HomeVangelo della Domenicap. Fernando Armellini - Commento al Vangelo del 19 Gennaio 2025

p. Fernando Armellini – Commento al Vangelo del 19 Gennaio 2025

Commento al brano del Vangelo di: Mc 2, 1-12

Padre Fernando Armellini, biblista Dehoniano, commenta il Vangelo di domenica 19 gennaio 2025.
Se sei interessato a tutti i sui commenti al Vangelo, puoi leggerli qui.

Amarti รจ una festa!

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Una delle caratteristiche della religione pagana era la paura della divinitร , paura che si tentava di esorcizzare mediante lโ€™osservanza meticolosa e ossessiva di pratiche, di tabรน, di riti purificatori. Ne derivava un rapporto con Dio deformato e angosciante. Paolo chiama questo tempo โ€œcarcereโ€, epoca in cui gli uomini erano schiavi degli โ€œelementi del mondoโ€ e si affidavano a โ€œrudimenti miserabili e senza efficaciaโ€ (Gal 4,3.9).

Questa religione strutturata secondo i parametri della miseria psicologica umana รจ riapparsa nel giudaismo, religione dei doveri che si concretizzavano nel groviglio di obbligazioni e norme, osservanze, proibizioni, espiazioni, โ€œprecetti e insegnamenti umani senza alcun valoreโ€ (Col 2,22-23). Ha posto fine al dialogo gioioso con il Dio, padre e sposo, predicato dai profeti e ha segnato lโ€™inizio della festa di nozze senza vino, senza gioia, senza slanci dโ€™amore, senza spontaneitร  e libertร .

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Il pericolo non รจ stato scongiurato definitivamente neppure dallโ€™invito di Gesรน a liberarsi da questo giogo opprimente e insopportabile (Mt 11,28).

Ritroviamo questo rapporto errato con Dio ogni volta che ricompare la religione dei precetti, del legalismo, dei meriti, delle minacce. Eโ€™ una religione che toglie il sorriso, genera ansie, angosce e scrupoli, trasforma anche la festa in un dovere giuridico. La festa di precetto associa la gioia di ritrovarci con i fratelli nel โ€œgiorno del Signoreโ€ con lโ€™idea dellโ€™obbligo e della paura di fare peccato mortale.

Puรฒ allietare Dio il sentirsi amato per il timore che incutono i suoi castighi?

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Eโ€™ urgente ristabilire con lui un rapporto dโ€™amore sponsale e accogliere lโ€™acqua che Cristo ci offre (il suo Spirito che rende liberi), acqua che si trasforma in vino, fonte di gioia.

Per interiorizzare il messaggio, ripeteremo:
โ€œCome gioisce lo sposo per la sposa, cosรฌ per noi gioirร  il Signoreโ€.

Prima Letturaย (Is 62,1-5)

1ย Per amore di Sion non tacerรฒ,
per amore di Gerusalemme non mi darรฒ pace,
finchรฉ non sorga come stella la sua giustizia
e la sua salvezza non risplenda come lampada.
2ย Allora i popoli vedranno la tua giustizia,
tutti i re la tua gloria;
ti si chiamerร  con un nome nuovo
che la bocca del Signore indicherร .
3ย Sarai una magnifica corona nella mano del Signore,
un diadema regale nella palma del tuo Dio.
4ย Nessuno ti chiamerร  piรน Abbandonata,
nรฉ la tua terra sarร  piรน detta Devastata,
ma tu sarai chiamata Mio compiacimento
e la tua terra, Sposata,
perchรฉ il Signore si compiacerร  di te
e la tua terra avrร  uno sposo.
5ย Sรฌ, come un giovane sposa una vergine,
cosรฌ ti sposerร  il tuo architetto;
come gioisce lo sposo per la sposa,
cosรฌ il tuo Dio gioirร  per te.

Nella Bibbia vengono impiegati vari simboli per descrivere lโ€™amore di Dio per il suo popolo. Egli รจ liberatore, alleato, re, pastoreโ€ฆ Il profeta Osea introduce unโ€™altra immagine โ€“ la piรน espressiva di tutte โ€“ quella coniugale: il Signore รจ lo sposo, Israele la sua sposa. Gli israeliti hanno impiegato un poโ€™ di tempo ad applicarla al loro Dio (e la stessa sorte รจ toccata allโ€™immagine di โ€œpadreโ€) perchรฉ temevano che qualcuno equivocasse fantasticando su avventure amorose come quelle degli dรจi greci o immaginando teogonie sul tipo di quelle egiziane e mesopotamiche. Scongiurato il pericolo, ecco che nei grandi profeti โ€“ Isaia, Ezechiele, Geremia โ€“ questโ€™immagine diviene la piรน rilevante. Come un filo dโ€™oro รจ presente in tutto il NT.

Nella lettura di oggi la sposa del Signore รจ Gerusalemme. Eโ€™ ridotta in una condizione pietosa: ripudiata dal suo sposo, umiliata, vive in solitudine e, con scherno, la chiamano lโ€™abbandonata, la devastata (v.4).

Gerusalemme, la ragazza stupenda, โ€œla regina fra le nazioni, la signora fra le provinceโ€ (Lam 1,1) ha perso il suo fascino e โ€œpiange amaramente nella notte; le sue lacrime scendono sulle guance e nessuno le reca conforto fra tutti i suoi amantiโ€ (Lam 1,2).

Cosรฌ lโ€™hanno ridotta le sue infedeltร  allo sposo. I numerosi amanti (gli dรจi dei Cananei, degli assiri e dei Babilonesi) lโ€™hanno sedotta e, dopo aver abusato di lei, lโ€™hanno abbandonata e derisa.

Eโ€™ definitivamente compromesso il suo matrimonio con il Signore? Quale marito riprende la sposa infedele quando รจ ormai sfigurata dai suoi vizi?

Al ritorno dallโ€™esilio di Babilonia, gli israeliti trovano Gerusalemme ridotta ad un cumulo di rovine e pensano che Dio abbia ripudiato per sempre la sua cittร .

Il profeta che conosce i sentimenti del Signore, sa che il suo amore non รจ โ€œcome una nube del mattino, come la rugiada che allโ€™alba svanisceโ€ (Os 6,4), non รจ condizionato dalla fedeltร  della sposa. Egli ama sempre e comunque. Al popolo scoraggiato promette: Gerusalemme riceverร  un nome nuovo, sarร  chiamata mia favorita.

Seconda Lettura (1 Cor 12,4-11)

4ย Vi sono poi diversitร  di carismi, ma uno solo รจ lo Spirito;ย 5ย vi sono diversitร  di ministeri, ma uno solo รจ il Signore;ย 6ย vi sono diversitร  di operazioni, ma uno solo รจ Dio, che opera tutto in tutti.ย 7ย E a ciascuno รจ data una manifestazione particolare dello Spirito per lโ€™utilitร  comune:ย 8ย a uno viene concesso dallo Spirito il linguaggio della sapienza; a un altro invece, per mezzo dello stesso Spirito, il linguaggio di scienza;ย 9ย a uno la fede per mezzo dello stesso Spirito; a un altro il dono di far guarigioni per mezzo dellโ€™unico Spirito;ย 10ย a uno il potere dei miracoli; a un altro il dono della profezia; a un altro il dono di distinguere gli spiriti; a un altro le varietร  delle lingue; a un altro infine lโ€™interpretazione delle lingue.ย 11ย Ma tutte queste cose รจ lโ€™unico e il medesimo Spirito che le opera, distribuendole a ciascuno come vuole.

Carisma significa: dono gratuito di Dio, dunque รจ qualcosa di molto buono, eppure, nella comunitร  di Corinto regnava una notevole confusione proprio a causa dei carismi. Invece di essere posti a servizio dellโ€™unitร , venivano impiegati per primeggiare, per competere, per farsi valere sugli altri.

A causa dei carismi erano sorte invidie, gelosie, dissensi.

Fra tutti i carismi ce nโ€™era uno particolarmente apprezzato: il dono delle lingue. Consisteva nella capacitร , durante le preghiere comunitarie, di entrare in estasi e di esprimersi in un linguaggio strano. Qualcosa di simile a quello che accade anche oggi durante gli incontri dei membri di certe sette: il ritmo della musica, la ripetizione di suoni arcani, le danze, i profumi, le luci soffuse portano a manifestazioni parossistiche e al trans. In questo contesto di esaltazione collettiva qualcuno puรฒ perdere il contatto con la realtร , sembrare โ€œfuori di sรฉโ€ e pronunciare parole incomprensibili ai non iniziati.

A Corinto cโ€™era chi lodava Dio in questo modo estatico. Nulla di male, ma di fatto sorgevano problemi: i membri di quella comunitร  ritenevano un motivo di grande onore riuscire a pregare in questo modo, tutti tentavano di farlo e chi non ci riusciva si sentiva inferiore agli altri. Poi accadeva che questi estatici parlavano tutti insieme provocando unโ€™immensa confusione. Paolo interviene e, nel brano della lettura di oggi, espone i principi orientativi.

Esistono โ€“ dice โ€“ numerosi carismi (vv.4-6). Sono diversi, ma provengono tutti dallโ€™unico Padre, dallโ€™unico Spirito e da Cristo. Se provocano divisione, lotta, disordini significa che vengono usati per il male.

Nessuno รจ privo dei doni di Dio. A ciascuno รจ dato un carisma โ€œper lโ€™utilitร  comuneโ€; non va impiegato in modo dissennato, ma messo a servizio dei fratelli (v.7). La diversitร  dei โ€œcarismiโ€ รจ provvidenziale: permette alla comunitร  di essere ben servita.

I carismi non hanno tutti la stessa importanza, fra loro cโ€™รจ un ordine, una gerarchia.

La graduatoria perรฒ non va stabilita in base al prestigio, allโ€™onore, ai privilegi, allโ€™autoritร  che conferiscono, ma allโ€™utilitร  per la comunitร .

Paolo, nella lettura di oggi ne fa un lungo elenco (vv.8-10); non li nomina tutti, cita solo quelli che interessavano ai cristiani di Corinto e pone come primi i carismi che portano alla conoscenza di Dio: la sapienza che fa scoprire i suoi disegni, la scienza che aiuta ad interpretare le veritร  della fede; poi la fede solida, capace di smuovere le montagne, il dono di fare miracoli e quello di curare le persone, il dono di profetizzare, quello di discernere i vari โ€œcarismiโ€ ed infine il dono delle lingue.

Eโ€™ un invito alle comunitร  a riconoscere e a valorizzare i doni che lo Spirito comunica ad ogni cristiano: sono dati per favorire il mutuo amore, non la competizione.

Vangeloย (Gv 2,1-12)

1ย Tre giorni dopo, ci fu uno sposalizio a Cana di Galilea e cโ€™era la madre di Gesรน.ย 2ย Fu invitato alle nozze anche Gesรน con i suoi discepoli.ย 3ย Nel frattempo, venuto a mancare il vino, la madre di Gesรน gli disse: โ€œNon hanno piรน vinoโ€.ย 4ย E Gesรน rispose: โ€œChe ho da fare con te, o donna? Non รจ ancora giunta la mia oraโ€.ย 5ย La madre dice ai servi: โ€œFate quello che vi dirร โ€.
6ย Vi erano lร  sei giare di pietra per la purificazione dei giudei, contenenti ciascuna due o tre barili.ย 7ย E Gesรน disse loro: โ€œRiempite dโ€™acqua le giareโ€; e le riempirono fino allโ€™orlo.ย 8ย Disse loro di nuovo: โ€œOra attingete e portatene al maestro di tavolaโ€. Ed essi gliene portarono.ย 9ย E come ebbe assaggiato lโ€™acqua diventata vino, il maestro di tavola, che non sapeva di dove venisse (ma lo sapevano i servi che avevano attinto lโ€™acqua), chiamรฒ lo sposoย 10ย e gli disse: โ€œTutti servono da principio il vino buono e, quando sono un poโ€™ brilli, quello meno buono; tu invece hai conservato fino ad ora il vino buonoโ€.ย 11ย Cosรฌ Gesรน diede inizio ai suoi miracoli in Cana di Galilea, manifestรฒ la sua gloria e i suoi discepoli credettero in lui.
12ย Dopo questo fatto, discese a Cafarnao insieme con sua madre, i fratelli e i suoi discepoli e si fermarono colร  solo pochi giorni
.

A prima vista questo brano sembra un semplice racconto di miracolo, anche se di un miracolo un poโ€™ strano, addirittura imbarazzante.

Ci sono vari particolari che stupiscono. Provo ad elencarne alcuni.

Giovanni nel suo Vangelo narra soltanto sette miracoli, possibile che non ne avesse uno piรน interessante da scegliere? Questo gesto di Gesรน non sembra per nulla educativo: se avevano giร  bevuto troppo, perchรฉ fornire altro vino? I contadini del nord Africa, al sentir leggere questo brano, commentavano: โ€œSiamo a livello di Bacco!โ€. A loro rispondeva santโ€™Agostino: lโ€™acqua che viene dal cielo fa rivivere le vostre vigne e questโ€™acqua si trasforma in vino; il miracolo avviene ogni giorno.

Le difficoltร  non sono finite: quandโ€™anche fosse stato opportuno offrire vino, perchรฉ ricorrere ad un miracolo? Sarebbe bastato fare una colletta fra gli invitati.

I primi discepoli di Gesรน erano stati seguaci del Battista โ€“ un asceta che non mangiava e non beveva (Mt 11,18). Di fronte a un eccesso di vino, non avrebbero dovuto credere in Gesรนโ€, ma rimanere scandalizzati.

Perchรฉ lโ€™evangelista Giovanni dร  tanta importanza a questo episodio? Sottolinea che รจ stato il primo dei segni compiuti da Gesรน, segno di fronte al quale i discepoli hanno creduto, hanno dato la loro adesione al Maestro. Impiega unโ€™espressione solenne, che non ricorre in nessunโ€™altra parte del NT: โ€œGesรน manifestรฒ la sua gloriaโ€. Per cosรฌ poco? Per un gesto che forse anche i nostri prestigiatori di oggi saprebbero ripetere con successo? Le annotazioni dellโ€™evangelista sembrano eccessive, fuori luogo. Sarebbero piรน logiche, piรน comprensibili, per esempio, dopo la guarigione del cieco nato o dopo la โ€œrisurrezioneโ€ di Lazzaro.

E ancora: come mai non si parla dei protagonisti della festa? La sposa non esiste proprio, lo sposo ha un ruolo insignificante, non dice una parola; piรน importanti di loro sono il capotavola, i servi e le giare che vengono descritte fin nei minimi particolari (v.6). Ci si chiede anche cosa ci stavano a fare in una casa privata tante giare di pietra solo per le purificazioni. Non possono che avere un significato simbolico importante perchรฉ materialmente sono perfettamente inutili: lโ€™acqua poteva essere portata direttamente in tavola senza passare attraverso le giare; non valeva la pena farla attingere due volte dai poveri servi.

Non si capisce bene neppure perchรฉ si parli della madre di Gesรน senza citarla per nome, esattamente come avviene ai piedi della croce (Gv 19,25-27). Se avessimo solo il Vangelo di Giovanni non sapremmo nemmeno che si chiamava Maria.

Cโ€™รจ anche un accenno misterioso allโ€™ora di Gesรน. Unโ€™ora drammatica che si avvicina sempre piรน. Di essa si parlerร  piรน avanti nel Vangelo di Giovanni (Gv 7,30; 8,20; 12,23.27; 17,1). Di che ora si tratta?

Infine: perchรฉ dopo aver dato una risposta negativa ed un poโ€™ brusca alla madre, Gesรน compie ugualmente il miracolo?

Troppe difficoltร  per considerare questo brano come un semplice fatto di cronaca! Dietro il racconto apparentemente semplice si cela un messaggio piรน profondo.

Il Vangelo di Giovanni รจ come un immenso oceano: puรฒ essere contemplato in superficie oppure in profonditร . Dalla riva affascinano lโ€™incresparsi delle onde, il dispiegarsi delle vele, i riflessi delle luci e dei colori. Ma le emozioni piรน intense sono per chi ha la possibilitร  di attrezzarsi e di scendere sul fondo, dove ci attendono le piรน inattese e svariate forme di vita, pesci, coralli, alghe.

Anche con il Vangelo di Giovanni bisogna andare sul fondo per cogliere tutta la ricchezza del suo messaggio. Eโ€™ ciรฒ che cercheremo di oggi fare.

In un villaggio della Galilea si celebra una festa di nozze. Ci sono degli invitati che si sono riuniti per passare alcuni giorni felici, ma, ecco la delusione: non cโ€™รจ vino e non cโ€™รจ nemmeno acqua perchรฉ โ€“ stando al racconto โ€“ le giare sono vuote (verranno riempite solo per ordine di Gesรน). Una situazione di abbandono, di tristezza generale. Questa รจ la superficie. Cosa cโ€™รจ in profonditร ? Per scendere dobbiamo attrezzarci con gli strumenti che ci vengono forniti dallโ€™AT.

La festa di nozze.

Il nome Israele che per noi รจ maschile, in ebraico รจ femminile: unโ€™opportunitร  che i profeti non si sono lasciati sfuggire per introdurre il simbolismo coniugale nella descrizione del rapporto del loro popolo con il Signore. Egli โ€“ dicono โ€“ รจ lo sposo fedele, mentre Israele รจ la sposa che spesso si lascia sedurre dagli idoli, concede il suo amore ad estranei.

Ecco come per bocca dei profeti Dio dichiara il suo amore: โ€œCome gioisce lo sposo per la sposa, cosรฌ il tuo Signore gioisce per teโ€ (Is 62,5); โ€œIo la attirerรฒ a me, la condurrรฒ nel deserto e parlerรฒ al suo cuore. Lร  canterร  come nei giorni della sua giovinezza, come quando uscรฌ dal paese dโ€™Egittoโ€ฆ Mi chiamerai: marito mio, e non mi chiamerai piรน: mio padrone. Ti farรฒ mia sposa per sempreโ€ (Os 2,16-18).

Sono immagini deliziose che comunicano gioia, speranza, volontร  di rispondere con altrettanto amore e uguale fedeltร  a questo Dio che promette anche: โ€œViene forse ripudiata la donna sposata in gioventรน?โ€ฆ Anche se i monti si spostassero e i colli vacillassero, non si allontanerebbe da te il mio affettoโ€ (Is 54,10). Eppure, al tempo di Gesรน, Israele aveva ripreso gli atteggiamenti della schiava, non quelli della sposa. Vedremo piรน avanti cosโ€™era accaduto. Ora continuiamo a cercare il significato delle immagini presenti nel racconto delle nozze di Cana.

Il vino. Nella Bibbia รจ condannata lโ€™ebbrezza (Prv 23,30), ma il vino รจ simbolo della felicitร  e dellโ€™amore (Qo 10,19; Ct 4,10). โ€œVino e musica rallegrano il cuoreโ€ (Sir 40,20). Una festa senza vino diventa un funerale: niente canti, niente danze, niente allegria; solo musi lunghi, gente insoddisfatta e nervosa. โ€œChe vita รจ quella di chi non ha vino?โ€ โ€“ si chiede il Siracide (Sir 31,27). โ€œIl vino rallegra il cuore dellโ€™uomoโ€ โ€“ esclama il Salmista (Sal 104,15). โ€œNon cโ€™รจ vino; ogni gioia รจ scomparsaโ€ โ€“ afferma Isaia (Is 24,11).

Al tempo di Gesรน, Israele si aspetta il regno di Dio, il regno che i profeti hanno descritto come un banchetto imbandito con grasse vivande, cibi succulenti, vini eccellenti e raffinati (Is 25,6). Questo regno perรฒ sembra essere ancora tanto lontano. Il popolo รจ triste, come chi celebra una festa di nozze senza vino.

Come mai si trova in questa condizione? La ragione รจ semplice: i suoi rapporti con Dio non sono piรน โ€“ come avevano predicato i profeti โ€“ quelli della sposa, che รจ felice di godere delle tenerezze del suo sposo. Sono quelli della schiava costretta ad obbedire agli ordini del padrone. La religione insegnata dai rabbini รจ quella dei โ€œmeritiโ€: li acquista ed รจ amato da Dio chi รจ fedele alla legge. Per aiutare ad osservarla, le guide spirituali cominciano a darne lโ€™interpretazione: specificano, puntualizzano, definiscono, distinguono fino a ridurre la parola di Dio ad un codice di norme, un ginepraio inestricabile di disposizioni, di regoline minuziose impossibili da osservare.

Siccome le trasgressioni sono inevitabili e ci si sente sempre impuri e colpevoli, sono stati escogitati i riti di purificazione, i bagni rituali per i quali รจ indispensabile avere sempre a disposizione lโ€™acqua conveniente, acqua che non รจ per nulla facile da ottenere perchรฉ non puรฒ venire trasportata con recipienti, ma deve scorrere attraverso appositi canaletti.

Eccolo il significato simbolico delle sei giare di pietra vuote: rappresentano la religione delle purificazioni, quellโ€™insieme di pratiche e riti incapaci di comunicare serenitร , gioia, pace. Non รจ a partire da questโ€™acqua, ma da quella che Gesรน ordina di attingere โ€“ la sua acqua โ€“ che deriverร  il vino migliore.

Le nozze di Cana senza vino rappresentano la condizione triste del popolo dโ€™Israele deluso e insoddisfatto, che ha sostituito lo slancio dโ€™amore verso il Signore con lโ€™adempimento di disposizioni giuridiche. Questo modo di rapportarsi con Dio non ha mai dato gioia, eppure รจ una tentazione sempre attuale. Gli uomini si affidano volentieri alla pratica religiosa, alla rigida osservanza di doveri, alla ripetizione di riti di cui non conoscono neppure il senso.

La madre di Gesรน puรฒ essere Maria, sรฌ, ma puรฒ indicare anche la comunitร  spirituale nella quale Gesรน รจ nato e dalla quale รจ stato educato.

Nel brano di oggi rappresenta certamente le persone pie dโ€™Israele, quelle che per prime si rendono conto che la situazione religiosa in cui vivono รจ insostenibile. Che fanno allora? Non ricorrono al capotavola, cioรจ ai capi religiosi che hanno dato prova di essere incapaci di organizzare una autentica festa, ma a Gesรน. Capiscono che solo da lui puรฒ venire lโ€™acqua viva che, in chi la beve, si trasforma in vino, cioรจ, rende felici.

Giovanni colloca questo โ€œsegnoโ€ allโ€™inizio del suo Vangelo perchรฉ รจ una sintesi di tutto ciรฒ che Gesรน farร  in seguito. Eโ€™ lui lo sposo che celebrerร  le nozze con lโ€™umanitร .

Non รจ ancora giunta la sua ora perchรฉ egli รจ solo allโ€™inizio della sua vita pubblica. La festa รจ iniziata, ma avrร  il suo culmine quando โ€œgiungerร  la sua oraโ€, quando, sul Calvario, manifesterร  tutto il suo amore dando la vita per la sposa, quando dal suo costato trafitto sgorgherร  โ€œsangue e acquaโ€ (Gv 19,34). A Cana egli compie solo un segno di ciรฒ che farร . Nellโ€™ora in cui egli passerร  da questo mondo al Padre (Gv 13,1) darร  realmente lโ€™acqua โ€œche zampilla per la vita eternaโ€ (Gv 4,14).

Fonte

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