Lโamore รจ lโesperienza che fa toccare il mistero stesso della vita di Dio che รจ amore: โSe ci amiamo a vicenda, Dio รจ in noi, e la sua caritร in noi รจ perfettaโ (1Gv 4,12).
Lโesistenza umana puรฒ essere indicata come il cammino di una solitudine che cerca un โtuโ e si apre un โnoiโ. I primi capitoli di Genesi richiamano ad un orizzonte che sta davanti, con il linguaggio del mito. In ogni essere umano cโรจ una tensione non solo a vivere in un mondo popolato di tante creature, ma a rapportarsi ad un โtuโ simile: a questa creatura tratta dalla terra (Adam) รจ dato il compito di dare un nome agli animali, e ciรฒ significa conoscenza, relazione e cura.
Lโuomo รจ chiamato ad essere custode e guida di un mondo affidato. Non nella logica del dominio ma nellโimpegno a coltivare e custodire il dono ricevuto. Ma lโAdam (un umano indistinto partecipe della terra) โnon trovรฒ un aiuto che gli fosse simileโ. Nel mondo bello affidato sorge un desiderio di qualcuno che โstia di fronteโ nella paritร , nella somiglianza e nella differenza, soprattutto capace di dialogo, di uno scambio di parola.
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In tale quadro di apertura e desiderio รจ posto il dono di quel โtuโ uguale e diverso che apre a scoprire la bellezza dellโincontro tra uomo e donna: dono proveniente da Dio. Ciรฒ avviene nel sonno, simbolo di un intervenire di Dio che non puรฒ essere ridotto ai pensieri ed al fare umano. Mentre Adam, il tratto dalla terra, dorme, Dio agisce e cosรฌ, al suo risveglio, si trova di fronte una presenza nuova: mistero di gratuitร che rimarrร sempre rinvio a un dono improgrammabile e rinvio al totalmente Altro.
โโฆla si chiamerร donna (isha) perchรฉ da uomo (ish) รจ stata toltaโ. La donna ritrovata accanto รจ in tutto uguale, e tuttavia diversa, capace di un incontro vitale e presenza nuova. ร esito di una ferita che rimarrร segno di una mancanza e di una nostalgia: tratta dalla costola, chiamata ad un incontro. La ricerca e il desiderio in rapporto allโaltro/a diviene ricerca inesauribile della propria identitร piรน profonda e richiamo di una mancanza. ร sorpresa di stare di fronte ad un volto simile, โcarne della mia carne, osso dalle mie ossaโ canterร lโuomo (ish) davanti alla donna (isha), ma anche radicalmente diversa: sta di fronte e costituisce un โtuโ con cui confrontarsi e sperimentare la fatica del dialogo: รจ โaltraโ. Da qui la bellezza e la fatica della comunicazione.
La risposta a questo dono รจ un inno, una poesia di meraviglia e di gratitudine, rivolto alla Sorgente di tutti i doni. In lei una forza nuova di vita รจ presente: piรน tardi si dirร โlโuomo chiamรฒ la moglie Eva perchรฉ essa fu la madre di tutti i viventiโ (Gen 3,20). Il nome Eva reca la radice di โvivereโ; nellโincontro si scopre la meraviglia della forza della vita.
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Da questo dono al principio ha inizio un cammino che porta a considerare queste pagine non come il racconto delle origini, ma come lโannuncio di un orizzonte di compimento dellโumanitร e della casa comune di tutta la creazione. Lo stare di fronte come โdiversiโ e come โsimiliโ รจ cammino che nella storia รจ chiamata a costruire relazione, a costruire pace, in una creazione casa comune affidata e di cui si รจ parte.
Gesรน, interrogato sulla questione dellโadulterio, prende posizione contro una mentalitร patriarcale che considera la donna riducendola a oggetto da usare e rifiutare. Il ripudio era infatti prerogativa dellโuomo. Pone lโesigenza di un riconoscimento e questa posizione viene dal suo prendere la parte delle vittime. Cosรฌ sposta la questione e la riporta ad un orizzonte di fondo che รจ il disegno di Dio sullโamore umano.
Gesรน rinvia al progetto del principio ma anche ad un cammino da realizzare e da cercare sempre nuovamente. Apre cosรฌ ad unโassunzione di responsabilitร in cui il vangelo รจ stella che guida ma richiede sempre di essere posto in rapporto con le condizioni concrete della vita e richiede ricerca e discernimento. Ogni relazione รจ chiamata ad una fedeltร ad un progetto dโamore.
Gesรน richiama ognuno ad una responsabilitร del cuore, che รจ lo stare della coscienza di fronte a Dio. Ciรฒ implica aprirsi allโazione del โDio che congiungeโ, che ha un progetto di amore per ogni uomo e donna. Invita a tale fedeltร e a scoprire la propria responsabilitร perchรฉ lโincontro con Dio passa attraverso la relazione con gli altri.
Per gentile concessione di p. Alessandro – dal suo blog.
p. Alessandro Cortesi op
Sono un frate domenicano. Docente di teologia presso lโIstituto Superiore di Scienze Religiose โsanta Caterina da Sienaโ a Firenze. Direttore del Centro Espaces โGiorgio La Piraโ a Pistoia.
Socio fondatore Fondazione La Pira โ Firenze.