Il ยซgrazieยป del lebbroso a Gesรน fonte di Salvezza
E mentre andavano furono guariti. Il Vangelo รจ pieno di guariti, sono come il corteo gioioso che accompagna lโannuncio di Gesรน: Dio รจ qui, รจ con noi, coinvolto prima nelle piaghe dei dieci lebbrosi, e poi nello stupore dellโunico che torna cantando.
Mentre vanno sono guaritiโฆ i dieci lebbrosi si sono messi in cammino ancora malati, ed รจ il viaggio ad essere guaritore, il primo passo, la terra di mezzo dove la speranza diventa piรน potente della lebbra, spalanca orizzonti e porta via dalla vita immobile.
Il verbo allโimperfetto (mentre andavano) narra di una azione continuativa, lenta, progressiva; passo dopo passo, un piede dietro lโaltro, a poco a poco. Guarigione paziente come la strada.
Al samaritano che ritorna Gesรน dice: La tua fede ti ha salvato! Anche gli altri nove hanno avuto fede nella parole di Gesรน, si sono messi in strada per un anticipo di fiducia. Dove sta la differenza?
Il lebbroso di Samaria non va dai sacerdoti perchรฉ ha capito che la salvezza non deriva da norme e leggi, ma dal rapporto personale con lui, Gesรน di Nazaret. ร salvo perchรฉ torna alla sorgente, trova la fonte e vi si immerge come in un lago. [โฆ] Continua a leggere tutto il testo di questo commento su Avvenire
Altro commento di padre Ermes.
AFFRETTIAMOCI AD AMARE
I nove che non tornano dicono che la fede รจ la liยญbera risposta dellโuomo al corยญteggiamento di Dio, che ama a prescindere.
Dieci lebbrosi ยซfermi a distanzaยป; mani lontane, cui non รจ piรน lecito neppure accarezzare un figlio. Solo occhi, solo voce: โGesรน, abbi pietร !โ E appena lui li vede, subito, perchรฉ troppo a lungo hanno sofferto malattia e umiliazioni, li manda dai sacerdoti.
Davanti al dolore a Gesรน scatta unโurgenza, unโansia di bene: non devono soffrire neanche un secondo di piรน. E mi ricorda un verso bellissimo di Ian Twardowski: affrettiamoci ad amare, le persone se ne vanno cosรฌ presto! Lโamore vero ha sempre fretta.
โAndate, siete giร guariti, anche se ancora non lo sapete. Il futuro รจ entrato in voi con il primo passo, come un seme, come una profeziaโ.
E mentre andavano furono guariti.
Partono per un viaggio che era loro vietato: la lebbra รจ ancora evidente, ma piรน evidente รจ la speranza, piรน forte di piaghe e di paure.
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Si mettono in cammino tutti e dieci, tutti hanno fede nella parola di Gesรน, partono e il vento sulla pelle รจ giร guarigione, la strada, giร una promessa.
Ma uno solo passa da semplice guarito a salvato, lโunico che ritorna, cui Gesรน dice: ยซla tua fede ti ha salvatoยป. Il Vangelo รจ pieno di guariti, un corteo gioioso che accompagna lโannuncio di Gesรน. Eppure quanti di questi guariti sono anche salvati? A quanti il rifiorire della carne fa fiorire relazioni nuove con Dio, con gli uomini, con se stessi?
Ancora una volta il Vangelo propone un samaritano, uno straniero, un eretico come modello di fede, fede che salva.
Dellโunico guarito che torna non รจ tanto importante il gesto, a Dio non interessa il nostro grazie; il lebbroso di Samaria non รจ salvo perchรฉ paga il pedaggio della gratitudine, ma perchรฉ entra in comunione. La sua pienezza consiste nellโentrare in contatto stretto con il Donatore, che gli dona se stesso. Nulla di meno, vita nella vita.
Ai nove che non tornano รจ invece sufficiente la guarigione. Non tornano, forse perchรฉ smarriti nel vortice della felicitร , negli abbracci ritrovati. E Dio prova gioia per la loro legittima gioia, come prima aveva provato dolore per il loro dolore. Non tornano forse perchรฉ sentono la salute come qualcosa di dovuto, non come un dono; come un diritto, non come un miracolo quotidiano.
Non tornano perchรฉ ubbidiscono a Geยญsรน: andate dai sacerdoti. Ma Gesรน non voleva essere obbeยญdito, perchรฉ alle volte lโobbedienza formale รจ un tradimento piรน profondo. ยซTalvolta bisogna andare contro la legge, per esยญserle fedeli in profonditร ยป (Bonhoeffer).
I nove che non tornano dicono che la fede รจ la liยญbera risposta dellโuomo al corยญteggiamento di Dio, che ama a prescindere.
Domattina farรฒ anchโio come quello straniero, tornerรฒ a Dio con tutto il mio cuore, senza formule vane. Gli donerรฒ solo una parola di lode, un grazie dal profondo. E lo stesso farรฒ con quelli di casa. In silenzio, ma con il sorriso dentro di me.
AUTORE: p. Ermes Ronchi FONTE: Avvenire e PAGINA FACEBOOK