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p. Ermes Ronchi – Commento al Vangelo di domenica 19 Maggio 2024

Domenica 19 Maggio 2024
Commento al brano del Vangelo di: Gv 15,26-27; 16,12-15

AL BALCONE DEL FUTURO

Lo Spirito Santo altro non รจ che il Dio nomade e libero, che inventa, spalanca porte, soffia sulle vele, fa cose che non tโ€™aspetti. Che dร  a Maria un figlio fuorilegge, a Elisabetta un figlio profeta e agli apostoli il coraggio di uscire allโ€™aperto dal luogo chiuso, dalla vita bloccata. Un Dio che non sopporta statistiche nรฉ schemi, non recinti di parole, neppure sacre: Dio in libertร .

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Parola nuova che si offre al navigante come nostalgia di casa, e allโ€™uomo chiuso in casa come nostalgia del mare aperto.

Le letture bibliche della festa raccontano lo Spirito di Dio attraverso quattro registri musicali che vanno dal mosso vivace della prima lettura al grave e profondo della seconda, ma sono semplici feritoie sul mistero.

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La prima porta che lo Spirito abbatte รจ quella di una casa, il Cenacolo, dove lโ€™aria รจ chiusa, dove manca luce. Il Libro degli Atti ci racconta di quel cinquantesimo giorno dopo Pasqua, quando gli Apostoli parlavano come โ€œebbriโ€, fuori di sรฉ, storditi da qualcosa che li aveva presi come un capogiro, una vertigine violenta e felice.

Eโ€™ la prima chiesa, fino ad allora arroccata sulla difensiva, terrorizzata, che viene lanciata fuori, nella Gerusalemme ostile. E la nostra chiesa oggi, anchโ€™essa amata e infedele, proprio perchรฉ al bivio di grandi cambiamenti, ancora custodisce in molti suoi figli questo slancio originario.

La seconda porta la apre il salmo, come una melodia che naviga e aleggia sul mondo: del tuo Spirito, Signore, รจ piena la terra (Sal 103).

Il Vento di Dio riempie la terra della sua santitร , avvolge le cose con la sua luce: e scopro la santitร  delle stelle e del filo dโ€™erba, del bambino che nasce, del giovane che ama, dellโ€™anziano che pensa. Lโ€™umile santitร  del bosco e della pietra.

La terza porta dello Spirito immette su altre cento: la lettera di Paolo introduce unโ€™orchestra dove ciascuno canta la sua nota, ciascuno porta in dono lโ€™unicitร  della sua vita, incalzato da uno Spirito che vuole discepoli geniali, non ripetitori di stanche melodie.

Tempo di semine, il nostro. Tempo della pazienza del seme nella terra.

Quando verrร  lo Spirito, vi guiderร  alla veritร . Appare lโ€™umiltร  di Gesรน che non pretende di avere lโ€™ultima parola, ma parla della nostra storia con Dio, soltanto con verbi al futuro: lo Spirito verrร , annuncerร , guiderร , parlerร .

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Pregare lo Spirito รจ come affacciarsi al balcone del futuro, che รจ la terra fertile e incolta della nostra speranza.

Abbiamo bisogno che ciascuno creda al proprio dono, alle proprie originalitร , unicitร  e bellezza, che sono i bellissimi doni dello Spirito. Lui, il Vento santo che non mancherร  mai al mio veliero. O alla mia piccola vela, che Dio ha fatto sorgere sul vuoto del mare:

(D. M. Montagna)

Fonte

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