Due chiamate segnano le letture di questa domenica. La prima รจ posta in un contesto solenne, nel tempio, nellโanno 740 a.C. Un sacerdote membro della classe sacerdotale di Gerusalemme, Isaia, sta per apprestarsi a svolgere la sua funzione di culto nel Tempio nel momento del sacrificio dellโincenso.
Eโ una scena grandiosa allโinterno del Tempio tra le volute di fumo nello spazio sacro. Eโ per Isaia esperienza di presenza di Dio vicina e nel contempo il fumo รจ velo che impedisce di vedere. Dio si manifesta ma rimane inaccessibile. Per Isaia รจ esperienza di chiamata e di svolta nella sua esistenza. Avverte la sua piccolezza a fronte della santitร di Dio: โSanto Santo Santo รจ il Signore Dio degli eserciti. Tutta la terra รจ piena della sua gloriaโ.
Le sue labbra vengono purificate per mezzo del carbone tratto dallโaltare: รจ gesto di invio. Eโ reso capace di offrire un annuncio di una parola come fuoco. Isaia si rende disponibile: โEccomi, manda meโ. Sarร il profeta del sogno messianico, di un tempo nuovo in cui le spade saranno trasformate in vomeri e le lance in falci, un tempo di giustizia e di pace.
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Una seconda chiamata presentata dalla pagina del vangelo di Luca. In tuttโaltro contesto, quello del lavoro, della ferialitร , della vita di poveri uomini che faticano. Non a Gerusalemme ma sulle rive del lago di Galilea, allโaperto in uno spazio laico, mentre i pescatori aggiustavano le reti.ย Pietro e i suoi compagni avevano vissuto una notte di fallimento, di fatica andata a vuoto.
Tornati a riva senza esser riusciti a pescare nulla, con la sua barca vuota. La delusione e la sfiducia si rendono evidenti nelle parole: โMaestro abbiamo faticato tutta la notte, ma non abbiamo preso nullaโ. Gesรน invita Pietro a prendere il largo e a gettare le reti. Si apre un futuro nuovo, le parole di Gesรน indicano un orizzonte nuovo: โSulla tua parola getterรฒ le mie retiโ.
Pietro vive lโesperienza di una nuova fiducia, di una parola che non guarda al passato ma gli apre speranza. โE avendolo fatto, presero una quantitร enorme di pesci e le reti si rompevanoโ. Percepisce la grandezza di un dono che proviene dallโaffidarsi. La parola di Gesรน lo solleva, lo rialza e guarda non al suo fallimento al suo essere segnato dal peccato, ma lo spinge ad una novitร e gli dร fiducia.
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Pietro sarร chiamato ancora a gettare reti nuove sulla parola di Gesรน e anzichรฉ essere allontanato, viene chiamato da Gesรน ad essere pescatore in modo nuovo, pescatore di uomini, colui che dร vita nel rapporto con altri. Tirate le barche a terra, lasciarono tutto e lo seguironoโ. ย โNon temereโโฆ La vita al seguito di Gesรน non รจ esperienza di paura ma di gioia nuova.
Per gentile concessione di p. Alessandro – dal suo blog.
p. Alessandro Cortesi op
Sono un frate domenicano. Docente di teologia presso lโIstituto Superiore di Scienze Religiose โsanta Caterina da Sienaโ a Firenze. Direttore del Centro Espaces โGiorgio La Piraโ a Pistoia.
Socio fondatore Fondazione La Pira โ Firenze.