p. Ermes Ronchi – Commento al Vangelo di domenica 6 Novembre 2022

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Non รจ la vita che vince la morte, ma lโ€™amore

Sono gli ultimi giorni di Gesรน. I gruppi di potere, sacerdoti, anziani, farisei, scribi, sadducei sono uniti nel rifiuto di quel rabbรฌ di periferia, sbucato dal nulla, che si arroga il potere di insegnare, senza averne l’autoritร , senza nessuna carta in regola, un laico qualsiasi.

Lo contestano, lo affrontano, lo sfidano, un cerchio letale che gli si stringe intorno. In questo episodio adottano una strategia diversa: metterlo in ridicolo. La storiella paradossale di una donna, sette volte vedova e mai madre, รจ adoperata dai sadducei come caricatura della fede nella risurrezione dei morti: di quale dei sette fratelli che lโ€™hanno sposata sarร  moglie quella donna?

Gesรน, come รจ solito fare quando lo si vuole imprigionare in questioni di corto respiro, ci invita a pensare altrimenti e piรน in grande: Quelli che risorgono non prendono moglie nรฉ marito. La vita futura non รจ il prolungamento di quella presente. Coloro che sono morti non risorgono alla vita biologica ma alla vita di Dio. La vita eterna vuol dire vita dellโ€™Eterno. […] Continua a leggere tutto il testo di questo commento su Avvenire


L’UNICA MAGIA CHE RIMANE

Non รจ facile credere nella vita eterna, perchรฉ il sadduceo in noi la misura ancora col metro della durata indefinita, anzichรฉ con quello dellโ€™intensitร  profonda.

I sadducei sottopongono a Gesรน una storiella ingannevole, quella della donna sette volte vedova e mai madre, caricatura della fede nella risurrezione in cui non credono.

La piccola unica eternitร  che essi riconoscono รจ quella biologica, cosรฌ importante da trattare quella donna come un oggetto di scambio. Non si lasciano neppure sfiorare dallโ€™idea dellโ€™amore, riducendo la carne dolorante e luminosa della vita a strumento, a proprio uso e consumo. Una specie di utero in affitto ante litteram.

Gesรน non ci sta, e alla loro domanda subdola (di quale dei sette fratelli sarร  moglie quella donna?) contrappone un mondo nuovo: quelli che risorgono non prendono nรฉ moglie nรฉ marito.

Attenzione: Gesรน non dichiara la fine degli affetยญti. I risorti non si sposano, ma danno e riยญcevono amore ancora, finalmente capaci di amare bene, e per sempre.

Non รจ facile credere nella vita eterna, perchรฉ il sadduceo in noi la misura ancora col metro della durata indefinita, anzichรฉ con quello dellโ€™intensitร  profonda.

Dio di Abramo, di Isacco, di Gesรน, Dio di mio padre, di mia madre…

In questo ยซdiยป ripetuto 5 volte รจ racchiuso il segreยญto dell’eternitร . Una sillaba breve come un respiro, ma forte del legame che significa: Dio appartiene a loro, e loro apparยญtengono di Dio. Legando la sua eternitร  alla nostra, moยญstra che ciรฒ che vince la morte non รจ la vita, ma l’amore. Il Dio dei miei padri vive solo se Isacco e Abramo, solo se tu e io, vivremo. Se quei nomi non esistono piรน รจ Dio stesso che non esiste. Se quel legame si dissolve รจ il nome di Dio che si spezza.

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I risorti saranno come angeli. Come le gentili creature evanescenti, incorporee e asessuate del nostro immaginario? O non piuttosto, biblicamente, annuncio di Dio (Gabriele), forza di Dio (Michele), medicina di Dio (Raffaele)? Occhi che vedono Dio faccia a faccia (Mt 18,10)?

Nella Bibbia gli angeli hanยญno la potenza di Dio, dinamismo che trapassa, sale, penetra, che vola nella luce e nella bellezza per custodire, illuminare, reggere, rendere bello l’amore.

Con l’immagine degli anยญgeli Gesรน ci indica una realtร  di faccia a faccia con Dio, e poichรฉ la riยญsurrezione rimane un tema cruciale della noยญstra fede, il Risorto dirร : non sono uno spirito, un fantaยญsma non ha carne e ossa come vedete che io ho (Lc 24,36).

L’eternitร  non รจ durata, รจ inยญtensitร , e soltanto la nostra risurrezione farร  di Dio il Padre per sempre, perchรฉ essa non cancella il corpo, non cancella gli affetti. Non fa morire nulla dell’uomo. Lo trasforma. Ogni nostro amore si sommerร  agli altri nostri vissuti, senza gelosie ed esclusioni, per farci capaci di intensitร  profonda,ย grati dellโ€™infinita scoperta di amare con il cuore stesso di Dio.

L’unica cosa che rimane per sempre, ciรฒ che rimane quando non rimane piรน nulla, quando tutto si dissolve, รจ l’amore (1 Cor 13,8).

AUTORE: p. Ermes Ronchi FONTE: Avvenire e PAGINA FACEBOOK