Il commento al Vangelo del giorno a cura di padre Enzo Fortunato.
Trascrizione, non rivista, del video.
Qua iniziamo qualche minuto prima stasera, ci prepariamo alla festa di tutti i santi. Vediamo se indovinate perchรฉ ho fatto questo giro puntando sulla facciata in alto e la parte alta, diciamo, del colonnato del Bernini, sia a destra che a sinistra. Vedete? Vediamo come mai, vediamo se riuscite a comprendere il motivo, no? Vediamo se vedo i commenti e se notate qualcosa. Vediamo se arriva qualche risposta sul motivo di questo guardare in alto, sul colonnato, sulle braccia del Bernini, di questo abbraccio, e poi in alto sulla facciata. Vediamo un po’, vediamo un po’ se trovo qualche risposta.
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A voi tutti, brava gente, buonasera! Sรฌ, proprio a tutti quanti buonasera, oppure buona giornata per chi si affaccia domani. Ma volevo sapere: secondo voi, qual รจ il motivo? Vediamo se ci arriva qualcuno.
Ci sono tutti i santi! Ecco qua, Alessandra, ho visto la risposta. La risposta รจ proprio questa: perchรฉ qui ci sentiamo abbracciati, guardati, sostenuti da quell’innumerevole schiera di uomini e donne, di giovani che hanno messo nell’agenda della propria vita la santitร . E sapete quanti ne sono?
Sulla facciata, in alto, troviamo Gesรน Redentore con gli apostoli. Poi, su tutto il colonnato, ci sono in totale centoquaranta santi. ร straordinario! Ancora, in chiesa, quando si entra nella basilica, ci sono da una parte diciannove e dall’altra venti statue. E ancora, due grandi statue: i due santi principali, che sono in restauro adesso. Li vedete a destra e a sinistra: i santi Pietro e Paolo.
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E allora, noi vogliamo rivolgerci a loro e dire grazie per la loro testimonianza. Vogliamo dirgli: aiutaci anche noi a essere santi. Siete il nostro modello, siete il nostro cammino, siete la nostra bussola, siete la nostra speranza. Intercedete per noi, santi e sante tutte di Dio, pregate per noi. Santi e sante tutte di Dio, pregate per noi! E diciamolo insieme stasera: santi e sante tutte di Dio, pregate per noi.
Vorrei iniziare ad ascoltare insieme a voi il Vangelo che domani la Chiesa ci dona, pensando a questo sguardo rivolto in alto. I santi ci invitano a guardare in alto; la festa dei morti, invece, credo ci aiuti a guardare a terra e a chiederci: per i primi, stiamo seguendo il Signore? Per i secondi, che profumo lasciamo, guardando i nostri cari, andando a trovarli al cimitero o pensando a loro?
Come stiamo spendendo la nostra vita? E allora, insieme a voi, vorrei leggere il Vangelo che ci invita e ci dona quella che รจ la “Magna Carta” per eccellenza. Ascoltiamo, brava gente.
In quel tempo, vedendo le folle, Gesรน salรฌ sul monte, si pose a sedere e si avvicinarono a lui i suoi discepoli. Si mise a parlare e insegnava loro dicendo:
“Beati i poveri in spirito, perchรฉ di essi รจ il regno dei cieli. Beati quelli che sono nel pianto, perchรฉ saranno consolati. Beati i miti, perchรฉ avranno in ereditร la terra. Beati quelli che hanno fame e sete della giustizia, perchรฉ saranno saziati. Beati i misericordiosi, perchรฉ troveranno misericordia. Beati i puri di cuore, perchรฉ vedranno Dio. Beati gli operatori di pace, perchรฉ saranno chiamati figli di Dio. Beati i perseguitati per la giustizia, perchรฉ di essi รจ il regno dei cieli. Beati voi quando vi insulteranno, vi perseguiteranno e, mentendo, diranno ogni sorta di male contro di voi per causa mia. Rallegratevi ed esultate, perchรฉ grande รจ la vostra ricompensa nei cieli.”
Brava gente! Mentre attraversiamo via della Conciliazione, chiediamoci: cosa ci dice questa stupenda pagina di Vangelo? Da tutti viene chiamata la “Magna Carta”, la carta d’identitร del cristiano, la nuova bussola. Sono davvero tanti gli appellativi di questo discorso. Qualcuno lo chiama il primo grande incontro di Gesรน con la folla; altri dicono che sia il primo grande “comizio” di Gesรน, perchรฉ non c’erano i microfoni. E allora, chi erano gli altoparlanti?
Gli altoparlanti erano i discepoli, che facevano da cassa di risonanza con la loro vita per questo nuovo messaggio. E la parola che piรน ricorre รจ una parola che tutti desideriamo: “beati”. Quante volte diciamo a qualcuno: “beata te”, no? Perchรฉ le cose gli vanno bene oppure perchรฉ una persona riesce a donare una bella testimonianza. Beata te, no?
Il desiderio che portiamo nel cuore รจ la pace. “Beati noi!” E allora Gesรน ci sta dicendo la parola piรน importante: qualcuno dice che tradurre questa parola oggi significa il grande discorso della felicitร . La felicitร ! La felicitร , brava gente.
A volte, guardando a destra e a sinistra, vediamo tanti poveri, tante persone che hanno bisogno di aiuto, tante realtร sconcertanti. Pensiamo a quello che stanno vivendo in Spagna, no? Per i cambiamenti climatici o per la scarsa manutenzione di fiumi e strade, per la disattenzione. Ma allora, dove sta questa felicitร ?
Gesรน oggi risponde: la felicitร sta nell’avere chiaro chi vogliamo seguire, come vogliamo vivere, come vogliamo spendere la nostra vita. E un altro aspetto รจ vedere il mondo in maniera diversa, viverlo in maniera diversa, quasi “sottosopra”. “Beati i miti, beato chi soffre perchรฉ sarร consolato.” Allora, cos’รจ la felicitร ?
La felicitร รจ pensare che c’รจ un posto che ci attende, dove regnerร giustizia e pace. Pensando a quel posto, che รจ il paradiso, che tutti desideriamo, davvero tutto diventa molto ridimensionato, e tutto diventa anche impegno per un mondo piรน giusto, un mondo piรน a misura d’uomo, un mondo piรน umano.
Ho trovato questa affermazione: “Dio regala gioia a chi produce amore, aggiunge vita a chi edifica pace”. Dio regala gioia a chi produce amore: questa รจ la felicitร . Questo รจ il commento, brava gente, piรน bello che io ho trovato in una meditazione, ed รจ verissimo: Dio regala gioia a chi produce amore.
E allora, brava gente, chiedo a me, chiedo a voi: siamo produttori di amore, persone che producono amore con lo sguardo, con il linguaggio, con i gesti, con la vita. Possiamo essere limitati, possiamo avere tanti limiti, possiamo commettere errori, ma se davvero partoriamo amore, tutto diventa meraviglioso.
Insieme a voi, e insieme ai tanti santi, stasera vorrei portare una carezza ai tanti poveri che sono qui, attorno al colonnato di San Pietro, su via della Conciliazione. Ai poveri che incontriamo per strada, che stanno nelle nostre stazioni, che hanno bisogno dei nostri gesti. Brava gente, forti, forti, forti, forti!
Vi ricordo la nuova rivista di Papa Francesco: se la volete, scrivete a abbonamenti@piazzasanpietro.va. Oppure, scrivete delle lettere: le pubblicheremo sulla nostra rivista, la vostra rivista, la rivista di questa basilica, la rivista di Papa Francesco. Potete scrivere a lettere@piazzasanpietro.va. Dedicheremo quattro pagine alle lettere, quindi abbiamo bisogno della vostra interazione. Tante stanno giร arrivando, perรฒ penso possa essere bello poter scegliere un po’ gli argomenti e trovare quelli giusti, quelli che toccano la nostra vita quotidiana.
Non abbiate timore. Se volete scrivere qualsiasi cosa e poi volete rimanere in anonimato, basta che indichiate “lettera non firmata”. Oppure, se la firmate, semplicemente indicherรฒ solo il nome, tipo “Anna da Bari”, “Giovanna da Roma”, “Marco da Torino”.
Andiamo avanti, vado ai saluti! Nicoletta, venticinque anni di matrimonio: ogni bene e benedizione a te, alla tua famiglia, a tuo marito. Buona festa, buon anniversario, e una preghiera per te.
Poi saluto Assunta, la mamma dell’ispettore Luca. Mi ha detto stamattina: “Sai, hai un nuovo follower, mia mamma, che ora ti segue”. E io la vorrei salutare. Vorrei salutare i genitori dei tanti “sanpietrini” che lavorano in basilica, tutte le persone che si impegnano.