โNon ricordate piรน le cose passate, non pensate piรน alle cose antiche! Ecco, faccio una cosa nuova, proprio ora germoglia e non ve ne accorgete?โ
Un germoglio sta crescendo nella vita e nella storia, nonostante tutte le contraddizioni. Il profeta del tempo dellโesilio indica una novitร che sta per nascere, difficile ad essere individuata perchรฉ esige con occhi capaci di osservazione alle cose piccoleโฆ Eโ come un germoglio, silenzioso e fragile che annuncia la primavera.
Nel deserto si pare una strada. Si lascia alle spalle la tragica esperienza dellโesilio, la paura della schiavitรน, e lโesperienza dellโoppressione. Lโinvito รจ a non lasciarsi imprigionare da cose passate: il ricordo della sofferenza, la distruzione, la deportazione. Si apre lโannuncio di un nuovo esodo, esperienza di incontro con Dio vivente e liberatore. Dio รจ fedele alle sue promesse: โAprirรฒ anche nel deserto una strada, immetterรฒ fiumi nella steppa. (โฆ) Il popolo che io ho plasmato per me celebrerร le mie lodiยปโ.
Anche Paolo scrivendo ai Filippesi comunitร a cui era particolarmente legato, richiama a prendere distanze da un passato di costrizione e paura e parla di futuro. Usa lโimmagine della corsa nello stadio, comune ai suoi contemporanei. La sua speranza รจ quella di correre โperchรฉ io possa conoscere lui, la potenza della sua risurrezione, la comunione alle sue sofferenze, facendomi conforme alla sua morte, nella speranza di giungere alla risurrezione dai mortiโ.
Paolo intende la sua vita come una corsa: non รจ un arrivato, non ha giร raggiunto il premio ma vede tratto fondamentale dellโesistenza lโessere in movimento, e tendere alla comunione con Cristo e nella vita in Dio. Non ha ancora conquistato la meta ma รจ stato conquistato da Cristo: โanchโio sono stato conquistato da Cristo Gesรน. (โฆ) So soltanto questo: dimenticando ciรฒ che mi sta alle spalle e proteso verso ciรฒ che mi sta di fronte, corro verso la mรจta, al premio che Dio ci chiama a ricevere lassรน, in Cristo Gesรนโ
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โVร e dโora in poi non peccare piรนโ. Nelle parole di Gesรน emerge ancora la dimensione del futuro: apre un futuro nuovo ad una donna, segnata da una storia di sofferenza e di sfruttamento. La incontra mentre รจ calpestata dal giudizio implacabile dellโipocrisia di uomini che intendono lapidarla. La critica di Gesรน รจ senza riserve nei confronti di chi si pone come paladino della moralitร e negatore di ogni futuro: โChi di voi รจ senza peccato, getti per primo la pietra contro di leiโ.
Gesรน smaschera ipocrisie e risponde con il silenzio al tranello che gli รจ posto: Alla domanda โtu che ne dici?โ se fosse lecito o meno lapidarla, non risponde. Richiama in modo radicale ad una responsabilitร , ad uno sguardo al cuore, ad impostare le relazioni in modo nuovo con apertura al futuro possibile. Il suo scrivere con il dito per terra รจ gesto che forse richiama un testo di Geremia: โSulla terra verrร scritto chi ti abbandona, perchรฉ hai abbandonato il Signore sorgente di acqua vivaโ (Ger 17,13). Il lento andarsene di tutti viene descritto mettendo in risalto il distaccarsi โuno per uno, cominciando dai piรน anziani fino agli ultimiโ.
โLo lasciarono solo, e la donna era lร in mezzoโ: nel mezzo della sua vita quella donna, come ognuno di noi si trova di fronte a Gesรน, sola per poterlo riconoscere come โSignoreโ della sua esistenza e per ascoltare una parola di misericordia e perdono: โNessuno ti ha condannata? Ed essa rispose: Nessuno Signore. Neanchโio ti condanno; vaโโฆโ
Dopo che tutti se ne furono andati Gesรน rivolge alla donna una parola di vita nuova: non solo lโinvito a dimenticare il passato ma lโinvito ad andare, a camminare ancora con forza di vita nuova: โdโora in poi non peccare piรน!โ. La parola di Gesรน รจ dono di speranza che apre un futuro nuovo.
Per gentile concessione di p. Alessandro โ dal suo blog.
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p. Alessandro Cortesi op
Sono un frate domenicano. Docente di teologia presso lโIstituto Superiore di Scienze Religiose โsanta Caterina da Sienaโ a Firenze. Direttore del Centro Espaces โGiorgio La Piraโ a Pistoia.
Socio fondatore Fondazione La Pira โ Firenze.