HomeVangelo del Giornop. Ermes Ronchi - Commento al Vangelo di lunedì 11 Novembre 2024

p. Ermes Ronchi – Commento al Vangelo di lunedì 11 Novembre 2024

Commento al brano del Vangelo di: Lc 17,1-6

NE BASTA POCHISSIMA DI FEDE, MENO DI UN GRANELLO DI SENAPE 

Per capire la domanda degli apostoli: “accresci in noi la fede”, dobbiamo riandare alla vertiginosa proposta di Gesù un versetto prima: 

se tuo fratello commetterà una colpa sette volte al giorno contro di te e sette volte al giorno ritornerà a te dicendo: “sono pentito”, tu gli perdonerai

Sembra una missione impossibile, ma notiamo le parole esatte. Se tuo fratello torna e dice: sono pentito, non semplicemente: “scusa, mi dispiace” (troppo comodo!) ma: “mi converto, cambio modo di fare”, allora tu gli darai fiducia, gli darai credito, un credito immeritato come fa Dio con te; tu crederai nel suo futuro

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Questo è il perdono, che non guarda a ieri ma al domani; che non libera il passato, libera il futuro della persona. 

Gli apostoli tentennano, temono di non farcela, e allora: “Signore, aumenta la nostra fede”. 

Accresci, aggiungi fede. È così poca! 

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Preghiera che Gesù non esaudisce, perché  la fede non è un “dono” che arriva da fuori. 

La fede è la mia risposta ai doni di Dio, al suo corteggiamento mite e disarmato.

Se aveste fede quanto un granello di senape, potreste dire a questo gelso: “sradicati e vai a piantarti nel mare, ed esso vi obbedirebbe”. 

L’arte di Gesù, il perfetto comunicatore, la potenza e la bellezza della sua immaginazione: alberi che obbediscono, il più piccolo tra i semi accostato alla visione grandiosa di gelsi che volano sul mare!

Ne basta poca di fede, anzi pochissima, meno di un granello di senape

Efficace il poeta Jan Twardowski: «anche il più gran santo/ è trasportato come un fuscello/ dalla formica della fede».

Tutti abbiamo visto alberi volare e gelsi ubbidire, e questo non per miracoli spettacolari – neanche Gesù ha mai sradicato piante o fatto danzare i colli di Galilea – ma per il prodigio di persone capaci di un amore che non si arrende

Ed erano genitori feriti, missionari coraggiosi, giovani volontari felici e inermi.

Per gentile concessione di p. Ermes, fonte.

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