terra con le bende, ma piegato in un luogo a parte.
Allora entrรฒ anche lโ€™altro discepolo, che era giunto per primo al sepolcro, e vide e credette. Non avevano infatti ancora compreso la Scrittura, che egli cioรจ doveva risuscitare dai morti.

โ€œDi buon mattino, il primo giorno dopo il sabato, Maria di Magdala si recรฒ al sepolcro. Era ancora buioโ€ฆโ€ (v. l). In queste prime parole del vangelo del giorno di Pasqua si percepiscono, quasi si respirano i segni della vittoria della morte. Sulla terra tutto รจ silenzio, immobilitร , quiete, ed una donna, sola ed impaurita, si muove nellโ€™oscuritร  della notte. La morte sembra dominare incontrastata e il silenzio e il buio ne celebrano il trionfo. Il potere, il principio della forza, la discriminazione, lโ€™ingiustizia, il lievito dellโ€™astuzia sembrano aver avuto definitivamente la meglio sulle forze della vita.

Vediamo invece cosa accade quando Maria scorge il sepolcro vuoto: la scena cambia come dโ€™incanto. Colti da un improvviso fremito, tutti i personaggi si scuotono dal loro torpore e prendono a muoversi rapidamente: โ€œMaria di Magdala corre da Simon Pietroโ€ฆ che si precipita fuori con lโ€™altro discepoloโ€ฆ Corrono insieme, ma lโ€™altro discepolo corre piรน veloceโ€ฆโ€ (vv. 2-4). Cogliendo tutti di sorpresa, il giorno dopo il sabato, la vita riesplode in tutta la sua forza. Dio รจ intervenuto e ha spalancato il sepolcro, ma la Maddalena ancora non lo sa, pensa che il cadavere sia stato trafugato. La sua รจ una reazione naturale e spontanea, รจ il primo pensiero che attraversa la mente di chiunque sโ€™imbatte in una tomba vuota.

Ci si puรฒ fermare a questa prima constatazione o si puรฒ continuare a cercare un senso a ciรฒ che si constata. Di fronte alla morte ci si puรฒ rassegnare e piangere o aprire il cuore alla luce dallโ€™alto.

La Maddalena esce momentaneamente di scena ed รจ come se passasse il testimone, nella corsa verso la fede, ad altri due discepoli. Uno รจ ben noto, Pietro, lโ€™altro non ha nome. In genere si dice che si tratta dellโ€™evangelista Giovanni. Ma questa identificazione รจ avvenuta molto tardi, circa centโ€™anni dopo che lโ€™apostolo era morto. Puรฒ darsi che fosse lui il discepolo che Gesรน amava, tuttavia, nel vangelo di Giovanni, questa figura ha certamente anche un carattere simbolico che รจ opportuno cogliere.

Questo discepolo senza nome รจ sempre legato in qualche modo a Pietro:

  • entra in scena accanto ad Andrea. I due un giorno vedono Gesรน passare, gli chiedono dove abita, lo seguono e rimangono con lui tutta la notte. Che cโ€™entra Pietro? Cโ€™entra perchรฉ il discepolo senza nome arriva a Gesรน prima di lui (Gv 1,35-40);
  • di questo discepolo non si parla piรน fino allโ€™ultima cena quando Gesรน dichiara che fra i dodici cโ€™รจ anche un traditore. Chi lo scopre? Chi sa riconoscere chi sta dalla parte di Gesรน e chi invece รจ contro di lui? Non Pietro, ma il discepolo senza nome che reclina il capo sul petto del Signore (Gv 13,23-26);
  • durante la passione, mentre Pietro si ferma e rinnega il Maestro, il discepolo senza nome ha il coraggio di seguirlo, entra nella casa del sommo sacerdote e sta vicino a Gesรน durante il processo (Gv 18,15-27);
  • sul Calvario Pietro non cโ€™รจ, รจ fuggito. Il discepolo che Gesรน ama invece รจ con il Maestro, รจ ai piedi della croce con la madre di lui (Gv 19,25-27);
  • poi viene il brano di oggi in cui Pietro รจ nuovamente battuto sia nella corsa materiale che in quella spirituale โ€“ come tra poco vedremo (Gv 20,3-10);
  • sul mare di Tiberiade รจ ancora questo discepolo a riconoscere il Risorto nellโ€™uomo che si trova sulla riva. Pietro se ne rende conto solo piรน tardi (Gv 21,7);
  • infine quando รจ invitato da Gesรน a seguirlo, Pietro non ha il coraggio di farlo da solo, sente il bisogno di avere al suo fianco โ€œil discepolo che Gesรน amavaโ€ (Gv 21,20-25).

Chi rappresenta dunque? Come mai non ha nome?

Rappresenta il discepolo autentico, quello che appena incontra Gesรน non ha esitazioni, lo segue immediatamente, lo vuole conoscere, dimentica anche di dormire pur di stare con lui. Lo conosce al punto da scoprire subito chi sono i suoi amici e quali i nemici. Lo segue anche quando รจ necessario donare la vita. Non ha nome perchรฉ ognuno รจ invitato a inserire il proprio nome.

Vediamo questa coppia di discepoli correre al sepolcro. Il discepolo senza nome giunge per primo, si china, vede le bende per terra, ma non entra. Giunge anche Simon Pietro che entra, vede le bende per terra e il sudario che era stato posto sul capo di Gesรน, non per terra con le bende, ma arrotolato in un luogo a parte.

Nulla di miracoloso, non cโ€™รจ alcuna apparizione di angeli, ovunque si vedono solo i segni della morte. Forse i due discepoli hanno unโ€™intuizione, quella formulata da Giovanni Crisostomo: โ€œChiunque avesse portato via il corpo, non lo avrebbe prima spogliato, nรฉ si sarebbe preso il disturbo di rimuovere e di arrotolare il sudario e di lasciarlo in un luogo a parteโ€. Il cadavere non รจ dunque stato trafugato.

Pietro si ferma, attonito e stupefatto. Constata, ma non riesce ad andare oltre. I suoi pensieri si bloccano davanti allโ€™evidenza della morte. Il discepolo senza nome invece fa un passo in avanti: vede e comincia a credere (v. 8). รˆ il momento culminante del suo cammino verso la fede nel Signore risorto. Di fronte ai segni della morte (la tomba, le bende, il sudarioโ€ฆ) egli comincia a percepire la vittoria della vita.

Lโ€™annotazione che segue accomuna i due discepoli: โ€œNon avevano ancora compreso la Scrittura, che egli cioรจ doveva risuscitare dai mortiโ€ (v. 9). Sembra illogica, almeno per quanto riguarda il discepolo senza nome. Ma, a questo punto, lโ€™evangelista Giovanni non sta redigendo una fredda cronaca dei fatti, ma sta indicando ai cristiani delle sue comunitร  lโ€™itinerario attraverso il quale si giunge alla fede. Si parte dai segni โ€“ quelli documentati dai vangeli (Gv 20,30-31) โ€“ che perรฒ rimangono misteriosi e incomprensibili se non ci si lascia guidare dalla parola di Dio contenuta nelle sacre Scritture. Sono queste che spalancano la mente e il cuore e danno lโ€™illuminazione interiore che svela il Risorto. Il discepolo autentico non ha bisogno di altre prove, non ha bisogno delle verifiche che esigerร  Tommaso.

Gesรน ha detto ai discepoli: โ€œSe il chicco di grano caduto in terra non muore, rimane solo; se invece muore, produce molto fruttoโ€. Chi ancora non crede considera unโ€™assurditร , una follia il dono gratuito della vita, perchรฉ dietro questo dono vede solo i segni della morte. Alla luce della Pasqua invece, il discepolo autentico โ€œcomincia a capireโ€ che la vita donata per i fratelli introduce nella beatitudine di Dio.

Il versetto conclusivo dellโ€™episodio โ€“ i due discepoli โ€œse ne tornarono di nuovo a casaโ€ (v. 10) โ€“ dร  quasi lโ€™impressione che tutto ritorni come prima. Ma non รจ cosรฌ. I due hanno conosciuto Gesรน, hanno verificato gli stessi fatti e visto gli stessi segni. Riprendono la vita di ogni giorno, ma uno continua scoraggiato e deluso, lโ€™altro รจ guidato da una nuova luce e sorretto da una nuova speranza.

Fonte

Veglia Pasquale - Notte Santa - anno C - Commento al Vangelo del 19/04/25

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