Padre Fernando Armellini, biblista Dehoniano, commenta il Vangelo di domenica 20 aprile 2025.
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Pasqua di risurrezione: Testimone รจ chi โha vistoโ il Signore
Sono commoventi le parole appassionate con cui Giovanni inizia la sua lettera: โCiรฒ che noi abbiamo udito, ciรฒ che noi abbiamo veduto con i nostri occhi, ciรฒ che noi abbiamo contemplato e ciรฒ che le nostre mani hanno toccato, ossia il Verbo della vitaโฆ noi lo annunziamo anche a voiโ (1 Gv 1,1-3). Unโesperienza invidiabile, ma irrepetibile la sua. Tuttavia, per divenire โtestimoniโ di Cristo, non รจ indispensabile aver camminato con Gesรน di Nazaret lungo le strade della Palestina.
Paolo โ che pure non ha conosciuto personalmente Gesรน โ รจ costituito testimone delle cose che ha visto (At 26,16) e riceve dal Signore questโincombenza: โCome hai testimoniato per me a Gerusalemme, cosรฌ รจ necessario che tu mi renda testimonianza anche a Romaโ (At 23,11).
Per essere testimone, basta aver visto il Signore realmente vivo, al di lร della morte.
Testimoniare non equivale a dare buon esempio. Questo รจ certamente utile, ma la testimonianza รจ unโaltra cosa. La puรฒ dare solo chi รจ passato dalla morte alla vita, chi puรฒ confermare che la sua esistenza รจ cambiata e ha acquistato un senso da quando รจ stata illuminata dalla luce della Pasqua, chi ha fatto lโesperienza che la fede in Cristo dร senso alle gioie e ai dolori e illumina i momenti lieti e quelli tristi.
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Proviamo a interrogarci: la risurrezione di Cristo รจ un punto di riferimento costante in tutti i progetti che facciamo, quando comperiamo, vendiamo, dialoghiamo, dividiamo unโereditร , quando scegliamo di avere un altro figlioโฆ o riteniamo che le realtร di questo mondo non abbiano nulla a che vedere con la Pasqua?
Chi ha visto il Signore non fa piรน nulla senza di lui.
Per interiorizzare il messaggio, ripeteremo:
โSe il nostro cuore si aprirร alla comprensione delle Scritture, vedremo il Signoreโ.nte questa settimana anchโio mi chiederรฒ: โSono forse io Signore colui che si oppone al tuo Regno?โ.
Prima Lettura (At 10, 34.37-43)
34 Pietro prese la parola e disse: 37 โVoi conoscete ciรฒ che รจ accaduto in tutta la Giudea, incominciando dalla Galilea, dopo il battesimo predicato da Giovanni; 38 cioรจ come Dio consacrรฒ in Spirito Santo e potenza Gesรน di Nazaret, il quale passรฒ beneficando e risanando tutti coloro che stavano sotto il potere del diavolo, perchรฉ Dio era con lui.
39 E noi siamo testimoni di tutte le cose da lui compiute nella regione dei giudei e in Gerusalemme. Essi lo uccisero appendendolo a una croce, 40 ma Dio lo ha risuscitato al terzo giorno e volle che apparisse, 41 non a tutto il popolo, ma a testimoni prescelti da Dio, a noi, che abbiamo mangiato e bevuto con lui dopo la sua risurrezione dai morti. 42 E ci ha ordinato di annunziare al popolo e di attestare che egli รจ il giudice dei vivi e dei morti costituito da Dio. 43 Tutti i profeti gli rendono questa testimonianza: chiunque crede in lui ottiene la remissione dei peccati per mezzo del suo nomeโ.
Questa lettura รจ presa dal quinto degli otto discorsi pronunciati da Pietro negli Atti degli apostoli. La scena si svolge a Cesarea, nella casa del centurione Cornelio dove si รจ riunito un gruppo di pagani che stanno per ricevere il battesimo.
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ร prezioso questo brano perchรฉ, in sintesi, presenta la predicazione fatta nelle prime comunitร cristiane. Ponendola sulla bocca di Pietro, lโautore intende conferirle lโautorevolezza e la garanzia dellโufficialitร . Vediamo quali sono i punti essenziali di questa predicazione.
Anzitutto essa richiama la vita di Gesรน. Egli รจ passato facendo del bene e curando tutti coloro che erano vittime del male perchรฉ in lui operava la forza di Dio (vv. 37-38). Viene indicato anche il luogo e il tempo in cui questa sua attivitร ha avuto inizio: tutto รจ cominciato in Galilea dopo il battesimo predicato da Giovanni. Ciรฒ che รจ accaduto prima โ la sua infanzia e la giovinezza trascorse a Nazareth โ interessa la nostra curiositร , ma non costituisce il punto di riferimento per la nostra fede.
Pietro sottolinea fatti concreti, verificabili, noti a tutti, perchรฉ la fede cristiana non si basa su elucubrazioni esoteriche o su un personaggio della mitologia, ma fa riferimento a un uomo concreto, vissuto in un luogo e in un tempo ben precisi.
Ci aspetteremmo che Pietro facesse almeno un accenno anche allโannuncio della Buona Novella, invece egli si limita a sottolineare la trasformazione concreta del mondo realizzata da Gesรน. Essa basta per provare che ha avuto inizio una realtร nuova.
Il secondo punto della predicazione รจ quanto gli uomini hanno fatto: non hanno riconosciuto in Gesรน lโinviato di Dio e lo hanno ucciso inchiodandolo ad una croce (v. 39).
E Dio come ha reagito? Egli โ dice Pietro โ non poteva abbandonare il suo โServo fedeleโ prigioniero della morte, per questo lo ha risuscitato. La sua opera si oppone a quella degli uomini, che danno la morte, portano verso il sepolcro.
Dio รจ colui che risolleva e conduce alla vita. Questo รจ lโarticolo fondamentale della nostra fede (v. 40).
Infine viene indicata la missione dei discepoli: essi sono testimoni di questi fatti (v. 39.41) e sono inviati ad annunciare e attestare che Gesรน รจ stato costituito giudice dei vivi e dei morti (v. 42). Questa veritร fa parte del โCredoโ e non รจ una minaccia, ma un messaggio lieto. Gli apostoli devono dire a tutti che Gesรน non รจ un giudice che condanna, ma il modello con il quale Dio confronta la vita di ogni uomo, dichiarandone la riuscita o il fallimento. Non cโรจ unโistanza superiore. I giudei non potranno appellarsi alla loro fede in Dio o allโosservanza della legge. Il punto di riferimento stabilito da Dio non sono la legge, le tradizioni, nรฉ qualunque altro criterio umano, ma รจ Gesรน e soltanto Gesรน.
Gli apostoli sono suoi testimoni perchรฉ sono stati con lui, hanno mangiato e bevuto con lui, hanno udito i suoi insegnamenti e hanno visto i segni da lui compiuti. Non sono testimoni per la loro vita esemplare, ma in quanto hanno fatto unโesperienza unica che sono in grado di riferire a chiunque li voglia ascoltare con onestร e purezza di cuore.
Seconda Lettura (Col 3,1-4)
1 Se dunque siete risorti con Cristo, cercate le cose di lassรน, dove si trova Cristo assiso alla destra di Dio; 2 pensate alle cose di lassรน, non a quelle della terra. 3 Voi infatti siete morti e la vostra vita รจ ormai nascosta con Cristo in Dio! 4 Quando si manifesterร Cristo, la vostra vita, allora anche voi sarete manifestati con lui nella gloria.
Scrivendo ai cristiani di Colossi, Paolo ricorda loro che, nel giorno del battesimo, essi sono nati ad una vita nuova, vita che ha la sua piena realizzazione non in questo mondo, ma nel mondo di Dio.
La fede in questa vita nuova รจ ciรฒ che differenzia i credenti dagli atei, i quali sono convinti che lโuomo, contando unicamente sulle proprie forze, riesce a raggiungere la salvezza in questo mondo.
Non รจ difficile rendersi conto che, anche se venissero risolti tutti i problemi materiali, ci fosse cibo per tutti, il dolore e la malattia fossero vinti, pure allora rimarrebbero delle domande irrisolte nellโintimo del cuore dellโuomo: perchรฉ vivo e perchรฉ muoio? Da dove vengo e dove vado?โฆ Solo Cristo morto e risorto dร una risposta soddisfacente a questi interrogativi.
Paolo non dice che i cristiani non devono interessarsi delle realtร di questo mondo. Essi lavorano e sโimpegnano come gli altri. Tuttavia sono convinti che la pienezza di vita non puรฒ essere raggiunta qui (v. 2).
Le opere buone non possono mancare โ dice la lettura โ sono una manifestazione della vita nuova, sono segni della sua presenza. Sono come i frutti che possono spuntare e crescere solo su un albero vivo e rigoglioso.
Vangelo (Gv 20,1-9)
1 Nel giorno dopo il sabato, Maria di Mร gdala si recรฒ al sepolcro di buon mattino, quandโera ancora buio, e vide che la pietra era stata ribaltata dal sepolcro.
2 Corse allora e andรฒ da Simon Pietro e dallโaltro discepolo, quello che Gesรน amava, e disse loro: โHanno portato via il Signore dal sepolcro e non sappiamo dove lโhanno posto!โ.
3 Uscรฌ allora Simon Pietro insieme allโaltro discepolo, e si recarono al sepolcro.
4 Correvano insieme tutti e due, ma lโaltro discepolo corse piรน veloce di Pietro e giunse per primo al sepolcro. 5 Chinatosi, vide le bende per terra, ma non entrรฒ. 6 Giunse intanto anche Simon Pietro che lo seguiva ed entrรฒ nel sepolcro e vide le bende per terra, 7 e il sudario, che gli era stato posto sul capo, non per terra con le bende, ma piegato in un luogo a parte.
8 Allora entrรฒ anche lโaltro discepolo, che era giunto per primo al sepolcro, e vide e credette. 9 Non avevano infatti ancora compreso la Scrittura, che egli cioรจ doveva risuscitare dai morti.
โDi buon mattino, il primo giorno dopo il sabato, Maria di Magdala si recรฒ al sepolcro. Era ancora buioโฆโ (v. l). In queste prime parole del vangelo del giorno di Pasqua si percepiscono, quasi si respirano i segni della vittoria della morte. Sulla terra tutto รจ silenzio, immobilitร , quiete, ed una donna, sola ed impaurita, si muove nellโoscuritร della notte. La morte sembra dominare incontrastata e il silenzio e il buio ne celebrano il trionfo. Il potere, il principio della forza, la discriminazione, lโingiustizia, il lievito dellโastuzia sembrano aver avuto definitivamente la meglio sulle forze della vita.
Vediamo invece cosa accade quando Maria scorge il sepolcro vuoto: la scena cambia come dโincanto. Colti da un improvviso fremito, tutti i personaggi si scuotono dal loro torpore e prendono a muoversi rapidamente: โMaria di Magdala corre da Simon Pietroโฆ che si precipita fuori con lโaltro discepoloโฆ Corrono insieme, ma lโaltro discepolo corre piรน veloceโฆโ (vv. 2-4). Cogliendo tutti di sorpresa, il giorno dopo il sabato, la vita riesplode in tutta la sua forza. Dio รจ intervenuto e ha spalancato il sepolcro, ma la Maddalena ancora non lo sa, pensa che il cadavere sia stato trafugato. La sua รจ una reazione naturale e spontanea, รจ il primo pensiero che attraversa la mente di chiunque sโimbatte in una tomba vuota.
Ci si puรฒ fermare a questa prima constatazione o si puรฒ continuare a cercare un senso a ciรฒ che si constata. Di fronte alla morte ci si puรฒ rassegnare e piangere o aprire il cuore alla luce dallโalto.
La Maddalena esce momentaneamente di scena ed รจ come se passasse il testimone, nella corsa verso la fede, ad altri due discepoli. Uno รจ ben noto, Pietro, lโaltro non ha nome. In genere si dice che si tratta dellโevangelista Giovanni. Ma questa identificazione รจ avvenuta molto tardi, circa centโanni dopo che lโapostolo era morto. Puรฒ darsi che fosse lui il discepolo che Gesรน amava, tuttavia, nel vangelo di Giovanni, questa figura ha certamente anche un carattere simbolico che รจ opportuno cogliere.
Questo discepolo senza nome รจ sempre legato in qualche modo a Pietro:
- entra in scena accanto ad Andrea. I due un giorno vedono Gesรน passare, gli chiedono dove abita, lo seguono e rimangono con lui tutta la notte. Che cโentra Pietro? Cโentra perchรฉ il discepolo senza nome arriva a Gesรน prima di lui (Gv 1,35-40);
- di questo discepolo non si parla piรน fino allโultima cena quando Gesรน dichiara che fra i dodici cโรจ anche un traditore. Chi lo scopre? Chi sa riconoscere chi sta dalla parte di Gesรน e chi invece รจ contro di lui? Non Pietro, ma il discepolo senza nome che reclina il capo sul petto del Signore (Gv 13,23-26);
- durante la passione, mentre Pietro si ferma e rinnega il Maestro, il discepolo senza nome ha il coraggio di seguirlo, entra nella casa del sommo sacerdote e sta vicino a Gesรน durante il processo (Gv 18,15-27);
- sul Calvario Pietro non cโรจ, รจ fuggito. Il discepolo che Gesรน ama invece รจ con il Maestro, รจ ai piedi della croce con la madre di lui (Gv 19,25-27);
- poi viene il brano di oggi in cui Pietro รจ nuovamente battuto sia nella corsa materiale che in quella spirituale โ come tra poco vedremo (Gv 20,3-10);
- sul mare di Tiberiade รจ ancora questo discepolo a riconoscere il Risorto nellโuomo che si trova sulla riva. Pietro se ne rende conto solo piรน tardi (Gv 21,7);
- infine quando รจ invitato da Gesรน a seguirlo, Pietro non ha il coraggio di farlo da solo, sente il bisogno di avere al suo fianco โil discepolo che Gesรน amavaโ (Gv 21,20-25).
Chi rappresenta dunque? Come mai non ha nome?
Rappresenta il discepolo autentico, quello che appena incontra Gesรน non ha esitazioni, lo segue immediatamente, lo vuole conoscere, dimentica anche di dormire pur di stare con lui. Lo conosce al punto da scoprire subito chi sono i suoi amici e quali i nemici. Lo segue anche quando รจ necessario donare la vita. Non ha nome perchรฉ ognuno รจ invitato a inserire il proprio nome.
Vediamo questa coppia di discepoli correre al sepolcro. Il discepolo senza nome giunge per primo, si china, vede le bende per terra, ma non entra. Giunge anche Simon Pietro che entra, vede le bende per terra e il sudario che era stato posto sul capo di Gesรน, non per terra con le bende, ma arrotolato in un luogo a parte.
Nulla di miracoloso, non cโรจ alcuna apparizione di angeli, ovunque si vedono solo i segni della morte. Forse i due discepoli hanno unโintuizione, quella formulata da Giovanni Crisostomo: โChiunque avesse portato via il corpo, non lo avrebbe prima spogliato, nรฉ si sarebbe preso il disturbo di rimuovere e di arrotolare il sudario e di lasciarlo in un luogo a parteโ. Il cadavere non รจ dunque stato trafugato.
Pietro si ferma, attonito e stupefatto. Constata, ma non riesce ad andare oltre. I suoi pensieri si bloccano davanti allโevidenza della morte. Il discepolo senza nome invece fa un passo in avanti: vede e comincia a credere (v. 8). ร il momento culminante del suo cammino verso la fede nel Signore risorto. Di fronte ai segni della morte (la tomba, le bende, il sudarioโฆ) egli comincia a percepire la vittoria della vita.
Lโannotazione che segue accomuna i due discepoli: โNon avevano ancora compreso la Scrittura, che egli cioรจ doveva risuscitare dai mortiโ (v. 9). Sembra illogica, almeno per quanto riguarda il discepolo senza nome. Ma, a questo punto, lโevangelista Giovanni non sta redigendo una fredda cronaca dei fatti, ma sta indicando ai cristiani delle sue comunitร lโitinerario attraverso il quale si giunge alla fede. Si parte dai segni โ quelli documentati dai vangeli (Gv 20,30-31) โ che perรฒ rimangono misteriosi e incomprensibili se non ci si lascia guidare dalla parola di Dio contenuta nelle sacre Scritture. Sono queste che spalancano la mente e il cuore e danno lโilluminazione interiore che svela il Risorto. Il discepolo autentico non ha bisogno di altre prove, non ha bisogno delle verifiche che esigerร Tommaso.
Gesรน ha detto ai discepoli: โSe il chicco di grano caduto in terra non muore, rimane solo; se invece muore, produce molto fruttoโ. Chi ancora non crede considera unโassurditร , una follia il dono gratuito della vita, perchรฉ dietro questo dono vede solo i segni della morte. Alla luce della Pasqua invece, il discepolo autentico โcomincia a capireโ che la vita donata per i fratelli introduce nella beatitudine di Dio.
Il versetto conclusivo dellโepisodio โ i due discepoli โse ne tornarono di nuovo a casaโ (v. 10) โ dร quasi lโimpressione che tutto ritorni come prima. Ma non รจ cosรฌ. I due hanno conosciuto Gesรน, hanno verificato gli stessi fatti e visto gli stessi segni. Riprendono la vita di ogni giorno, ma uno continua scoraggiato e deluso, lโaltro รจ guidato da una nuova luce e sorretto da una nuova speranza.