HomeVangelo del Giornop. Enzo Fortunato - Commento al Vangelo del 3 Ottobre 2024

p. Enzo Fortunato – Commento al Vangelo del 3 Ottobre 2024

Commento al brano del Vangelo di: Lc 10,1-12

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Il commento al Vangelo del giorno a cura di padre Enzo Fortunato.

Trascrizione generata automaticamente da Youtube e rivista tramite IA.

Buonasera, buonasera, brava gente. Eccoci qua. Siamo nella chiesa di Sant’Ignazio, nel cuore di Roma, Piazza Sant’Ignazio. Questa chiesa รจ famosissima a Roma perchรฉ l’effetto delle pitture e degli affreschi, guardate, dร  un senso di immensitร  e di grandezza straordinaria.

E poi, addirittura, qui c’รจ sempre una grande fila di turisti, anche di sera. Vedete? Guardano l’effetto della cupola dallo specchio. Vedete quanti turisti? Tanti! Su questo specchio guardano la cupola. Guardate che meraviglia, eh?

Eccoci qua. Ringrazio i turisti che mi fanno un po’ di spazio. Guardate, รจ qualcosa di semplicemente straordinario. Ecco, รจ finito l’effetto, perchรฉ bisogna pagare. Adesso aspettiamo i prossimi pellegrini che mettono la moneta, e via. Comunque, siamo stati fortunati a vedere questo effetto stasera.

Qui, in questa chiesa, c’รจ stata la presentazione di un bellissimo libro, anche di un amico: Aldo Cazzullo, insieme al Presidente della Conferenza Episcopale Italiana, il cardinale Zuppi. Ci sono davvero tante persone che ho incontrato.

E allora, noi, proprio da questa chiesa, davanti a Sant’Ignazio, che ha fondato l’ordine dei Gesuiti, vogliamo vivere il nostro “Buonasera, buonasera”, il nostro appuntamento serale.

Sant’Ignazio, per certi versi, assomiglia un po’ anche a San Francesco. Anche lui depone le armi per donarsi a Dio, come San Francesco, che, invece di andare a combattere, disarma i cuori. Invece di armare, disarma. E allora, รจ proprio con questo spirito che, da questa chiesa straordinaria, noi viviamo il nostro incontro.

Ci sono ancora tante persone che stanno salutando il cardinale e Aldo Cazzullo. Eccoci qua, eccoci qua, eccoci qua.

Allora, come state? Come state? Ringraziamo il Signore perchรฉ ci ha dato la possibilitร , stasera, di stare in questa chiesa. Cosรฌ, quando venite a Roma, avete un altro gioiello da vedere, frutto del genio umano. Insomma, l’arte manifesta l’amore degli uomini per Dio, perchรฉ l’arte questo testimonia.

Come diceva Chagall, i pennelli dei pittori si sono colorati con l’alfabeto della Bibbia. Ed รจ verissimo, ed รจ verissimo.

Allora, brava gente, andiamo al nostro appuntamento e ascoltiamo il Vangelo, questa parola che ci edifica, questa parola che ci vuole guidare giorno dopo giorno.

Dal Vangelo secondo Luca:

“In quel tempo, il Signore designรฒ altri settantadue e li inviรฒ a due a due davanti a sรฉ, in ogni cittร  e luogo dove stava per recarsi. Diceva loro: ‘La messe รจ abbondante, ma sono pochi gli operai. Pregate dunque il Signore della messe, perchรฉ mandi operai nella sua messe. Andate: ecco, io vi mando come agnelli in mezzo ai lupi. Non portate borsa, nรฉ sacca, nรฉ sandali, e non fermatevi a salutare nessuno lungo la strada. In qualunque casa entriate, prima dite: pace a questa casa. Se vi sarร  un figlio della pace, la vostra pace scenderร  su di lui'”.

E poi continua: “Restate in quella casa”.

Brava gente, vorrei condividere con voi due suggestioni. La prima, alla luce di questa giornata, che ci ha fatto festeggiare gli Angeli Custodi, vogliamo fare gli auguri a tutti quelli che portano questo nome.

Ma vorrei dirvi una frase che ho trovato molto bella, che ci spiega il motivo per cui gli angeli ci accompagnano. Dice cosรฌ, รจ un poeta del ‘900: “Quale caritร  l’aver dato Dio l’angelo custode, e con noi tutto, per influir in bene passo passo. Non disgustiamolo!”. Bellissimo, non disgustiamolo! Cioรจ, ascoltiamo questa voce dell’angelo che ci accompagna. Non disgustiamolo!

E la parola in fondo ci aiuta a non disgustare Dio, a non disgustare quest’angelo. Questa parola cosa ci ricorda? Ci ricorda alcuni verbi molto importanti, brava gente.

Il primo: “pregate”. Gesรน prima di tutto raccomanda: pregate! I templi che ammiriamo, che vediamo, rappresentano davvero quelle mani giunte che si levano verso Dio, e invitano ciascuno di noi, dovunque siamo, a raccoglierci e a pregare. La preghiera cos’รจ? รˆ questo colloquio con il Signore, ma รจ soprattutto la conseguenza di questo colloquio, cioรจ luce sulla nostra vita.

E poi: “andate”. La preghiera non ci fa mai stare fermi, ci mette in moto, ci mette in cammino. Ci invita a percorrere le strade della vita, ci invita a percorrere i cammini, ci invita a percorrere i sentieri, ci invita ad andare incontro agli altri. Questo “andate” ha il senso dell’esistenza umana, cioรจ aprirsi agli altri.

Infine: “vivete”. Ecco, sono questi tre verbi: pregate, andate e vivete. E il Signore ci dice anche come vivere. Se volete, ci dร  dei suggerimenti. Volete vivere nella gioia? Perchรฉ tutte le indicazioni che ci dร  sono come se ci dicesse: “Vivi nella gioia, vivi nella gioia”.

Quando dice: “Non portate nรฉ borsa nรฉ sacca”, vuol dire: stai leggero, stai leggero, รจ bellissimo! Non appesantire la tua vita con tante cose inutili. Eh sรฌ, stai leggero!

Ancora: “dite pace”, cioรจ sii una persona che trasmette pace, perchรฉ quella pace ce l’ha dentro.

Poi ancora: “resta”, cioรจ entra in relazione con gli altri, non essere indifferente. Presta attenzione alla persona che ti sta davanti.

E infine l’ultimo aspetto di questo “vivere”: “Dite a tutti: Il Signore รจ vicino”. รˆ la cosa piรน bella! Gesรน non allontana mai, avvicina sempre. Allora, potremmo dire che una delle parole piรน care di Gesรน รจ “vicino, vicino a te”. Trasmettere tutto questo ci riempie davvero il cuore di gioia.

Mi fermo qui, brava gente, perchรฉ non voglio farla lunga, eh? Non voglio farla lunga.

Devo fare gli auguri a tante persone, tante, ma proprio tante. Penso ad Angelo Chiorazzo, che festeggia l’onomastico. Auguri, Angelo! E insieme a te, ringraziamo il Signore perchรฉ ti ha tenuto la mano in testa, ti ha salvato. Questi angeli custodi ti hanno davvero accompagnato.

Penso ancora ad Angelo Scelzo, l’ex vicedirettore della Sala Stampa Vaticana, un uomo di grande levatura. Penso ad Angelo Teodoli, quanto bene ha fatto quando stava in RAI. Veramente persone straordinarie che ho conosciuto da vicino.

E poi penso a tutti quelli che si chiamano Angelo. Eh, penso anche a un nostro frate, Angelo, che morรฌ in basilica durante il terremoto e che ora sta in paradiso. Era il rettore, io collaboravo con lui. Auguri anche a te che sei in paradiso, padre Angelo.

Poi c’รจ Rossana, che vorrebbe gli auguri per i suoi 48 anni di matrimonio. Ogni bene per i 48 anni di matrimonio. Rossana, a te e a tuo marito, alla tua famiglia. Ditemi, scrivetemi il segreto del vostro matrimonio. Qual รจ stata la forza che vi ha portato avanti? Scrivete una lettera o poche righe, come volete voi, a Enzo@buongiornogente.it, perchรฉ stanno arrivando davvero delle straordinarie testimonianze che dobbiamo trasmettere. Queste giovani generazioni sono un po’ piรน fragili, eh?

Auguri e una benedizione ad Angela per il suo onomastico, dalla sorella Tiziana, dalla mamma Enza e da Luna. Ogni bene a tutti voi!

Allora avanti, forti, forti, forti!

Eccoci qua, brava gente. Spero di non dimenticarmi niente. Vi ricordo che siamo in uscita con la rivista di Papa Francesco della Basilica di San Pietro. Quindi, mandate il vostro indirizzo per chi la desidera. Poi chi puรฒ paga l’abbonamento, chi non puรฒ non vi preoccupate. L’importante รจ che, se desiderate questo strumento ed essere in comunione con il Papa, tra le tante cose c’รจ anche questo strumento, che io spero possa essere di giovamento e utile.

Ok, mi fermo qui. Non mi dimentico niente. Forti, forti, forti, eh?

E vi lascio con queste immagini straordinarie della Basilica di Sant’Ignazio, nel cuore di Roma. Faccio gli auguri anche a Samuele, che ha fatto il compleanno. Il figlio di Aldo. Samuele, ogni bene, coraggio e avanti, eh!

Buona serata, brava gente, e che vi si affacci domani una buona giornata, brava gente. Lo scriviamo tutti nei commenti, eh? Non disgustiamolo, non disgustiamolo! L’angelo custode. Scriviamolo tutti: “Non disgustiamolo”. Eh, non disgustiamolo! Ok, forti, forti, forti allora!