p. Bruno Oliviero (padre Elia) commenta il Vangelo del 27 Agosto 2023

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La fede che sposta le montagne

Cari fratelli e sorelle, il brano del Vangelo di Matteo che ascolteremo Domenica 27 Agosto ci narra l’episodio importantissimo della prima professione di Fede in Gesù Cristo, Figlio del Dio vivente, da parte di Pietro diventato proprio per questo il primo degli Apostoli.

Quale dono straordinario di Dio, fratelli sorelle, è la Fede!

Gli Apostoli, che in un primo momento avevano cominciato a seguire Gesù con la segreta speranza di poter un giorno sedere alla Sua destra o alla Sua sinistra in un regno, quello di Dio, che Gesù annunciava prossimo e da loro considerato, erroneamente, puramente terreno, lentamente comprendono sempre di più e sempre meglio che la trasformazione che Gesù voleva operare in loro li avrebbe resi più potenti dei cosiddetti “potenti” di questo mondo, più gloriosi di quanto l’effimera gloria terrena può regalare, più ricchi perché possessori di un tesoro molto più prezioso dell’oro e dell’argento…

… Non ho né oro né argento disse Pietro al paralitico della Porta Bella a pochi anni dalla Pentecoste, ma quello che ho, la fede in Gesù, te lo do: nel Nome di Gesù Cristo alzati e cammina!

Gli Apostoli, e i cristiani di tutti i tempi e di tutti i luoghi dopo di loro, compresero che quel “tesoro” che è Dio, “nascosto” per la fede nel “campo” dei loro cuori era capace di liberarli dall’ossessione “dell’avere” e riempirli di gioia “nell’essere” capaci di fare esplodere la vita con il potere più grande dell’Amore.

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Il potere della fede

Gesù viene nel mondo con la missione di suscitare la fede dell’umanità nell’Amore del Padre che per i suoi meriti e l’effusione dello Spirito Santo vuole che ogni uomo e donna siano eternamente felici nel Suo Regno di Luce!

Innanzitutto, Gesù, attraverso i miracoli che compie fa , per così dire , “toccare con mano” la grandezza dell’Amore del Padre, ma non per suscitare un superficiale quanto inutile sentimentalismo, ma perché sa che le emozioni orientano l’intelligenza e la volontà (Benedetto XVI) Suo obiettivo infatti è “risvegliare la ragione e rafforzare la volontà”. La purificazione del fondo affettivo dell’anima, il risveglio della ragione e il potenziamento della volontà sono, infatti, le imprenscindibili condizioni per l’intervento diretto del Padre.

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