p. Ermes Ronchi โ€“ Commento al Vangelo di domenica 23 Luglio 2023

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Da occhi dโ€™ombra a occhi di mattino

Una parabola leggera e potente che, accolta, puรฒ cambiare il nostro rapporto con Dio, portandoci dal negativo al positivo, dallo sguardo giudicante a quello abbracciante, da occhi dโ€™ombra a occhi di mattino. รˆ successo anche a me, tanti anni fa: mi ha fatto uscire dalla fede intesa come unโ€™aula di tribunale, e mi sono felicemente perso in un campo di grano.

Questione di sguardo: gli occhi dei servi si fissano sulla zizzania, sul negativo, quelli del padrone riposano sul buon grano. Questione di prioritร : vuoi che andiamo a strapparla via? La risposta รจ netta: no, perchรฉ mettete a rischio il grano, che viene prima e vale di piรน.
Questione di metodo: vuoi che sradichiamo? Il Dio dalla pazienza contadina usa altri modi.

Lui non รจ distruttivo, semina; non distrugge, crea. La voce dellโ€™istinto mi suggerisce di seguire il modo dei servi: sradica subito i tuoi difetti, il puerile, sbagliato, immaturo, difettoso che รจ in te. Strappa e starai bene. Il vangelo parla con unโ€™altra voce: abbi pazienza, non avere fretta, non demolire.

Tu non sei i tuoi difetti, ma le tue maturazioni; non coincidi con la zizzania che hai nel cuore, ma con le tue spighe buone. [โ€ฆ] Continua a leggere qui.


Altro commento di fra Ermes

LA LOTTA

p. Ermes Ronchi - Commento al Vangelo di domenica 23 Luglio 2023

La tua maturitร  non dipende da grandi reazioni immediate, ma da grandi pensieri positivi, da grandi valori buoni, solo cosรฌ il tuo spirito sarร  capace di grandi cose.

Un seme buono e alcune erbe cattive si sono radicati nella mia zolla di terra.

Il mite padrone della vita e il nemico dellโ€™uomo si disputano da sempre, in una contesa infinita, il cuore dellโ€™uomo. E allora il Signore Gesรน inventa una delle sue parabole piรน belle per guidarmi nel cammino, con lo stile di Dio.

Il nostro cuore รจ un pugno di terra, seminato di buon seme e assediato da erbacce, dove intrecciano le loro radici, talvolta inestricabili, il bene e il male.

I servi dicono: andiamo e sradichiamo la zizzania. Il padrone del campo, allarmato, li blocca: No! Rischiate di strapparmi anche il buon grano!

Lโ€™uomo infantile che รจ in noi dice: strappa subito via tutto ciรฒ che รจ immaturo, sbagliato, puerile, cattivo. Strappa e starai bene, produrrai frutto.

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Ma in me cโ€™รจ anche uno sguardo consapevole e adulto, piรน sereno, seminato dal Dio della pazienza contadina: non strappare le tue erbacce, rischi di perdere tutto. La tua maturitร  non dipende da grandi reazioni immediate, ma da grandi pensieri positivi, da grandi valori buoni, solo cosรฌ il tuo spirito รจ capace di grandi cose.

Il Signore dice: abbi pazienza, custodisci il buon seme. Davanti a Dio una spiga di grano buono vale piรน di tutta la zizzania del campo, il bene รจ piรน importante del male, la luce piรน del buio.

Quale dei due sguardi รจ il nostro? Quello opaco e triste dei servi che vede il mondo e le persone invasi dal male, che giudica con durezza manichea? O quello poยญsitivo e solare del Signore che inยญtravede spighe, pane e mietiture fiduciose, e che ha messo la sua forza nella mitezยญza?

Noi abbiamo sempre una violenta fretta di moralizzare e mettere a posto, ma la morale del Vangelo non รจ quella della perfezione, il messaggio di Gesรน non persegue lโ€™ideale assoluto del senza macchia, ma quello del cammino, della feconditร , di grappoli che maturano tenacemente nel sole, di spighe che, pazienti, si gonfiano di vita.

Mettiamoci sulla strada con cui Dio agisce: per vincere la notte accende il mattino; per far fiorire la steppa sparge infiniti semi di vita; per sollevare la farina pesante e immobile mette un pizzico di lievito.

Dio avvia la primavera del cosmo, a noi spetta diventare lโ€™estate profumata di messi. Io non sono i miei difetti o le mie debolezze, ma le mie maturazioni. Non sono creato a immagine del Nemico e della sua notte, ma a immagine del Creatore e del suo giorno.

Anche il giudizio finale avrร  come argomento non la zizzania, che รจ il lato oscuro della mia esistenza, ma il buon grano, la parte migliore di me: ho avuto fame, freddo, paura e tu mi hai dato pane e amicizia, hai asciugato il mio pianto (Mt 25). 

Tu pensa e ama i tuoi germi di vita, custodisci ogni germoglio, sii indulgente con tutte le creature, e anche con te. E la vita fiorirร  in tutte le sue forme.

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