Padre Fernando Armellini, biblista Dehoniano, commenta il Vangelo di domenica 19 Maggio 2024.
Se sei interessato a tutti i sui commenti al Vangelo, puoi leggerli qui.
La fantasia al potere
I fenomeni naturali che piรน impressionano la fantasia dellโuomo โ il fuoco, la folgore, lโuragano, il terremoto, i tuoni (Es 19,16-19) โ sono impiegati nella Bibbia per raccontare le manifestazioni di Dio.
Anche per presentare lโeffusione dello Spirito del Signore gli autori sacri sono ricorsi ad immagini. Hanno detto che lo Spirito รจ soffio di vita (Gn 2,7), pioggia che irrora la terra e trasforma il deserto in un giardino (Is 32,15; 44,3), forza che ridona vita (Ez 37,1-14), rombo dal cielo, vento che si abbatte gagliardo, fragore, lingue come di fuoco (At 2,1-3). Tutte immagini vigorose che suggeriscono lโidea di unโincontenibile esplosione di forza.
Dove giunge lo Spirito avvengono sempre sconvolgimenti e trasformazioni radicali: cadono barriere, si spalancano porte, tremano tutte le torri costruite dalle mani dellโuomo e progettate dalla โsapienza di questo mondoโ, scompare la paura, la passivitร , il quietismo, si sviluppano iniziative e si fanno scelte coraggiose.
Chi รจ insoddisfatto e aspira al rinnovamento del mondo e dellโuomo puรฒ contare sullo Spirito: nulla resiste alla sua forza.
Un giorno il profeta Geremia si รจ chiesto sfiduciato: โCambia forse un Etiope la sua pelle o un leopardo la sua picchiettatura? Allo stesso modo, potrete fare il bene voi abituati a fare il male?โ (Ger 13,23). Sรฌ โ gli si puรฒ rispondere โ ogni prodigio รจ possibile lร dove irrompe lo Spirito di Dio.
Per interiorizzare il messaggio, ripeteremo:
โLo Spirito del Signore riempie lโuniverso e rinnova la faccia della terraโ.
Prima Lettura (At 2,1-11)
1 Mentre il giorno di Pentecoste stava per finire, si trovavano tutti insieme nello stesso luogo. 2 Venne allโimprovviso dal cielo un rombo, come di vento che si abbatte gagliardo, e riempรฌ tutta la casa dove si trovavano. 3 Apparvero loro lingue come di fuoco che si dividevano e si posarono su ciascuno di loro; 4 ed essi furono tutti pieni di Spirito Santo e cominciarono a parlare in altre lingue come lo Spirito dava loro il potere dโesprimersi.
5 Si trovavano allora in Gerusalemme giudei osservanti di ogni nazione che รจ sotto il cielo. 6 Venuto quel fragore, la folla si radunรฒ e rimase sbigottita perchรฉ ciascuno li sentiva parlare la propria lingua.
7 Erano stupefatti e fuori di sรฉ per lo stupore dicevano: โCostoro che parlano non sono forse tutti galilei? 8 E comโรจ che li sentiamo ciascuno parlare la nostra lingua nativa? 9 Siamo Parti, Medi, Elamรฌti e abitanti della Mesopotamia, della Giudea, della Cappadรฒcia, del Ponto e dellโAsia, 10 della Frigia e della Panfilia, dellโEgitto e delle parti della Libia vicino a Cirรจne, stranieri di Roma, 11 ebrei e prosรจliti, Cretesi e arabi e li udiamo annunziare nelle nostre lingue le grandi opere di Dioโ.
Gesรน ha promesso ai suoi discepoli che non li avrebbe lasciati soli e che avrebbe inviato lo Spirito (Gv 14,16.26). Oggi celebriamo la festa di questo dono del Risorto.
Leggendo il brano degli Atti rimaniamo stupiti di fronte ai numerosi โprodigiโ accaduti nel giorno di Pentecoste: tuoni e vento impetuoso, fiamme che scendono dal cielo, gli apostoli che parlano tutte le lingue.
Ci domandiamo anche per quale ragione Dio ha atteso cinquanta giorni prima di mandare sui discepoli il suo Spirito.
- Pubblicitร -
Per comprendere questa pagina di teologia (non di cronaca) dobbiamo addentrarci un poco nel linguaggio simbolico impiegato dallโautore.
Luca colloca la discesa dello Spirito nel giorno di Pentecoste. Eppure, proprio nel vangelo di oggi, Giovanni racconta che Gesรน ha comunicato lo Spirito il giorno stesso della risurrezione (Gv 20,22). Come si spiega questo mancato accordo sulla data?
Diciamo subito con chiarezza: il mistero pasquale รจ unico. Morte, risurrezione, Ascensione e dono dello Spirito sono avvenuti nel medesimo istante, nel momento della morte di Gesรน. Raccontando ciรฒ che รจ accaduto sul Calvario in quel venerdรฌ santo, Giovanni dice che, chinato il capo, Gesรน diede lo Spirito (Gv 19,30).
Perchรฉ allora questโunico, sublime, ineffabile mistero pasquale รจ stato presentato da Luca come se fosse accaduto in tre momenti successivi? Lo ha fatto per aiutare a comprenderne i molteplici aspetti.
Giovanni ha posto lโeffusione dello Spirito nel giorno di Pasqua per mostrare che lo Spirito รจ dono del Risorto. Ora vediamo per quale ragione Luca la colloca nel contesto della festa di Pentecoste.
La Pentecoste era una festa ebraica molto antica, celebrata cinquanta giorni dopo la Pasqua: commemorava lโarrivo del popolo di Israele al monte Sinai. Tutti ricordiamo cosa รจ accaduto in quel luogo: Mosรจ รจ salito sul monte, ha incontrato Dio ed ha ricevuto la Legge da trasmettere al suo popolo.
Gli israeliti erano molto orgogliosi di questo dono: dicevano che, prima che a loro, Dio aveva offerto la Legge ad altri popoli, ma questi lโavevano rifiutato, preferendo continuare con i loro vizi e sregolatezze. Per ringraziare Dio di questa predilezione, gli israeliti avevano istituito una festa: la Pentecoste.
Dicendo che lo Spirito era sceso sui discepoli proprio nel giorno di Pentecoste, Luca vuole insegnare che lo Spirito ha sostituito lโantica legge ed รจ divenuto la nuova legge per il cristiano.
Per spiegare cosa intende dire ricorriamo a un paragone. Un giorno Gesรน ha detto: โSi raccoglie forse uva dalle spine o fichi dai rovi?โ (Mt 7,16). Sarebbe insensato immaginare che circondando di premure un rovo, potandolo, creandogli attorno un clima piรน mite potrebbe arrivare a produrre uva. Tuttavia, se โ con un prodigio dโingegneria genetica โ si riuscisse a trasformarlo in una vite, allora non sarebbe piรน necessario alcun intervento esterno. Il rovo produrrebbe spontaneamente uva.
Prima di ricevere lโeffusione dello Spirito, il mondo era come un grande rovo. Dio aveva dato agli uomini ottime indicazioni โ un decalogo, dei precetti, tanti consigli โ e si aspettava frutti, opere di giustizia e di amore (Mt 21,18-19), ma questi non sono arrivati perchรฉ lโalbero rimaneva cattivo e โnessun albero cattivo dร frutti buoniโฆ lโuomo cattivo dal suo cattivo tesoro trae fuori il maleโ (Lc 6,43.45).
Che cosa ha fatto allora Dio? Ha deciso di cambiare il cuore degli uomini. Con un cuore nuovo โ ha pensato โ essi non avrebbero piรน avuto bisogno di alcuna legge esterna, avrebbero compiuto il bene seguendo gli impulsi venuti dal loro intimo.
Ecco cosโรจ la legge dello Spirito: รจ il cuore nuovo, รจ la vita di Dio che, quando entra nellโuomo, lo trasforma e da rovo lo fa divenire un albero fecondo, capace di produrre spontaneamente le opere di Dio.
Quando lโuomo รจ riempito dello Spirito, in lui accade qualcosa di inaudito: ama con lโamore stesso di Dio. Da quel momento โnon ha piรน bisogno che alcuno lo ammaestriโ (1 Gv 2,27), non gli occorre altra legge. Giovanni arriva a dire che lโuomo animato dallo Spirito diviene addirittura incapace di peccare: โChiunque รจ nato da Dio non commette peccato, perchรฉ in lui dimora un germe divino, e non puรฒ peccare perchรฉ รจ nato da Dioโ (1 Gv 3,9).
E i tuoni, il vento, il fuoco? Ma รจ chiaro: andiamo a vedere nel libro dellโEsodo quali fenomeni hanno accompagnato il dono dellโantica legge: โAl mattino presto ci furono tuoni, lampi, una nube densa sopra il monte e un suono fortissimo di tromba e tutto il popolo ebbe pauraโ (Es 19,16). โTutto il popolo vedeva le voci, i tuoni, il suono della tromba e vedeva il monte che fumavaโ (Es 20,18).
I rabbini dicevano che sul Sinai, nel giorno di Pentecoste, quando Dio aveva dato la Legge, le sue parole avevano preso la forma di settanta lingue di fuoco, per indicare che la Torah era destinata a tutti i popoli (che in quel tempo si pensava fossero appunto settanta).
Se lโantica legge era stata data in mezzo a tuoni, lampi, fiamme di fuocoโฆ come avrebbe potuto Luca presentare in modo diverso il dono dello Spirito โ nuova legge? Se voleva farsi capire doveva impiegare le medesime immagini.
E le molte lingue parlate dagli apostoli?
Probabilmente Luca si richiama ad un fenomeno molto comune nella chiesa primitiva: dopo aver ricevuto lo Spirito, i credenti cominciavano a lodare Dio in uno stato di esaltazione e, come in estasi, pronunciavano parole strane in altre lingue.
Luca ha utilizzato questo fenomeno in un senso simbolico per insegnare lโuniversalismo della chiesa. Lo Spirito รจ un dono destinato a tutti gli uomini e a tutti i popoli. Di fronte a questo dono di Dio crollano tutte le barriere di lingua, razza e tribรน. Nel giorno di Pentecoste succede il contrario di quanto รจ accaduto a Babele (Gn 11,1-9).
Lร gli uomini hanno cominciato a non capirsi e ad allontanarsi gli uni dagli altri; qui lo Spirito mette in atto un movimento opposto: riunisce coloro che si sono dispersi.
Chi si lascia guidare dalla parola del vangelo e dallo Spirito parla una lingua che tutti comprendono e che tutti unisce: il linguaggio dellโamore. ร lo Spirito che trasforma lโumanitร in unโunica famiglia dove tutti si capiscono e si amano.
Seconda Lettura (1 Cor 12,3b-7.12-13)
Fratelli, 3 nessuno puรฒ dire โGesรน รจ Signoreโ se non sotto lโazione dello Spirito Santo.
4 Vi sono poi diversitร di carismi, ma uno solo รจ lo Spirito; 5 vi sono diversitร di ministeri, ma uno solo รจ il Signore; 6 vi sono diversitร di operazioni, ma uno solo รจ Dio, che opera tutto in tutti. 7 E a ciascuno รจ data una manifestazione particolare dello Spirito per lโutilitร comune.
12 Come infatti il corpo, pur essendo uno, ha molte membra e tutte le membra, pur essendo molte, sono un corpo solo, cosรฌ anche Cristo.
13 E in realtร noi tutti siamo stati battezzati in un solo Spirito per formare un solo corpo, giudei o greci, schiavi o liberi; e tutti ci siamo abbeverati a un solo Spirito.
Da che cosa hanno origine le divisioni allโinterno delle nostre comunitร ? Dalle invidie, dalle gelosie reciproche. Coloro che hanno belle qualitร (sono intelligenti, forti, hanno buona salute, hanno studiatoโฆ), invece di porre umilmente le loro doti a servizio dei fratelli, cominciano a pretendere titoli onorifici, esigono maggior rispetto, sono convinti di avere diritto a privilegi, vogliono occupare i primi posti. ร cosรฌ che i ministeri della comunitร , da occasioni per servire, divengono opportunitร per imporsi, per affermare se stessi, il proprio potere, il proprio prestigio.
Nella comunitร di Corinto i cristiani non erano migliori di quelli di oggi, commettevano gli stessi peccati, avevano gli stessi difetti. Concretamente, erano divisi a causa dei diversi carismi (cioรจ dei diversi doni) che ciascuno aveva ricevuto da Dio.
Paolo scrive a questi cristiani per ricordare loro che i molti doni, le molte qualitร che ciascuno di loro ha, non sono stati dati per creare divisioni, ma per favorire lโunitร : โA ciascuno, dice Paolo, รจ data una manifestazione dello Spirito, per lโutilitร comuneโ (v. 7). E questo perchรฉ lโorigine di tutti i doni รจ unica: lo Spirito. Dice Paolo: โCโรจ poi diversitร di carismi, ma uno solo รจ lo Spiritoโ (v. 4).
Per chiarire meglio questโidea dellโunitร e del servizio reciproco, Paolo utilizza il paragone del corpo.
I cristiani costituiscono un solo corpo, fatto di molte membra. Ogni parte deve svolgere la sua funzione per il bene di tutto lโorganismo. Cosรฌ accade con i diversi doni di cui รจ arricchito ogni membro della comunitร : servono affinchรฉ ognuno possa manifestare agli altri il suo amore, mediante unโumile disponibilitร al servizio.
Vangelo (Gv 20,19-23)
19 La sera di quello stesso giorno, il primo dopo il sabato, mentre erano chiuse le porte del luogo dove si trovavano i discepoli per timore dei giudei, venne Gesรน, si fermรฒ in mezzo a loro e disse: โPace a voi!โ.
20 Detto questo, mostrรฒ loro le mani e il costato. E i discepoli gioirono al vedere il Signore.
21 Gesรน disse loro di nuovo: โPace a voi! Come il Padre ha mandato me, anchโio mando voiโ.
22 Dopo aver detto questo, alitรฒ su di loro e disse: โRicevete lo Spirito Santo; 23 a chi rimetterete i peccati saranno rimessi e a chi non li rimetterete, resteranno non rimessiโ.
Per i primi cristiani, รจ un giorno importante il primo della settimana perchรฉ รจ il giorno del Signore (Ap 1,10), รจ quello in cui la comunitร รจ solita riunirsi per spezzare il pane eucaristico (At 20,7; 1 Cor 16,2).
ร sera. Lโindicazione temporale con cui inizia il brano evangelico รจ preziosa: forse indica lโora tarda in cui i primi cristiani erano soliti ritrovarsi per la loro celebrazione.
Le porte sono sbarrate per paura dei giudei (v. 19). Gesรน non aveva certo annunciato trionfi e vita facile ai suoi discepoli; โnel mondo avrete tribolazioneโ โ aveva detto (Gv 16,33). Tuttavia la ragione principale per cui si insiste sulle porte chiuse (Gv 20,26) รจ teologica: Giovanni vuole far capire che il Risorto รจ lo stesso Gesรน che gli apostoli hanno visto, conosciuto, ascoltato, toccato, ma si trova in una condizione diversa. Non รจ ritornato alla vita di prima (come ha fatto Lazzaro), รจ entrato in unโesistenza completamente nuova.
Il suo corpo non รจ piรน fatto di atomi materiali, รจ impercettibile alla verifica dei sensi.
La risurrezione della carne non equivale alla rianimazione di un cadavere. ร il misterioso sbocciare di una vita nuova da un essere che รจ finito. Paolo spiega questo fatto mediante lโimmagine del seme. Dice che โda un corpo corruttibile risorge uno incorruttibileโ, da โun corpo ignobile risorge un corpo gloriosoโ, da โun corpo debole risorge uno potenteโ, da โun corpo animale risorge uno spiritualeโ (1 Cor 15,42-44).
Quando Gesรน mostra le mani e il costato, i discepoli gioiscono. Una reazione sorprendente: dovrebbero rattristarsi vedendo i segni della sua passione e morte. Si rallegrano invece, non perchรฉ si ritrovano davanti il Gesรน che hanno accompagnato lungo le strade della Palestina, ma perchรฉ vedono il Signore (v. 20), si rendono conto che il Risorto che si sta rivelando loro รจ lo stesso Gesรน, colui che ha donato la vita.
Collocando le manifestazioni del Risorto nel contesto della sera del primo giorno della settimana, Giovanni intende dire ai cristiani delle sue comunitร che anchโessi possono incontrare il Signore โ non Gesรน di Nazareth, con il corpo materiale che aveva in questo mondo โ ma il Risorto, ogni volta che si ritrovano insieme โnel giorno del Signoreโ.
Dopo aver rivolto per la seconda volta lโaugurio: Pace a voi! (vv. 19.21) Gesรน dona ai discepoli il suo Spirito e conferisce loro il potere di rimettere i peccati (vv. 21-23).
I discepoli sono inviati a compiere una missione: โCome il Padre ha mandato me, anchโio mando voiโ.
Quando era nel mondo, Gesรน rendeva presente il volto e lโamore del Padre (Gv 12,45), ora, lasciato questo mondo, egli continua la sua opera attraverso i discepoli ai quali consegna il suo Spirito.
Accogliere lui era accogliere il Padre che lo aveva mandato, ora accogliere i suoi inviati รจ accogliere lui (Gv 13,20).
Per comprendere la missione affidata agli apostoli, il perdono dei peccati mediante lโeffusione dello Spirito dobbiamo rifarci alle concezioni religiose del popolo dโIsraele e alle parole dei profeti.
Al tempo di Gesรน era diffusa lโidea che gli uomini agivano male, si contaminavano con gli idoli, erano impuri perchรฉ erano mossi da uno spirito cattivo. Ci si chiedeva quando Dio sarebbe intervenuto per liberarli e per infondere in loro uno spirito buono.
Nella Lettera ai romani Paolo fa una descrizione drammatica della condizione infelice dellโuomo che si trova in balia dello spirito del male: โIo non riesco a capire neppure ciรฒ che faccio: infatti non quello che voglio io faccio, ma quello che detesto. Io so infatti che in me, cioรจ nella mia carne, non abita il bene; cโรจ in me il desiderio del bene, ma non la capacitร di attuarlo; infatti io non compio il bene che voglio, ma il male che non voglioโ (Rm 7,15-19).
Per bocca dei profeti Dio promise il dono di uno spirito nuovo, del suo Spirito: โVi aspergerรฒ con acqua pura e sarete purificati; io vi purificherรฒ da tutte le vostre sozzure e da tutti i vostri idoli; vi darรฒ un cuore nuovo, metterรฒ dentro di voi uno spirito nuovo, toglierรฒ da voi il cuore di pietra e vi darรฒ un cuore di carne. Porrรฒ il mio spirito dentro di voi e vi farรฒ vivere secondo i miei statuti e vi farรฒ osservare e mettere in pratica le mie leggiโ (Ez 36,25-27).
Questa effusione dello Spirito del Signore avrebbe rinnovato il mondo. Lo inonderร โ disse il profeta Ezechiele โ come un torrente dโacqua impetuoso che, quando entra nel deserto, lo feconda e lo trasforma in giardino. โLungo il fiume, su una riva e sullโaltra, crescerร ogni sorta di alberi da frutto, le cui fronde non appassiranno, i loro frutti non cesseranno e ogni mese matureranno, perchรฉ le loro acque sgorgano dal santuario. I loro frutti serviranno come cibo e le foglie come medicinaโ (Ez 47,1-12). Sono immagini deliziose che descrivono in modo mirabile lโopera vivificante dello Spirito.
Nel giorno di Pasqua si compiono queste profezie. Con un gesto simbolico โ Gesรน alitรฒ su di loro โ viene consegnato lo Spirito. Questo soffio richiama il momento della creazione, quando โil Signore Dio formรฒ lโuomo dalla polvere della terra e respirรฒ dentro le sue narici il respiro della vitaโ (Gn 2,7). Il soffio di Gesรน crea lโuomo nuovo, lโuomo che non รจ piรน vittima delle forze che lo portano al male, ma รจ animato da unโenergia nuova che lo spinge al bene.
Dove giunge questo Spirito il male รจ vinto, il peccato รจ perdonato โ cancellato, distrutto โ e nasce lโuomo nuovo modellato sulla persona di Cristo.
La missione che il Risorto affida ai suoi discepoli รจ di rimettere i peccati, continuando cosรฌ la sua opera di โAgnello di Dio, venuto per togliere i peccati del mondoโ (Gv 1,29).
Che significa rimettere i peccati? Queste parole sono state interpretate โ in modo giusto, ma riduttivo โ come il conferimento agli apostoli del potere di assolvere dai peccati. Non รจ questo perรฒ lโunico modo per rimettere, cioรจ, per neutralizzare, per sconfiggere il peccato. La potestร conferita da Gesรน รจ molto piรน ampia e riguarda tutti i discepoli che sono animati dal suo Spirito: รจ quella di purificare il mondo da ogni forma di male.
I poteri non sono due โ rimettere o ritenere โ a discrezione del confessore che valuta caso per caso. Il potere uno รจ solo, quello di annientare, in tutti i modi, il peccato. Ma questo puรฒ anche essere non rimesso: se il discepolo non si impegna a creare le condizioni affinchรฉ tutti aprano il cuore allโazione dello Spirito, il peccato non viene rimesso.
Di questo fallimento della missione, il discepolo รจ responsabile.