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p. Ermes Ronchi – Commento al Vangelo di domenica 20 Ottobre 2024

Domenica 20 Ottobre 2024
Commento al brano del Vangelo di: Mc 10, 35-45

ANCHE NEL POCO, ANCHE IMPERFETTO

Ma chi sono questi uomini che si sono alzati e si sono messi in cammino dietro a Gesรน? Non sono eroi, sono uomini complicati, alcuni perfino imbarazzanti, proprio come me.

Due di loro sono cosรฌ irruenti e rumorosi che Gesรน ha confezionato per loro un soprannome forte e bello: โ€œfigli del tuonoโ€. Un complimento. Gesรน era grande nel lodare!

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I due fratelli si avvicinano: Cosa volete che io faccia per voi? Lo chiederร  anche al cieco di Gerico, lui non cerca potere, vuole la luce: che io veda! Siamo tutti un poโ€™ come Bartimeo, mendicanti di luce appesi a qualcuno che ci guardi e ci paghi una piccola moneta.

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I due fratelli invece non chiedono luce, ma potere: facci sedere una a destra e uno a sinistra del tuo trono.

In questa richiesta riconosco la piรน diffusa di tutte le nostre umane preghiere, quando invochiamo di essere esauditi in ciรฒ che paure, fragilitร  o passioni generano nellโ€™intimo: volontร  di prendere, salire, comandare. Tre verbi che fanno male. Perciรฒ tre verbi maledetti.

Ci sono anche domande benedette, che nascono da fame di luce e di gioia, da amore che manca come il pane, da verbi benedetti, come dare, scendere, servire.

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Ma neppure questo basta, perchรฉ non si prega per ottenere, ma per essere trasformati. Come suggerisce David Maria Turoldo: Io non sono ancora e mai il Cristo, ma sono questa infinita possibilitร .

Non si prega per aggrapparci, ma per stupirci.

Dopo tre anni di strade, di malati guariti, di pane che traboccava dalle mani e dalle ceste, dopo tre annunci di morte in croce, รจ come se i discepoli non avessero ancora capito niente.

E Gesรน, lโ€™incredibile Gesรน, invece di scoraggiarsi, riprende a spiegare ancora una volta il suo sogno di cieli nuovi e terra nuova.

Va bene, a patto che sappiate fare quello che io farรฒ:

  • potete bere il mio stesso calice?
  • Come no, certo che possiamo!

E infatti, sotto la croce non cโ€™era nรฉ lโ€™uno nรฉ lโ€™altro dei due fratelli.

E Gesรน li chiama a sรฉ di nuovo, consegna loro la chiave di volta del mondo in pace, in una espressione bellissima, ribadita con forza per tre volte: tra voi non sia cosรฌ. Non cosรฌ tra voi!

Nel mondo vincono i piรน forti, i piรน furbi, i piรน ricchi; tra voi non รจ cosรฌ; nel mondo hanno ragione i potenti, gli intelligenti, i piรน numerosi, tra voi non รจ cosรฌ. Voi siete nel mondo ma non del mondo, non omologatevi al pensiero dominante.

โ€œI grandi del mondo si costruiscono imperi con il dominio e la forza. Non cosรฌ in Dioโ€. Lui non ha troni, si cinge un asciugamano, sโ€™inginocchia davanti a ciascuno, il suo impero รจ quel poco di spazio che basta a lavare i tuoi piedi.

Da lรฌ, dal basso cerca gli occhi dโ€™ogni figlio, cerca le mie ferite per fasciarle con bende di luce.

Essere sopra lโ€™altro รจ la massima distanza possibile dallโ€™altro. Dio invece si pone alla massima vicinanza: ai tuoi piedi.

Per gentile concessione di p. Ermes, fonte.

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