p. Alessandro Cortesi op โ€“ Commento al Vangelo di domenica 9 Febbraio 2025

Domenica 9 Febbraio 2025 - V DOMENICA DEL TEMPO ORDINARIO - ANNO C
Commento al brano del Vangelo di: Lc 5,1-11

Data:

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Due chiamate segnano le letture di questa domenica. La prima รจ posta in un contesto solenne, nel tempio, nellโ€™anno 740 a.C. Un sacerdote membro della classe sacerdotale di Gerusalemme, Isaia, sta per apprestarsi a svolgere la sua funzione di culto nel Tempio nel momento del sacrificio dellโ€™incenso.

Eโ€™ una scena grandiosa allโ€™interno del Tempio tra le volute di fumo nello spazio sacro. Eโ€™ per Isaia esperienza di presenza di Dio vicina e nel contempo il fumo รจ velo che impedisce di vedere. Dio si manifesta ma rimane inaccessibile. Per Isaia รจ esperienza di chiamata e di svolta nella sua esistenza. Avverte la sua piccolezza a fronte della santitร  di Dio: โ€˜Santo Santo Santo รจ il Signore Dio degli eserciti. Tutta la terra รจ piena della sua gloriaโ€™.

Le sue labbra vengono purificate per mezzo del carbone tratto dallโ€™altare: รจ gesto di invio. Eโ€™ reso capace di offrire un annuncio di una parola come fuoco. Isaia si rende disponibile: โ€˜Eccomi, manda meโ€™. Sarร  il profeta del sogno messianico, di un tempo nuovo in cui le spade saranno trasformate in vomeri e le lance in falci, un tempo di giustizia e di pace.

Una seconda chiamata presentata dalla pagina del vangelo di Luca. In tuttโ€™altro contesto, quello del lavoro, della ferialitร , della vita di poveri uomini che faticano. Non a Gerusalemme ma sulle rive del lago di Galilea, allโ€™aperto in uno spazio laico, mentre i pescatori aggiustavano le reti.  Pietro e i suoi compagni avevano vissuto una notte di fallimento, di fatica andata a vuoto.

Tornati a riva senza esser riusciti a pescare nulla, con la sua barca vuota. La delusione e la sfiducia si rendono evidenti nelle parole: โ€˜Maestro abbiamo faticato tutta la notte, ma non abbiamo preso nullaโ€. Gesรน invita Pietro a prendere il largo e a gettare le reti. Si apre un futuro nuovo, le parole di Gesรน indicano un orizzonte nuovo: โ€œSulla tua parola getterรฒ le mie retiโ€.

Pietro vive lโ€™esperienza di una nuova fiducia, di una parola che non guarda al passato ma gli apre speranza. โ€œE avendolo fatto, presero una quantitร  enorme di pesci e le reti si rompevanoโ€. Percepisce la grandezza di un dono che proviene dallโ€™affidarsi. La parola di Gesรน lo solleva, lo rialza e guarda non al suo fallimento al suo essere segnato dal peccato, ma lo spinge ad una novitร  e gli dร  fiducia.

Pietro sarร  chiamato ancora a gettare reti nuove sulla parola di Gesรน e anzichรฉ essere allontanato, viene chiamato da Gesรน ad essere pescatore in modo nuovo, pescatore di uomini, colui che dร  vita nel rapporto con altri. Tirate le barche a terra, lasciarono tutto e lo seguironoโ€.  โ€˜Non temereโ€™โ€ฆ La vita al seguito di Gesรน non รจ esperienza di paura ma di gioia nuova.

Per gentile concessione di p. Alessandro โ€“ dal suo blog.

p. Alessandro Cortesi op

Sono un frate domenicano. Docente di teologia presso lโ€™Istituto Superiore di Scienze Religiose โ€˜santa Caterina da Sienaโ€™ a Firenze. Direttore del Centro Espaces โ€˜Giorgio La Piraโ€™ a Pistoia.
Socio fondatore Fondazione La Pira โ€“ Firenze.

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