LโOCCASIONE
Ambiguitร , incoerenza.
Gesรน preferisce le storie rotte a quelle perfette, le vite incamminate a quelle stanziali.
Quando sono vero sono debole. Quando siamo veri siamo tutti feriti. Ma quando sono debole รจ allora che sono forte, perchรฉ entra in me il vasaio che mi rimette sul tornio, che fa dei miei cocci un canale per altre seti.
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E per la strada interrogava.
Gesรน non รจ la risposta alle nostre domande, รจ lui la domanda; ogni sua parola porta scritto: piรน in lร ! La sua dimora รจ sempre oltre.
Ma la gente, chi dice che io sia?
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Gesรน non vuole un sondaggio per misurare la sua popolaritร , vuole capire cosa del suo messaggio ha raggiunto il cuore.
Infatti la risposta della gente rivela unโidea sbagliata di lui: per qualcuno รจ un moralizzatore di costumi, tipo Giovanni il Battista; per altri รจ forza che abbatte i falsi profeti, come Elia; altri ancora colgono solo lโeco di vecchi messaggi giร ascoltati, lui รจ โuno dei profetiโ.
Ma Gesรน non รจ niente fra le cose di ieri. ร novitร in cammino.
E il domandare si fa piรน diretto: ma voi chi dite che io sia?
Innanzitutto mette in discussione se stesso. Sottoporsi alla valutazione altrui costa molta umiltร e libertร , e con questa domanda Gesรน si comporta da innamorato: Quanto conto io per te?
Non ha bisogno di sapere se lo ritengono piรน bravo dei profeti di prima, lui vuole sapere se Pietro รจ innamorato, se lโha accolto nel cuore, se gli da tempo e passione.
Tu sei il Cristo, Pietro รจ irruente, sei il senso di Israele e della mia vita.
A questo punto Gesรน cominciรฒ a insegnare che il Cristo doveva soffrire e venire ucciso, per poi risorgere il terzo giorno.
Ma come fa Pietro ad accettare un messia perdente? โTu sei il messia, lโatteso, che senso ha un messia sconfitto?โ
Allora Gesรน lo prende in disparte. E qui la tensione si alza, fino a che il dialogo culmina in parole durissime: va dietro di me, satana. Il tuo posto รจ seguirmi.
Pietro รจ la voce di ogni ambiguitร umana, e la soluzione รจ quella indicatagli: va dietro di me.
Gesรน ha accarezzato le mie ferite e contraddizioni, e mi fa camminare proprio lรฌ, lungo la โlinea incerta che addividi la luci dallo scuruโ (A. Camilleri).
Il miracolo รจ che la debolezza, la fatica, lโambiguitร incolpevole, grano e zizzania intrecciati, le notti senza frutto, i rinnegamenti, non sono unโobiezione, ma unโoccasione per essere fatti nuovi, per stare bene con il Signore, per rinnovare la nostra passione per lui e per ricominciare, attraverso inizi sempre nuovi: Tu seguimi!
Ti seguirรฒ, Signore. Con le parole piรน belle che ho per te: tu sei per me quello che รจ la primavera per i fiori, quello che il vento รจ per l’aquilone.
Sei venuto con il soffio di un bacio sulla fronte, e hai aperto la mia strada.
Per gentile concessione di p. Ermes, fonte.