p. Arturo MCCJ – Commento al Vangelo del 30 Giugno 2020

Gesù decide di passare all’altra riva del mare di Galilea: si tratta di un’“uscita” per andare verso una terra abitata dai pagani. Stavolta sono i discepoli che prendono Gesù con sé! Ed ecco un Vento forte, mare agitato, barca piena d’acqua!

I discepoli erano pescatori sperimentati. Se loro pensavano che stavano per affondare, vuol dire che la situazione era veramente pericolosa! Non dimentichiamo poi che per gli ebrei il mare era il grande nemico, era la residenza del Leviatan, era il grande abisso.

Chi non si sentirebbe impaurito ? Ed è proprio nel momento della paura, davanti alla morte, che qualsiasi essere umano si rivolge a Dio che sembra essere indifferente, addormentato. Ma il vangelo ci vuole suggerire qualcosa d’altro: E’ come quando si arriva a casa di un amico, ed il cane, accanto al padrone, abbaia molto.

Ma non si deve avere paura, perché il padrone è lì presente e controlla la paura e l’agitazione del cane.

P. Arturo MCCJ


Fonte: Telegram

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