p. Ermes Ronchi – Commento al Vangelo del giorno, 13 Aprile 2020

La Parola nel tempo della distanza

 FERMARSI PER SALPARE

Matteo 28,8-15
Gesù venne loro incontro e disse: Shalom. Esse si avvicinarono, gli abbracciarono i piedi, lo adorarono. Gesù disse loror: non temete, andate ad annunciare ai miei fratelli che vadano in Galilea, là mi vedranno.

Filo Rosso

L’angelo e Gesù, lo stesso invito: non temete. Non temete, voi donne, madri della vita.
Erano andate a prendersi cura del corpo di Gesù. Con ciò che hanno, come solo le donne sanno. Seguendo la bussola del cuore.
La seconda parola: andate. Che rialza, rimette in cammino. Il vangelo si chiude con un inizio, con una ripartenza.

Tutte le apparizione personali di Gesù, la via, tracciano strade, non ce n’è una che non sia un invito ad andare, a raccontare ciò che hanno vissuto. Con lui non c’è la pace che speravi, quella di dire: sono arrivato, mi fermo qui. No, il vangelo termina con un invito a salpare, a partire verso…
I Vangeli, gli Atti degli Apostoli e Paolo, sono unanimi in questo.
L’incontro con Gesù è un punto di partenza, non un punto di arrivo, un molo da dove le nostre barche salpano, non un approdo dove restare ormeggiati al sicuro.
La risurrezione, questo evento misterioso del cuore di carne di Dio, è anche l’evento che ci spinge al cuore del mondo.

Andate in Galilea. Dov’è la nostra Galilea? Bellissima la risposta della Laudato si’:
Cristo risorto dimora nell’intimo di ogni essere, circondandolo con il suo affetto e penetrandolo con la sua luce (n. 221).

Poche parole geniali: Lui abita nell’intimo di ogni essere. Grandioso. Ogni essere, vivente e no.
Lo circonda con il suo affetto, assedia tutte le cose, le avvolge, ma non con la sua potenza, con il suo affetto, dolcemente, una pelle di cielo, una tunica di affetto.
Le penetra con la sua luce: la luce di Dio penetra l’universo, e ogni cosa è illuminata. Entra in questa magnifica primavera, la più bella degli ultimi anni. Penetra in questa nostra Pasqua di traumi, per mille feritoie. Ha penetrato tutte le persone. Io lo credo. A partire da quelle che in casa condividono casa e sogni. Sono la mia Galilea, dove vedere il Signore.
Il Risorto, dimora nell’intimo di ogni essere, circondandolo con il suo affetto e penetrandolo con la sua luce.

Sono fioriti i biancospini nei giorni passati, e poi i ciliegi:“è Dio che in essi fiorisce, si espande, dilaga, e poi torna a fiorire” (Turoldo). Dio che ogni mattina lotta con noi per far fiorire il mondo e le persone. Il Regno di Dio verrà con il fiorire della vita in tutte le sue forme (Vannucci).

Cari amici, Abbiamo passato insieme la quaresima. Pasqua è venuta e, come la primavera, non si è lasciata sgomentare.

Questo è allora l’ultimo appuntamento in video. Ringrazio tutti voi per l’ascolto, tutti quelli che hanno collaborato, con cuore e intelligenza, Marina in modo particolare, Nando, Massimo, Diego, Leo, Caterina, Elena, Luca, Anna, Maria Teresa. Che bella squadra!
Se vorrete, un sorso di caffè quotidiano lo troverete ancora ogni giorno: un breve commento al vangelo.

Buona Pasqua ancora. E, se saremo attenti al brusio degli angeli, sentiremo: non temete, andate. Ogni strada del mondo è Galilea. Andate verso ogni vivente. Là lo vedrete.

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