UN CORAGGIO DI PACE CONTROCORRENTE
Gv 20,19-31
Otto giorni dopo venne di nuovo Gesรน, a posare la sua pace sulle paure di Tommaso, a posare la sua carezza sui suoi dubbi.
In nessun testo รจ scritto che sia meglio la fede granitica, tutta dโun pezzo, piuttosto che quella intrecciata ai dubbi.
Tommaso รจ il solo coraggioso, lโunico che se la sente di uscire da quella stanza e da quella paura soffocanti. Lโunico che guarda in faccia i propri dubbi e li chiama per nome: โnon ci credoโ!
Venne Gesรน รจ stette in mezzo a loro. Otto giorni dopo Gesรน รจ ancora lรฌ. Li ha inviati per le strade e li ritrova ancora chiusi in quella stanza, ma non chiede loro di essere perfetti, ma di essere veri.
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Pace a voi, annuncia, come carezza sui vostri sensi di colpa, sui sogni non raggiunti, sulla tristezza che scolora i giorni.
Pace: parola viva che oggi muore nelle ipocrisie, nelle case distrutte, negli ospedali bombardati, nelle file infinite per lโacqua sporca nella tanica, nelle pozzanghere di fango dove i bambini riescono ancora a vedere il cielo.
Quel cielo sulle pozzanghere รจ il nome della speranza.
Ma noi preferiamo la vittoria sul nemico, alla pace con lui. Il dialogo costa fatica, papa Francesco lo ha ripetuto fino allo sfinimento. Noi preferiamo il subito della forza, alla pazienza della giustizia e del perdono.
La pace di Gesรน va oltre, รจ disarmante: metti via la spada. La pace comincia dentro, nel disarmare le parole, per disarmare la terra.
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Poi Gesรน si rivolge a Tommaso, detto โdidimoโ, cioรจ nostro gemello di dubbi e di fede, che lui aveva educato alla libertร interiore e, quando necessario, a dissentire dal gruppo; lโaveva fatto rigoroso e coraggioso.
โGesรน si propone alle sue mani: Metti, guarda; tendi la mano, rispettando la fatica di ciascuno e i dubbi di tutti; onora i tempi e โla complessitร del vivere, che ci fa tutti diversi e perciรฒ necessariโ (papa Francesco).
Gesรน le piaghe non le nasconde, quasi le esibisce. La risurrezione non ha richiuso i fori dei chiodi, che restano il punto piรน alto del suo amore, la sua gloria, e per questo resteranno aperte per lโeternitร .
Metti qui la tua manoโฆ qualche volta mi perdo a immaginare che forse un giorno anchโio sentirรฒ quelle parole: toccami, e lascerรฒ che la sua mano guidi la mia nel cuore di Dio. Nel crepacuore di Dio.
Il vangelo non dice che Tommaso lโabbia fatto. Che bisogno cโera? Si fida: mio Signore e mio Dio. Che inganno cโรจ in chi รจ si รจ lasciato spaccare il cuore per te?
La fede se non integra lโaggettivo โmioโ, non รจ vera fede: sarร religione, catechismo, paura, teoria, ma la fede vera รจ ciรฒ che arde (Ch. Bobin): mani, parole, occhi, cuore che ardono
Mio Signore, mio devโessere, con la certezza dellโamata del Cantico,
mio non di possesso ma di appartenenza: il mio amato รจ per me e io sono per lui. Tu parte di me, e io parte di te.
Per gentile concessione di p. Ermes, fonte.