p. Alessandro Cortesi op โ€“ Commento al Vangelo di domenica 5 Giugno 2022

804
p. Alessandro Cortesi op

Sono un frate domenicano. Docente di teologia presso lโ€™Istituto Superiore di Scienze Religiose โ€˜santa Caterina da Sienaโ€™ a Firenze. Direttore del Centro Espaces โ€˜Giorgio La Piraโ€™ a Pistoia.
Socio fondatore Fondazione La Pira โ€“ Firenze.

dd

Pentecoste รจ festa del pellegrinaggio per Israele (Dt 16,16) e al momento in cui si raccolgono le messi รจ memoria del dono della legge. La grande scoperta nel cammino dellโ€™esodo della vicinanza di Dio con la sua parola aveva segnato la fede del popolo in cerca di liberazione. Al momento della mietitura (Es 34,22; cfr Es 23,16) nella gioia per le primizie รจ da ricordare la Torah, legge come parola che orienta la vita, dono di alleanza dl Dio che benedice (Deut 16,9-10). La festa dei cinquanta giorni (Pentecoste) rinvia quindi allโ€™esodo e alla pasqua; chiede che si contino i giorni (festa delle settimane) per coltivare il senso dellโ€™attesa. Nella precarietร  del presente indica un orizzonte di speranza. La memoria del dono della Torah รจ connessa alla Pasqua, quasi un prolungamento  della festa di Pesah.

Nel IV vangelo il dono dello spirito รจ posto nel quadro della sera del giorno di quella Pasqua in cui Gesรน compรฌ il suo dono fino alla fine. Gesรน, dopo i giorni di Gerusalemme e della croce, si presenta in mezzo, soffia sui discepoli e dice: โ€œRicevete lo Spirito Santoโ€™ (Gv 20,22). Eโ€™ racconto che richiama al grande messaggio del IV vangelo: nella sua morte Gesรน ha donato lo Spirito  consegnandolo quale inizio nuovo di una storia di comunione (Gv 19,30).

Il dono dello Spirito sgorga dalla vita di Gesรน, data per gli altri. Il soffio evoca una presenza non racchiudibile, una forza di rigenerazione e di vita: โ€œIl vento soffia dove vuole e ne senti la voce, ma non sai di dove viene e dove va: cosรฌ รจ di chiunque รจ nato dallo Spiritoโ€ (Gv 3,8). Lโ€™alitare sui discepoli รจ ricordo di quel respiro che il racconto della creazione presenta come donato da Dio allโ€™umanitร  plasmata dal fango e soffio di vita presente dentro al creato stesso. Il soffio di Dio รจ dentro alle cose e sta nella parola. Il soffio di Gesรน รจ soffio creativo, apre allโ€™esistere di una comunitร  nuova e a tutte e tutti รจ affidato il compito di portare riconciliazione, che significa responsabilitร  di costruire pace nella storia (Gv 20,23).

Nel racconto di Luca durante la festa di Pentecoste a Gerusalemme il dono dello Spirito รจ espresso con le immagini del vento, delle lingue e del fuoco. Il vento suggerisce lโ€™apertura e la ricerca continua a cui la comunitร  รจ chiamata. Non dovrร  rinchiudere lo spirito in sistemi religiosi e di potere umani. Lo Spirito suscita una comprensione nuova tra coloro che avvertono le sfumature della propria lingua nel parlare di altri: lo Spirito fa passare dalla chiusura e incomunicabilitร  al comunicare tra diversi, fa incontrare i linguaggi mantenendo la diversitร , apre allโ€™incontro possibile. Lo Spirito fuoco รจ forza che consuma, riscalda, illumina e genera possibilitร  nuove di vita.

Il dono dello Spirito si rinnova e chiama ad essere attenti cercatori della sua presenza che soffia dove vuole, travalica confini, spinge a guardare oltre. In un tempo di guerre e ripiegamenti di difesa e chiusura di fronte alle diversitร  lo Spirito soffia ancora ed attende di essere accolto quale soffio di vita che proviene dalla Pasqua di Gesรน.