QUELLA CASA DELLA GIOIA CON LA PORTA STRETTAย
Signore, sono pochi quelli che si salvano?
Salvarsi:
parola che capisce solo chi sta affogando o chi si รจ perso, e di cui non si vede il fondo.
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Con la parabola di oggi, Gesรน aggiunge un altro capitolo al suo racconto della salvezza,
parla di una porta,
di una casa sonante di festa,
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di gente accalcata che chiede di entrare.
Una casa, prima di tutto: una casa grande, grande quanto il mondo:
verranno da oriente e da occidente,
da settentrione e da mezzogiorno
e siederanno a mensa nel regno di Dio.
La salvezza รจ una casa che risuona di una confusione multicolore, dove sono approdate le navi del sud e le carovane d’oriente.
Quella casa sembra
quasi il nodo alle trasversali del mondo,
il centro di gravitร della storia,
l’approdo.
Cosรฌ ci racconta la salvezza, come una casa piena di festa,
casa fatta tavola,
casa fatta liturgia di volti e di occhi lucenti attorno al profumo del pane e alle coppe del vino:
โentra, siediti, รจ in tavola la vita!โ
Per star bene, tutti noi abbiamo bisogno di poche cose: un po’ di pane, un po’ d’affetto, un luogo dove sentirci a casa (G. Verdi), non raminghi o esuli, non naufraghi o fuggiaschi, ma con il caldo di un fuoco, difesi da una porta che spinge un po’ piรน in lร la notte.
Quando il padrone di casa chiuderร la porta, voi rimasti fuori, comincerete a bussare dicendo:
Signore aprici.
Abbiamo mangiato e bevuto con te, hai insegnato nelle nostre piazze.
Ma egli vi dichiarerร :
non vi conosco.
Se trasportiamo quelle immagini sul piano della nostra vita spirituale o comunitaria, quelle parole diventano:
Signore, siamo noi,
siamo sempre venuti in chiesa,
abbiamo ascoltato tanto Vangelo e tante prediche,
ci siamo confessati e comunicati,
aprici!
Perchรฉ non si apre quella porta,
perchรฉ quel duro non vi conosco?
Sono uomini e donne devoti e praticanti, ma hanno sbagliato qualcosa che rovina tutto: portano un elenco di molte azioni compiute per Dio, ma nessuna per i fratelli.
Sono atti religiosi, ma che non hanno trasformato la loro vita sulla misura di quella di Cristo.
Non basta mangiare Gesรน il pane vero, occorre farsi pane, per essere riconosciuti come discepoli, come quelli che prolungano la vita di Gesรน.
โNon vi conoscoโ, voi celebrate belle liturgie, ma non celebrate la liturgia della vita.
La misura รจ nella vita: non si puรฒ โamare Dio impunementeโ (Turoldo), senza cioรจ pagarne il prezzo in moneta di vita donata, impegnata per il bene degli altri, almeno con un bicchiere d’acqua fresca donato…
Non รจ da come uno mi parla delle cose del cielo che io capisco se ha soggiornato in Dio, ma da come parla e fa uso delle cose della terra (S. Weil).
Entra nel cielo di Dio solo chi ha addosso la terra degli uomini.
Fonte: Il canale Telegram di p. Ermes