p. Alessandro Cortesi op โ€“ Commento al Vangelo di domenica 3 Luglio 2022

576

p. Alessandro Cortesi op

Sono un frate domenicano. Docente di teologia presso lโ€™Istituto Superiore di Scienze Religiose โ€˜santa Caterina da Sienaโ€™ a Firenze. Direttore del Centro Espaces โ€˜Giorgio La Piraโ€™ a Pistoia.
Socio fondatore Fondazione La Pira โ€“ Firenze.


โ€œquanto a me non ci sia altro vanto che nella croce del Signore nostro Gesรน Cristoโ€. Il messaggio dello scritto ai Galati รจ un annuncio della libertร  cristiana in contrasto con il rischio, sempre presente, dello svuotamento del vangelo. Paolo affronta la questione delle richieste per seguire Gesรน: per stare con lui, non รจ necessario sottostare alle norme culturali articolate in un sistema religioso ma รจ esperienza di relazione e di incontro che apre oltre le chiusure e la pretesa di superioritร  rispetto agli altri che genera ostilitร  ed esclusione.

Il dono dโ€™incontro con il Signore Gesรน รจ possibilitร  di una relazione nuova che coinvolge discepoli che provenivano dal popolo ebraico ma si apre anche al mondo dei โ€˜paganiโ€™. Paolo aveva comunicato questo nella sua predicazione ai Galati e ora non nasconde la sua delusione: essi avevano accolto il โ€˜vangeloโ€™ da lui annunciato come forza liberante, ma ben presto si erano volti a chi intendeva riportarli alle strettoie di una legge intesa come elemento di chiusura e di opposizione allโ€™altro. Paolo cosรฌ reagisce duramente contro chi poneva la condizione seguire lโ€™osservanza della legge giudaica per essere cristiani.

Per Paolo rimane fondamentale lโ€™esperienza sulla via di Damasco: lรฌ gli si era reso chiaro che Gesรน Cristo gli era venuto incontro per primo donandogli una luce nuova sulla sua vita e sulla sua missione: la salvezza รจ dono senza alcuna condizione previa, non รจ conquista di tipo religioso. Il cammino del credere apre alla riconoscenza e alla responsabilitร  per tale dono, senza erigere barriere, senza esclusioni, testimoniando e ricordando la libertร  dono del vangelo. Non si conquista quindi una salvezza attraverso lโ€™obbedienza alla legge. Ma si tratta di accogliere un dono e condividerlo. Da qui sorge la gratitudine. Dal riconoscersi afferrati dellโ€™amore โ€“ e  per Paolo la croce รจ evento di amore โ€“ sorge la riconoscenza che diventa cammino esistenziale. Se nella vita ci si scopre salvati si apre un modo nuovo di impostare i rapporti e uno sguardo diverso alla vita stessa nella gratuitร , nellโ€™accoglienza, nellโ€™orientamento alla pace. Il dono di relazione ricevuto chiede di essere comunicato.

Luca narra lโ€™invio da parte di Gesรน dei settantadue discepoli. Sono mandati a raccogliere i frutti di una semina che non viene da loro. Le messi giร  pronte per la mietitura indicano unโ€™opera dello Spirito giร  in atto. Ciรฒ che si richiede ai discepoli รจ capacitร  di riconoscimento e disponibilitร  al servizio. Sono inviati a riconoscere la feconditร  dellโ€™agire di Dio e ad accogliere.

Gesรน non predispone un gruppo specializzato: questo invito รจ per tutti, discepoli e discepole. Il numero settantadue รจ simbolico e nella tradizione biblica indicava i popoli dellโ€™umanitร  originaria (Gen 10). Lโ€™invio di Gesรน รจ rivolto cosรฌ a tutti e riguarda lโ€™invio alle messi. Si tratta di una feconditร  giร  in atto da riconoscere e raccogliere che coinvolge tutti i popoli. 

Gli inviati sono chiamati a vivere il loro cammino senza appesantimenti inutili e dannosi โ€“ โ€˜non portate borsa, nรฉ bisaccia, nรฉ sandaliโ€™ e con uno stile che rifiuta violenza ed imposizione โ€“ โ€˜come agnelliโ€™ -. Gesรน chiede di portare pace e proprio nella casa cioรจ nellโ€™incontro nei luoghi della vita inizia a costruirsi la pace: โ€œIn qualunque casa entriate, prima dite: Pace a questa casa!โ€.

Si tratta di una parola importante per noi in questo tempo in cui la mentalitร  della guerra รจ pervasiva di ogni settore della vita. Eโ€™ un mandato che richiede condivisione, disponibilitร  ad entrare nelle cittร , ad accogliere innanzitutto lโ€™ospitalitร  ed offrire accoglienza, prendersi cura per percorsi di guarigione e liberazione e non stancarsi di indicare lโ€™orizzonte del regno di Dio: โ€œQuando entrerete in una cittร  e vi accoglieranno, mangiate quello che vi sarร  offerto, guarite i malati che vi si trovano, e dite loro: โ€œรˆ vicino a voi il regno di Dioโ€.

Fonte: il sito di don Alessandro Cortesi