Il commento al Vangelo del giorno a cura di padre Enzo Fortunato.
Trascrizione, non rivista, da YouTube
Buonasera, buonasera brava gente.
E qui ci troviamo. Io sto tornando a casa, ci troviamo di fronte alla FAO. Sapete la FAO cos’รจ? Vediamo chi lo sa. ร una realtร molto importante, il Papa ci viene a parlare spesso qui, cioรจ una volta all’anno, non sempre.
Ecco, vedete: “Welcome FAO”, poi ci sono tutti quei colori. Vedete la “O” fatta con tanti colori. Io provo ad avvicinarmi, sperando che non mi caccino. Eccoci qui.
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Allora, vediamo chi รจ che sa che cos’รจ la FAO, brava gente. Io leggo un momento le risposte e ci fermiamo qui, davanti a questa realtร che รจ a Roma. ร una realtร dell’… Buonasera, buonasera brava gente.
Eccoci qua: Giovanna, Marco, Sebastiana. E allora, dall’altra parte ci sono le bandiere di tutto il mondo. Ogni Paese contribuisce ogni anno, credo, con una donazione importante a questa realtร .
Vediamo se qualcuno sa che cos’รจ la FAO e vediamo se leggo nei commenti, perchรฉ credo che a volte il Vangelo dobbiamo leggerlo anche con l’occhio di questa grande organizzazione. ร l’Organizzazione delle Nazioni Unite, ma la FAO di che cosa si occupa?
Vediamo: Maria, Silvana, Giovanna. Eccoci qua, vediamo se ci riusciamo. Ecco, ho visto una risposta: per l’alimentazione, giusto! ร un’organizzazione soprattutto per i Paesi poveri.
Ci sono milioni e milioni di persone, brava gente, che non hanno di che mangiare. Ecco, l’agricoltura, certo! Certo, vedo che le risposte sono giuste, sono giuste, eh. E proprio qua vicino c’รจ il nostro convento. Io sto andando a piedi dal Vaticano e la sera ne approfitto per fare questa camminata che dura 52 minuti. Quando il tempo lo concede, veniamo a piedi che fa bene, perchรฉ camminare fa bene.
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Ogni volta che passo di fronte a questo… vorrei chiamarlo monumento, che ricorda tanti bambini che non ce la fanno a mangiare, tante realtร del mondo, davvero una tragedia immane, silenziosa, a cui perรฒ abbiamo bisogno di prestare attenzione. Voi sapete che con il cuore d’Assisi cerchiamo di pensare a quelle Nazioni povere che non hanno la possibilitร .
E allora, compensando loro, portando il nostro affetto, la nostra preghiera e, quando possibile, il nostro concreto sostegno, vogliamo leggere e ascoltare quello che il Signore ci dirร per questo nuovo giorno.
Il nostro appuntamento con chi รจ? Il nostro appuntamento รจ con Gesรน.
Allora mi fermo proprio qui. Eccoci qua, cerco di sedermi perchรฉ almeno… vediamo se ce la facciamo. Voilร , brava gente, ascoltiamo allora dal Vangelo di Luca.
In quel tempo, Gesรน diceva alle folle: “Quando vedete una nuvola salire da ponente, subito dite ‘arriva la pioggia’, e cosรฌ accade. E quando soffia lo scirocco, dite ‘farร caldo’, e cosรฌ accade. Ipocriti! Sapete valutare l’aspetto della terra e del cielo, come mai questo tempo non sapete valutarlo? E perchรฉ non giudicate voi stessi ciรฒ che รจ giusto? Quando vai con il tuo avversario davanti al magistrato, lungo la strada cerca di trovare un accordo con lui per evitare che ti trascini davanti al giudice. Il giudice ti consegnerร all’esattore dei debiti e costui ti getterร in prigione. Io ti dico, non uscirai di lร finchรฉ non avrai pagato fino all’ultimo spicciolo”.
Cosa ci dice? Perchรฉ la domanda che dobbiamo porci sempre alla parola di Gesรน รจ: “Gesรน, cosa mi vuoi dire stasera? Cosa mi vuoi dire in questo nuovo giorno?”. Ognuno di noi, alla luce del Vangelo, matura una risposta personale e cerca di viverla, cerca di rispondere con la vita alla domanda, all’indicazione che il Vangelo ci dona.
Prendo spunto da alcuni commenti di un noto teologo, don Luigi Epicoco, che scrive: “Oggi Gesรน invita le folle, e ognuno di noi, a fare una cosa che molto spesso intendiamo in maniera sbagliata: giudicare”. Il giudizio di cui Gesรน sta parlando non รจ quello dei tribunali, non รจ quello del dito puntato. Il giudizio รจ chiamare le cose per nome, รจ una cosa che raramente facciamo, ma che dovremmo imparare a fare costantemente.
Chiamare le cose col loro vero nome, questo perchรฉ ognuno di noi possa assumersi la responsabilitร dinanzi a sรฉ stesso e dinanzi alla vita. Sapete, questo รจ stato uno dei passaggi anche del mio lavoro di dottorato, quando ho consegnato la tesi. Negli ultimi anni di studio si consegna la tesi dottorale, e io l’ho fatta su una parola, uno studio nuovo sugli scritti di San Francesco, perรฒ partendo dal Vangelo.
La parola che Gesรน ci consegna e che dice solo tre volte nel Vangelo รจ “discernere”. Che cos’รจ il discernimento? ร una parola importantissima. Il discernimento รจ la capacitร di distinguere in tutte le cose che viviamo, facciamo, guardiamo, il bene dal male. Ma questa parola ci porta ancor piรน in profonditร : non รจ solamente la distinzione apparente, cioรจ reale, tra bene e male, ma anche la distinzione, a volte, di ciรฒ che sembra una cosa buona, ma di fatto non lo รจ.
Come ha fatto San Francesco. San Francesco, a un certo punto, sceglie una cosa apparentemente buona, voler diventare cavaliere. Lui si arruola per andare in guerra, quando era giovane, e dice: “Voglio diventare cavaliere perchรฉ voglio combattere”. Quelli che erano, nel tempo di Francesco, gli infedeli, i Saraceni, i musulmani.
ร interessante perรฒ: il motivo era buono, molto nobile. Cioรจ, voleva diventare un cavaliere, come se oggi uno dicesse: “Mi arruolo nella polizia, nei carabinieri, nell’esercito”. ร una cosa bella, perรฒ Francesco che cosa capisce? Capisce che quella scelta, apparentemente buona, di fatto non lo era. Questo รจ il discernimento: capire che una cosa che sembra buona, di fatto non lo รจ.
Perchรฉ lui capirร che voleva fare il cavaliere, ma il cavaliere era per ricevere onore e ricchezza, ed essere centrato tutto su se stesso. Capisce che quello non era buono, era una cosa che lo portava lontano da Dio. E infatti, poi, andando piรน avanti nel suo cammino di discernimento, capisce che quello che era il suo sogno non era il sogno che Dio aveva per lui. Quindi poi cambierร strada e dirร : “D’ora in poi non seguirรฒ le orme del padre, ma le orme di Dio”.
ร interessante, lo dice anche nel testamento di San Francesco. La capacitร di discernere e scegliere, dicendo: “Ciรฒ che mi era dolce diventa amaro. Ciรฒ che mi sembrava amaro, diventa dolce”. Lo dice poi anche in riferimento ai lebbrosi: ciรฒ che gli sembrava amaro, cioรจ andare ad abbracciare i lebbrosi, sostenere i lebbrosi, stare accanto agli ultimi, si cambiรฒ in dolcezza.
E questo รจ davvero la scelta profonda e la verifica della scelta giusta secondo Dio. Quando il proprio animo sperimenta la dolcezza di Dio, capisce che quella cosa era buona agli occhi di Dio, e gli dร una pace interiore.
Il frutto di una scelta giusta รจ proprio la pace interiore.
Mi fermo qui. Gesรน dice: “Voi sapete distinguere il tempo: vedete le nuvole e dite ‘arriva’, sentite il vento e dite ‘arriva lo scirocco’. Come mai non sapete distinguere la mia presenza tra voi?”. Praticamente conclude don Luigi Epicoco: “Sapere che una cosa รจ vera o falsa, bene o male, rende te infinitamente responsabile delle scelte che fai”.
La responsabilitร delle scelte che facciamo รจ interessantissima, ed รจ una delle cose piรน difficili. Il piรน grande regalo che possiamo farci รจ dirci la veritร . Il piรน grande regalo รจ dire a noi stessi la veritร .
Bene, mi fermo qui. Andiamo avanti, forti, forti, forti, brava gente! Coraggio!
Ci sono diversi appuntamenti che ci attendono. Sto pensando di invitare tutta la brava gente la sera dell’8 dicembre per una celebrazione nella Basilica di San Pietro. Fatemi sapere cosa ne pensate. Se l’8 dicembre potrebbe essere una data giusta, poi lo confermiamo. Intanto fatemi sapere nei commenti se per voi va bene. Ci vediamo con tutta la brava gente a Roma per una celebrazione.