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p. Alessandro Cortesi op – Commento al Vangelo di domenica 4 Agosto 2024

Domenica 4 Agosto 2024
Commento al brano del Vangelo di: Gv 6,24-35

โ€œMan hu: che cosโ€™รจ?โ€: nel deserto di fronte allo strano fenomeno del dono di un cibo giunto come rugiada si apre questa domanda. Mosรจ risponde โ€œEโ€™ il pane che il Signore vi ha dato in ciboโ€. Sa riconoscere nel segno della manna un intervento del Signore e se ne fa interprete: รจ del pane per proseguire il cammino. Indica nella manna un segno di vicinanza, dono e alimento.

Eโ€™ risposta di Dio ad una protesta che saliva nella fatica del deserto: โ€œFossimo morti โ€ฆ in terra dโ€™Egittoโ€ (Es 16,2). In Egitto luogo di schiavitรน almeno si poteva mangiare, cโ€™era la pentola della carne. Il bisogno di cibo e di sicurezze immediate rende ciechi. Anche il cammino verso la libertร  perde senso. Il popolo perciรฒ โ€˜mormoravaโ€™. Tale espressione esprime un atteggiamento profondo di ribellione e sospetto che giunge ad essere rivolta contro il Dio liberatore. Nel deserto si giunge a dubitare della sua promessa e della sua stessa vicinanza.

Il dono della manna รจ posto cosรฌ come una sfida per far sapere che โ€˜io sono il Signore vostro Dioโ€™. Eโ€™ segno della cura di un Dio appassionato che rimane accanto. Israele รจ tentato dallโ€™idolatria: sostituire la relazione con Dio nascosto e vicino con qualcosโ€™altro da tenere in mano, da possedere: รจ questo il grande peccato. Lโ€™idolatria รจ opposto dellโ€™apertura allโ€™alleanza; anzichรฉ affidarsi alla promessa si ricercano vane sicurezze. Eโ€™ la nostalgia di cibo sicuro perdendo la libertร  e lโ€™affidamento.

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Cosรฌ il segno della manna introduce ad un percorso diverso  per aprirsi ad un rapporto con Dio nellโ€™accettare il suo mistero, nel non poterlo trattenere: la manna potrร  essere raccolta solamente per la razione di un giorno. La vita del popolo in cammino trova la sua stabilitร  ed il suo futuro unicamente in un incontro nellโ€™affidarsi alla sua presenza fonte di libertร , piรน preziosa di ogni altra sicurezza, nel continuare a camminare alla ricerca di un volto sempre oltre.

Il segno del pane, rinvia coloro che ascoltavano Gesรน al segno della manna nel deserto.  โ€œnon Mosรจ vi ha dato il pane dal cielo, ma il Padre mio vi dร  il pane dal cielo, quello vero; il pane di Dio รจ colui che discende dal cielo e dร  la vita al mondoโ€ (Gv 6,2-33)

Ma Gesรน dร  una lettura della ricerca della folla: critica una ricerca secondo la logica dellโ€™idolatria, per assecondare i propri bisogni: โ€œvoi mi cercate non perchรฉ avete visto dei segni, ma perchรฉ avete mangiato di quei pani e vi siete saziati. Procuratevi non il cibo che perisce, ma quello che dura per la vita eterna, e che il Figlio dellโ€™uomo vi darร โ€ (Gv 6,26-27)

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Si oppone al tentativo di strumentalizzare il suo agire. Invita a passare dal livello delle attese immediate ad unโ€™altra dimensione: i pani distribuiti sono un segno. Rinviano al senso stesso della vita di Gesรน, pane spezzato. Mangiare quei pani รจ scoprire la possibilitร  di una vita nuova che sorge da quellโ€™incontro.

Eโ€™ occasione iniziale di un cammino a lasciarsi cambiare scoprendo il senso piรน profondo della propria vita. Per giungere al riconoscimento della presenza vivente del Cristo quale risposta piena alle attese piรน radicali del cuore umano: โ€œChe cosa dobbiamo fare per compiere le opere di Dio?โ€™ Gesรน rispose: โ€˜Questa รจ lโ€™opera di Dio: credere in colui che egli ha mandatoโ€™โ€ (Gv 6,28-29).

Ma questo credere non costituisce motivo di una appartenenza che esclude e si pone contro gli altri: รจ credere nella testimonianza di Gesรน che ha mostrato lโ€™amore come darsi. Ricorre infatti con insistenza il verbo โ€˜dareโ€™: la vita di Gesรน consiste nel โ€˜dareโ€™ e nel โ€˜darsiโ€™. Lโ€™itinerario del credere in lui pane di vita si delinea come riconoscimento che dal dono dellโ€™amore possiamo nascere come figlie e figli, ogni uomo e donna, capaci di accogliere il dono del pane, di condividerlo e di farsi pane per gli altri.

Per gentile concessione di p. Alessandro – dal suo blog.


p. Alessandro Cortesi op

Sono un frate domenicano. Docente di teologia presso lโ€™Istituto Superiore di Scienze Religiose โ€˜santa Caterina da Sienaโ€™ a Firenze. Direttore del Centro Espaces โ€˜Giorgio La Piraโ€™ a Pistoia.
Socio fondatore Fondazione La Pira โ€“ Firenze.

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