p. Ermes Ronchi โ€“ Commento al Vangelo di domenica 4 Febbraio 2024

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Gesรน apre le sue porte al dolore del mondo

รˆ il report di una giornata-tipo di Gesรน, scandita dallโ€™alternarsi di tre cose: annunciare, guarire, pregare. Cafarnao รจ il primo laboratorio del Regno, dove il mondo di Dio si misura con il mondo del dolore. Nella bibbia il futuro inizia sempre, come qui, dalle paludi.

Marco inanella le tre location preferite del Maestro: la strada (Gesรน si reca), la casa (di Simone), la folla. La suocera di Simone era a letto con la febbre e subito gli parlarono di lei. Subito. Fa tenerezza questo preoccuparsi di Simone e Andrea delle loro vicende familiari e metterne a parte Gesรน, come si fa con gli amici stretti. Tutto ciรฒ che occupa il cuore dellโ€™uomo entra nel rapporto con Dio.

Egli si avvicinรฒ. Il primo verbo bellissimo, rivelatore: Gesรน non sopporta distanze e mostra il suo primo annuncio in atto: il regno si รจ fatto vicino ( Mc 1,15). Si avvicinรฒ e la prese per mano. Potenza umile dei gesti: mano nella mano, una donna e Dio.

Una mano รจ fatta per innalzarsi in un gesto di invocazione, per stringere altre mani in segno di amicizia o di aiuto, per accarezzare e per proteggere, per ricevere e per dare.

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Altro commento di fra Ermes

QUELLA MANO COME UN FIORE

p. Ermes Ronchi - Commento al Vangelo di domenica 4 Febbraio 2024

Non cerchiamo di fronte al dolore innocente risposte che non ci sono, ma cerchiamo i gesti di Gesรน: che ascolta, si avvicina, si accosta, prende per mano e โ€œrialzaโ€. รˆ il verbo della risurrezione. 

Se non ci fosse il male sulla terra, chi penserebbe a Dio? (Simon Weil).

Una giornata a Cafarnao, Gesรน immerso nella folla, assediato da un crescendo turbinoso di malattie e demoni che si acquieta nella preghiera segreta, sul monte.

Dopo il tramonto, finito il sabato con i suoi 1521 divieti, tutto il dolore di Cafarnao si riversa sulla casa di Simone: la cittร  intera era davanti alla porta, davanti a Gesรน che ama le porte aperte di Dio, che fa entrare occhi e fiori di stelle, polline di parole e il rischio della vita, del dolore e dellโ€™amore.

La suocera di Simone era a letto con la febbre, e subito gli parlarono di lei. Miracolo cosรฌ povero di contorno e di pretese, cosรฌ poco vistoso, dove Gesรน neppure parla. Parlano i gesti.

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Non cerchiamo di fronte al dolore innocente risposte che non ci sono, ma cerchiamo i gesti di Gesรน: che ascolta, si avvicina, si accosta, prende per mano e โ€œrialzaโ€. รˆ il verbo della risurrezione. Gesรน alza, eleva, fa sorgere la donna alla sua andatura eretta, alla fierezza del fare e del prendersi cura, e quella casa dalla vita bloccata si rianima, e lโ€™anziana si mette a servire con la cura e la leggerezza degli angeli nel deserto, quando come madri custodivano Gesรน dopo le insidie del male.

Quante cose contiene una mano. Un gesto cosรฌ puรฒ sollevare una vita!

Questo miracolo dimesso e senza parole ci invita a smetterla con lโ€™ansia contro le nostre febbri interiori. E quelle guarigioni compiute dopo il tramonto, quando iniziava il nuovo giorno, raccontano un mondo al ritmo della Genesi: e fu sera e fu mattino, miracolo della vita guarita e incamminata verso la sua fioritura.

Un apologo famoso dice: un uomo vede un bambino che muore di fame, e grida al cielo: โ€œDio, che cosa fai per lui?โ€ E una voce risponde: โ€œio, per lui, ho fatto te!โ€. Solidarietร  รจ lโ€™inizio della guarigione.

Quando era ancora buio, uscรฌ in un luogo segreto e lร  pregava. Gesรน, pur assediato, sa inventarsi spazi segreti nella notte. Un giorno e una sera per pensare allโ€™uomo, una notte e unโ€™alba per pensare a Dio. Perchรฉ ci sono nella vita sorgenti segrete, alle quali accostare le labbra. E la prima delle sorgenti รจ Dio. Simone lo rincorre, lo cerca, lo trova: ยซcosa fai qui? Sfruttiamo il successo, Cafarnao รจ ai tuoi piediยป. Ma Gesรน destruttura le attese di Pietro e le nostre illusioni: andiamo altrove! E se ne va per altri villaggi, in cerca del male di vivere, a sollevare altra vita. Verso un altrove che non sappiamo, che un poโ€™ mi seduce e un poโ€™ mi impaurisce, ma al quale affido ogni giorno la speranza accostando la mia mano a quel fiore profumato che รจ la tua, Signore, a quella mano che non hai mai cessato di tendermi, per sollevami.

Uomo e Dio, lโ€™Infinito e il mio nulla cosรฌ: mano nella mano a cui aggrapparmi forte per essere trasfigurato e rialzato, icona mite e profumata della buona novella.

Fonte

Inciampare in una stella โ€“ Meditazioni sui vangeli dal 17 dicembre al 6 gennaio

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