PIEDI ABBRACCIATI IN SALITA
Giovanni 12,1-11
Sei giorni prima di Pasqua Gesù andò a Betania e qui fecero una cena per lui.
Maria allora prese trecento grammi di nardo,
assai prezioso,
ne cosparse i piedi di Gesù, poi li asciugò con i suoi capelli.
E tutta la casa si riempì di profumo.
Inizia la Santa Settimana con un Vangelo straordinario.
Una cena in casa tra amici, una donna,
mani e capelli che grondano profumo,
non c’è una parola,
parlano le mani
e la loro tenerezza.
Verrà il tempo delle piaghe, ma sul corpo di Gesù per ora germogliano solo carezze.
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Quel profumo valeva ben dieci volte il prezzo di Giuda.
L’amica versa dieci volte il denaro del tradimento,
dice a Gesù:
qualcuno ti tradirà
e ti venderà,
ma io ti amerò
e ti ricomprerò
dieci volte tanto!
Ha tra le mani i piedi di Gesù,
del viandante,
del camminatore,
i piedi della fatica
di chi ha attraversato
tutti i villaggi di Galilea.
Maria li abbraccia per dire: non andartene più,
resta qui!
E sappi che dove vai tu verrò anch’io, e che
il tuo Dio sarà il mio.
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E il cuore di Gesù ne riceve una grande forza felice.
Una carezza,
quando è vera,
trasforma un uomo.
E l’unzione di Betania, questa commovente lavanda dei piedi anticipa di tre giorni l’altra lavanda,
quella di Gesù ai suoi discepoli e, chissà,
forse la ispira.
Gesù impara da una donna i gesti forti dell’amore.
Qui uomo e Dio si incontrano:
quando ama, l’uomo compie gesti divini; quando ama Dio compie gesti molto umani.
“E la casa si riempì di profumo”.
A cosa serve nella nostra storia un po’ di profumo?
Non ha cambiato il destino di Gesù, non cambierà il nostro, ma cambia l’aria, l’atmosfera della casa e del cuore.
Prova con i tuoi a casa, come Maria,
a inventare una carezza nuova,
una dichiarazione per dire senza parole:
sei prezioso per me.
Dieci volte prezioso!
Tu non hai prezzo…
darti un prezzo sarebbe disprezzarti.
Una cosa impariamo dal vangelo: la preziosità della vita!
Forse una vita vale poco, ma niente vale quanto una vita.
Per gentile concessione di p. Ermes, fonte.