AL BALCONE DEL FUTURO
Lo Spirito Santo altro non รจ che il Dio nomade e libero, che inventa, spalanca porte, soffia sulle vele, fa cose che non tโaspetti. Che dร a Maria un figlio fuorilegge, a Elisabetta un figlio profeta e agli apostoli il coraggio di uscire allโaperto dal luogo chiuso, dalla vita bloccata. Un Dio che non sopporta statistiche nรฉ schemi, non recinti di parole, neppure sacre: Dio in libertร .
Ascolta “p. Ermes Ronchi – Commento al Vangelo di domenica 19 Maggio 2024” su Spreaker.Parola nuova che si offre al navigante come nostalgia di casa, e allโuomo chiuso in casa come nostalgia del mare aperto.
Le letture bibliche della festa raccontano lo Spirito di Dio attraverso quattro registri musicali che vanno dal mosso vivace della prima lettura al grave e profondo della seconda, ma sono semplici feritoie sul mistero.
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La prima porta che lo Spirito abbatte รจ quella di una casa, il Cenacolo, dove lโaria รจ chiusa, dove manca luce. Il Libro degli Atti ci racconta di quel cinquantesimo giorno dopo Pasqua, quando gli Apostoli parlavano come โebbriโ, fuori di sรฉ, storditi da qualcosa che li aveva presi come un capogiro, una vertigine violenta e felice.
Eโ la prima chiesa, fino ad allora arroccata sulla difensiva, terrorizzata, che viene lanciata fuori, nella Gerusalemme ostile. E la nostra chiesa oggi, anchโessa amata e infedele, proprio perchรฉ al bivio di grandi cambiamenti, ancora custodisce in molti suoi figli questo slancio originario.
La seconda porta la apre il salmo, come una melodia che naviga e aleggia sul mondo: del tuo Spirito, Signore, รจ piena la terra (Sal 103).
Il Vento di Dio riempie la terra della sua santitร , avvolge le cose con la sua luce: e scopro la santitร delle stelle e del filo dโerba, del bambino che nasce, del giovane che ama, dellโanziano che pensa. Lโumile santitร del bosco e della pietra.
La terza porta dello Spirito immette su altre cento: la lettera di Paolo introduce unโorchestra dove ciascuno canta la sua nota, ciascuno porta in dono lโunicitร della sua vita, incalzato da uno Spirito che vuole discepoli geniali, non ripetitori di stanche melodie.
Tempo di semine, il nostro. Tempo della pazienza del seme nella terra.
Quando verrร lo Spirito, vi guiderร alla veritร . Appare lโumiltร di Gesรน che non pretende di avere lโultima parola, ma parla della nostra storia con Dio, soltanto con verbi al futuro: lo Spirito verrร , annuncerร , guiderร , parlerร .
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Pregare lo Spirito รจ come affacciarsi al balcone del futuro, che รจ la terra fertile e incolta della nostra speranza.
Abbiamo bisogno che ciascuno creda al proprio dono, alle proprie originalitร , unicitร e bellezza, che sono i bellissimi doni dello Spirito. Lui, il Vento santo che non mancherร mai al mio veliero. O alla mia piccola vela, che Dio ha fatto sorgere sul vuoto del mare:
(D. M. Montagna)