BEATI VOI POVERI
Un vangelo potente e inarrivabile.
Da oltre cinquantโanni lotto con questo vangelo, che mi sfugge sempre.
Le parole che cerco di allineare sono come uccellini che sbattono contro le pareti della gabbia, a dire poco piรน del nulla che capiamo di queste parole immense.
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โSono venuto a portare il lieto annuncio ai poveriโ, aveva detto nella sinagoga. Ed eccolo qui, il miracolo: beati voi poveri.
Il luogo della felicitร รจ Dio, ma il luogo di Dio sono le infinite croci degli uomini.
E aggiunge alla fine unโantitesi abbagliante: non sono i poveri il problema del mondo, ma i ricchi: guai a voi ricchi!
Sillabe sospese tra sogno e miracolo, osate, prima ancora che da Gesรน, da sua madre nel canto del Magnificat: โha saziato gli affamati di vita, ha rimandato i ricchi a mani vuoteโ. (Lc 1,53).
Questi oracoli profetici, anzi piรน-che-profetici, quel โbeatiโ che contiene pienezza, felicitร , completezza, grazia, incollato a persone affamate e in lacrime, a poveracci, a disgraziati, ai bastonati dalla vita, ci obbliga a un capovolgimento di prospettiva, a guardare la storia con gli occhi dei poveri e dei piccoli, non con quelli dei ricchi e dei potenti, altrimenti non cambierร mai niente.
E ci saremmo aspettati: โbeati voi poveri perchรฉ ci sarร un capovolgimento, unโalternanza, diventerete voi i signoriโ.
No. Il progetto di Dio รจ piรน profondo. Cโรจ di mezzo il Regno dei cieli, che non รจ il paradiso o lโal di lร , ma una nuova architettura del mondo e dei rapporti umani.
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Il mondo non appartiene a chi se ne impossessa o lo compra, ma a chi lo rende migliore. E non sarร reso migliore da coloro che hanno accumulato piรน denaro.
Beati voi… Il vangelo piรน alternativo che si possa pensare, il manifesto piรน stravolgente e contromano. Eppure, al tempo stesso, senti che รจ amico della vita, vangelo amico.
Perchรฉ le beatitudini non sono un comandamento, un ordine da eseguire, ma il cuore dellโannuncio di Gesรน: la bella notizia che Dio regala vita a chi produce amore, Dio regala gioia a chi costruisce pace.
In esse รจ lโinizio della guarigione del cuore, perchรฉ il cuore guarito sia lโinizio della guarigione del mondo.
Guai a voi, ricchi, sazi, gaudenti, famosi. I quattro โguaiโ ci inquietano un poโ, ma non sono delle maledizioni: Dio non maledice le sue creature, mai, la sua รจ la voce della tristezza del padre in pena per i figli che si stanno perdendo.
โGuaiโ non suona come una minaccia, ma come il gemito dei lamenti funebri, il singhiozzo del pianto su chi appare come morto.
โGuaiโ: e vi sento dentro il lamento di Gesรน, che piange i ricchi e i sazi come coloro che si sono sbagliati su ciรฒ che รจ vita e ciรฒ che non lo รจ; e sono diventati gli idolatri del vuoto, gli amanti del nulla.
E gli idoli sono crudeli, spietati: divorano i loro stessi adoratori.
Per gentile concessione di p. Ermes, fonte.