Chi fosse realmente quel Giovanni che appare nel deserto non lo sapevano coloro che se lo trovarono di fronte allโimprovviso, ma lo sappiamo bene noi, anche percheฬ lโevangelista lo qualifica immediatamente con lโaggettivo che lo caratterizzeraฬ per sempre, come il baptisteฬs, ossia, il โbattezzatoreโ.
Una professione che la tradizione ha convertito quasi nel suo cognome, facendolo divenire, anche per distinguerlo da Giovanni Evangelista, Giovanni Battista. Se, infatti, la missione specifica del primo eฬ stata quella di aver redatto uno dei quattro Vangeli, la sua eฬ quella di aver battezzato molti, ma soprattutto lo stesso Figlio di Dio nelle acque del Giordano. In Toscana, identificato con il Battistero di Firenze, cittaฬ di cui eฬ patrono, eฬ divenuto in un certo senso anche il โbel san Giovanniโ, dato che, cosiฬ, Dante celebra quellโedificio (Inferno XIX, 16-8).
Solo di sei mesi piuฬ grande del โcuginoโ Gesuฬ, ne doveva sembrare molto piuฬ vecchio, dato il suo rustico abbigliamento e il piuฬ che spartano regime alimentare. โGiovanniโ, scrive, infatti, lโevangelista, โportava un vestito di peli di cammello e una cintura di pelle attorno ai fianchi; il suo cibo erano cavallette e miele selvaticoโ. Il suo modo di vestire richiama lโausteritaฬ del profeta Elia (2Re 1,8) che egli โ lo confermeraฬ Gesuฬ stesso quando diraฬ che lโantico profeta eฬ giaฬ venuto in Giovanni (Mt 11,14 e 17,11- 13) โ impersona come precursore del Messia.
Attraverso il suo โbattesimo dโacquaโ, vorrebbe preparare il popolo ad accogliere lโofferta di salvezza definitiva che Dio offre al mondo attraverso lโincarnazione del Figlio. Le sue prime parole, infatti, sono: โVoce di uno che grida nel deserto: Preparate la via del Signore, raddrizzate i suoi sentieri!โ. Il battesimo che sta per essere amministrato e che Giovanni annuncia eฬ un โbattesimo di fuocoโ, percheฬ brucia i peccati e dona salvezza.
Ecco lโaltro appellativo! Egli eฬ Voce che โ come direbbe SantโAgostino โ eฬ tale rispetto a Cristo che eฬ Parola, la Parola di Dio. Incarna, dunque, in questo senso, il nostro stesso ruolo, in quanto le nostre parole, non solo non possono essere Parola, ma dovrebbero essere sempre voce della Veritaฬ. Da parte sua, Giovanni annuncia e addita Gesuฬ, che si eฬ appena affacciato alla vista di tutti, come โColui che toglie il peccato del mondoโ (Gv 1,29).
Giovanni eฬ anche chi, per non aver avuto paura di denunziare la condotta ingiusta del re Erode, ne subiraฬ la condanna, ma in questo momento, eฬ il battezzatore del Giordano a cui accorrono molti da ogni parte del paese a confessare i propri peccati e a ricevere il suo lavacro di penitenza. Ci sono anche molti farisei e sadducei, i due gruppi religiosi che osteggeranno Gesuฬ fino a chiederne la condanna. Soprattutto per questo, Giovanni li apostrofa duramente chiamandoli addirittura โrazza di vipereโ. Figli di animali velenosi, altro che figli di Abramo, come piaceraฬ loro chiamarsi, nei confronti di Gesuฬ che non vorranno accettare come inviato di Dio.
Li minaccia con lโimmagine della scure ormai posta al calcio degli alberi e col fuoco del battesimo del Messia che ha in mano il ventilabro per distinguere la pula da bruciare dal buon grano da conservare. Secondo queste parole, sembrerebbe che Gesuฬ venga con queste intenzioni bellicose, quando sappiamo, invece, che โDio non ha mandato il figlio nel mondo per giudicare il mondo, ma percheฬ il mondo si salvi per mezzo di Luiโ (Gv3,17). Il Battista parla ancora, infatti, secondo la mentalitaฬ dellโAntico Testamento, anche se le sue parole restano valide anche per noi, nel senso che โ senza il nostro desiderio sincero di conversione โ non basterebbe neppure il nostro battesimo.
Che Giovanni Battista, bencheฬ โil piuฬ grande tra i nati di donnaโ (Mt 11,11) per dichiarazione espressa di Gesuฬ, non sia ancora partecipe della nuova e bella notizia (il Vangelo), lo dichiara egli stesso. Non solo, infatti, dice che colui che viene eฬ piuฬ grande di lui percheฬ, mentre egli battezza con acqua lui battezzeraฬ col fuoco, ma poicheฬ aggiunge di non essere โdegno di portargli i sandaliโ, ossia di essere suo discepolo. Una immagine (quella del portare o slacciare i sandali) che indica, allo stesso tempo, un servizio tipico dellโallievo di un Maestro dโIsraele e, addirittura, quello del servo.
Soggettivamente un grande atto di umiltaฬ che dimostra la santitaฬ di Giovanni (โil piuฬ grande tra i nati di donnaโ), ma, allo stesso tempo, dal punto di vista oggettivo, la dichiarazione di non essere ancora cristiano o evangelizzato. Superiore alla maggioranza di noi come santitaฬ, inferiore a noi, quanto alla consapevolezza di cioฬ che eฬ accaduto nella pienezza dei tempi (che โDio non ha mandato il figlio nel mondo per giudicare il mondo, ma percheฬ il mondo si salvi per mezzo di Luiโ). La consapevolezza che, se rinnovata, eฬ il vero modo di celebrare il Natale.
Fonte: il canale Telegram dei Carmelitani Scalzi dellโItalia Centrale.
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