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p. Alessandro Cortesi op โ€“ Commento al Vangelo di domenica 31 Marzo 2024

Commento al brano del Vangelo di: Gv 20, 1-9

โ€œMorte e vita si sono affrontate in un prodigioso duello. Il Signore della vita era morto; ma ora vivo, trionfaโ€. Lโ€™annuncio della Pasqua รจ testimonianza che il crocifisso, appeso ad una croce, proprio lui รจ veramente risorto, ha vinto i lacci della morte e ora vivo apre la strada a tutti coloro che dalla sua morte sono stati liberati, che a lui si affidano nel percorso del credere.

โ€œE noi siamo testimoni di tutte le cose da lui compiute nella regione dei Giudei e in Gerusalemme. Essi lo uccisero appendendolo a una croce, ma Dio lo ha risuscitato al terzo giorno e volle che apparisse, non a tutto il popolo, ma a testimoni prescelti da Dio, a noi, che abbiamo mangiato e bevuto con lui dopo la sua risurrezione dai mortiโ€ (prima lettura).

Il IV vangelo presenta il mattino di pasqua nel segno del โ€˜correreโ€™ e del โ€˜vedereโ€™. Maria di Magdala si reca al sepolcro โ€˜e vide che la pietra era stata ribaltata dal sepolcro. Corse allora e andรฒ da Simon Pietro e dallโ€™altro discepoloโ€™. Dopo il suo annuncio inizia una nuova corsa, quella di Simon Pietro e del discepolo che Gesรน amava: โ€˜correvano insieme tutti e dueโ€™. Eโ€™ quasi una rincorsa dal sepolcro ai discepoli, dai discepoli al sepolcro. Maria vide e corse, Simon Pietro e lโ€™altro discepolo correvano insieme. Giunge per primo il discepolo e vide, ma non entrรฒ.

Poi giunse Simon Pietro che โ€˜entrรฒ nel sepolcro e vide le bende per terra e il sudario, che gli era stato posto sul capo, non con le bende per terra, ma poggiato in un luogo a parteโ€™. I segni lasciati inducono a pensare non ad un furto, non ad una forzatura peraltro impossibile della grande pietra, ma allโ€™andarsene con calma di chi ha avuto il tempo di lasciare in buon ordine le bende e il sudario piegati; eppure il sepolcro vuoto e i segni non sono la prova della risurrezione. Infine entrรฒ anche il discepolo โ€˜e vide e credetteโ€™.

Il progressivo correre e rincorrere di quella mattina del giorno dopo il sabato segnato dal molteplice vedere, di Maria, di Simon Pietro, del discepolo, si conchiude con un โ€˜vedereโ€™ particolare: โ€˜e vide e credetteโ€™, un vedere che apre al credere e che penetra i segni per cogliervi il senso profondo: non รจ il vedere di uno spettatore o di un curioso o di un allibito osservatore, ma di un discepolo coinvolto e partecipe.

Eโ€™ un vedere che coinvolge ed รจ possibile solamente in un contesto di affidamento e di affetto: colui che vide e credette era il discepolo che Gesรน amava. Il credere della fede โ€“ ci suggerisce il IV vangelo โ€“ sgorga laddove รจ presente uno sguardo capace di andare al di lร  e al di dentro, lo sguardo proprio dellโ€™amore. Il vedere del discepolo รจ di tipo diverso dal vedere i medesimi segni sperimentato da Maria e da Simon Pietro: lo sguardo dellโ€™amore precede non solo giungendo prima al sepolcro, ma anche attendendo che giunga Simon Pietro, che sarร  posto a pascere le pecore affidate a lui da Gesรน (cfr. Gv  21,15-19), e giungendo prima anche nel credere affidandosi. Tuttavia il brano si chiude con una osservazione che rinvia ad un percorso ulteriore del credere: โ€œNon avevano infatti ancora compreso la Scrittura, che egli cioรจ doveva risuscitare dai mortiโ€.

Il credere che Cristo, il crocifisso, รจ risorto, conduce ad un nuovo modo di concepire la nostra esistenza, in rapporto con lui: egli ha operato una novitร  assoluta nella nostra esistenza con la sua risurrezione. Eโ€™ lโ€™annuncio di Paolo ai Corinti (seconda lettura): la nostra pasqua, Cristo, รจ stata immolata. Rinviando alla tradizione della pasqua ebraica, Paolo invita a togliere ogni lievito vecchio, segno di impuritร  e di malizia. Pasqua รจ dono di ricominciamenti, nuiovo sguardo sulla vita, speranza oltre ogni speranza.

Per gentile concessione di p. Alessandro โ€“ dal suo blog.


p. Alessandro Cortesi op

Sono un frate domenicano. Docente di teologia presso lโ€™Istituto Superiore di Scienze Religiose โ€˜santa Caterina da Sienaโ€™ a Firenze. Direttore del Centro Espaces โ€˜Giorgio La Piraโ€™ a Pistoia.
Socio fondatore Fondazione La Pira โ€“ Firenze.

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