Per un ebreo credente la vite è una pianta familiare, che insieme al grano e all’olivo contrassegna la terra di Israele; è la pianta da cui si trae “il vino, che rallegra il cuore umano” (Sal 104,15). La vite era diventata l’immagine del popolo di Israele, della comunità del Signore. Ma la nostra attenzione va al legno della vite . Che pregi ha il legno della vite? Nessuno, poichè è l’unico legno tra gli alberi della campagna con il quale non si può fare nulla; non ci si può fare un oggetto, un attrezzo utile.
Può solo fare una cosa: portare frutto . Bene Gesù dichiara di essere “la vera vite”, quindi ci sono delle false viti. La vigna Israele è sostituita dalla vite Gesù Cristo. Gesù è il vero Israele che dà a Dio ciò che l’Israele corrotto e infedele non è riuscito a dare. Ma se Gesù è la vera vite, Dio è il vignaiuolo, o potremmo dire l’agricoltore. Qual è l’interesse dell’agricoltore? Che la vigna porti sempre più frutto e infatti, scrive l’evangelista, “ogni tralcio che in me non porta frutto, lo toglie”.
L’evangelista sta parlando della comunità cristiana dove c’è un amore che viene comunicato dal Signore, un amore ricevuto dal Signore, e questo amore si deve trasformare in amore dimostrato agli altri. E questo è caratteristico dell’Eucaristia. Nell’Eucaristia si accoglie un Gesù che si fa pane, fonte di vita, per poi essere disposti a farsi pane, fonte di vita per gli altri. Ci può essere il rischio che nella comunità ci sia una persona che assorba questa linfa vitale, assorba questa energia, assorba questo amore, assorba questo pane, ma poi non si faccia pane per gli altri, non trasformi l’amore che riceve in amore per gli altri.
E’ un elemento passivo, che pensa soltanto al proprio interesse, a se stesso, e quindi non comunica vita. L’uomo, infatti, si realizza non quando pensa a se stesso, alla propria perfezione spirituale, che può essere tanto illusoria e lontana quanto è grande la propria ambizione; l’uomo deve centrarsi sulla condivisione di ciò che è e che ha. Come riuscire a fare ciò? Lasciando che la parole del Vangelo siano veramente guida alle nostre scelte ed azioni, perché solo mostrando il vero amore che comunichiamo e parliamo di Dio al mondo.
p. Arturo MCCJ
Fonte: Telegram
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