โAllora si apriranno gli occhi dei ciechi e si schiuderanno gli orecchi dei sordi. Allora lo zoppo salterร come un cervo, griderร di gioia la lingua del mutoโฆโ
Un cieco che comincia a vedere, un sordo che si apre ad udire, uno zoppo che salta di gioiaโฆ scene di un capovolgimento totale: una situazione nuova, umanamente impensabile. Ma sono immagini usate ad indicare un modo nuovo di vivere, il superamento del male e della sofferenza per chi รจ piegato e oppresso. Non รจ esito di costruzione umana, ma frutto, secondo il profeta, di unโazione potente di Dio che irrompe e fa sorgere lโinatteso, la novitร . Anche la natura รจ trasformata, il deserto si trasformerร in giardino, il suolo riarso si muterร in sorgenti dโacqua, fuggiranno tristezza e pianto e regneranno gioia e felicitร .
Il profeta richiama nel quadro desolato del presente un orizzonte di speranza, la certezza di un venire, il dono di una presenza: il Signore viene a salvarvi. La vita umana non รจ destinata alla solitudine e allโabbandono, ma alla gioia di un incontro. Salvezza in tale orizzonte รจ il senso profondo della vita, รจ scoperta di un ascendere ad un livello piรน alto di comunione. La visita di Dio si rende presente nella storia e sarร visita definitiva. Questa parola spinge a guardare in modo diverso al presente sin dal presente, nonostante ogni contraddizione. In questa storia รจ giร possibile scorgere i germogli di questa novitร , รจ possibile vivere in modo nuovo. ร un invito rivolto agli smarriti di cuore. Come allora, nel tempo di desolazione dellโesilio di Israele, cosรฌ oggi, in un tempo di smarrimento, queste parole rinviano a ricordare i segni della visita di Dio, a coltivare lo sguardo ai germogli, ed insieme lโimpegno per dare spessore nuovo ai gesti di ogni giorno.
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Marco presenta lโincontro di Gesรน con un sordomuto e la sua guarigione come compimento delle promesse dei profeti. Lโincontro tra Gesรน avviene a Nord della Galilea, territorio di confine e pagano: i gesti di bene di Gesรน sono non solo per le pecore perdute della casa dโIsraele, ma si aprono a tutti. Nella guarigione del sordomuto Marco individua il gesto che riunisce insieme lo stile di agire di Gesรน, che si prende cura, restituisce possibilitร di relazione, apre vie di liberazione. Alcuni particolari sono da notare: Gesรน non opera una magia, ma compie alcuni gesti semplici, tocca le sue orecchie con le dita, con la saliva gli tocca la lingua, guarda al cielo. Poi un sospiro, segno della sua compassione alla sofferenza. Infine gli dice โEffataโ, โapritiโ. E questa parola genera una apertura nuova ad ascoltare e parlare.
Lโincontro con Gesรน attua unโapertura e rende capace di comunicare. Nel contatto con Gesรน passa un dono di relazione. La piรน profonda sete dellโanimo umano รจ amare ed essere amati, essere accolti in una relazione. Marco evidenzia che questa azione รจ compiuta da Gesรน in disparte, lontano dalla folla: proprio la folla รจ spesso ostacolo ad un incontro autentico e personale. Gesรน รจ cosรฌ presentato come il messia atteso dai profeti, che apre un mondo nuovo, in cui i sordi possono ascoltare e i muti parlare. Ma questa pagina parla anche del cammino umano e del profilo del discepolo di Gesรน. Ascoltare รจ dimensione essenziale della vita: ascoltare gli altri, ascoltare Dio, ascoltare la natura. Comunicare รจ la grande avventura del cammino umano: passare dalla chiusura allโapertura di rapporti in cui passa una parola, un soffio di vita eterna giร dal presente. Un modo nuovo di vivere รจ allora possibile.
La seconda lettura ricorda in modo concreto cosa questo possa significare: mettere al primo posto i poveri, i meno appariscenti, coloro che non ce la fanno, tutti coloro che vivono in qualche modo chiusura e sorditร . Il mondo nuovo iniziato dai gesti di Gesรน continua e cresce nei piccoli gesti e nelle scelte del nostro quotidiano.
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Per gentile concessione di p. Alessandro – dal suo blog.
p. Alessandro Cortesi op
Sono un frate domenicano. Docente di teologia presso lโIstituto Superiore di Scienze Religiose โsanta Caterina da Sienaโ a Firenze. Direttore del Centro Espaces โGiorgio La Piraโ a Pistoia.
Socio fondatore Fondazione La Pira โ Firenze.