Lโimmagine della vigna รจ familiare ad Israele ed alla Bibbia; lโulivo con la vite รจ parte del panorama mediterraneo.
La vigna ritorna tante volte nei testi biblici: รจ segno del popolo dโIsraele che Dio guarda con cura appassionata. Eโ segno di promessa e benevolenza. Dโaltro lato parla di infedeltร , di dimenticanza e di durezza di cuore.
Anche nel IV vangelo la vite รจ immagine ripresa nei discorsi dellโultima cena: attorno ad essa รจ tessuto il secondo discorso di addio di Gesรน ai capp. 15 e 16, che succede in modo un poโ problematico al primo discorso che occupa i capp. 13 e 14 perchรฉ questo termina con le parole: โAlzatevi, andiamo via di quiโ (Gv 14,31).
Il riferimento alla vite si puรฒ accostare alla benedizione sul vino, uno dei momenti del rito della pasqua ebraica. In tale contesto il richiamo alla vigna con le sue valenze di dolcezza e cura ma anche di drammatica infedeltร e giudizio, รจ ripresa. Gesรน dice: โIo sono la vera viteโ e la vite diventa uno degli elementi che compare in una di queste formule โIo sonoโ che il IV vangelo usa per indicare lโidentitร di Gesรน.
La vite passa da essere rinvio ad Israele ad indicare la presenza stessa di Gesรน: la vera vite รจ lui. Nella metafora si puรฒ cogliere la sua vicenda personale ma anche la dimensione comunitaria, la comunicazione di vita che da lui proviene. In lui si compie la cura e la fedeltร colma di affetto del Padre che la vite come simbolo racchiudeva. Ancora รจ lui che porta quei frutti che il Padre si attendeva: frutti di misericordia. Sono giunti allora in lui i tempi ultimi.
Ma nelle parole di Gesรน questa identificazione della vite con la sua persona si apre anche ad un altro aspetto: in lui si compie una comunicazione nuova, una comunione di vita. Tutti coloro che a lui sono uniti e traggono la linfa che da lui proviene sono colore che credono nel suo nome: sono tralci viventi della sua stessa vita e potranno portare frutto in questo legame.
โRimanete in meโ รจ lโinvito ripetuto piรน volte in questa pagina: allโinizio del IV vangelo alla domanda di Gesรน โChe cosa cercate?โ i discepoli lo seguirono e โrimaseroโ presso di lui lui (Gv 1,39). Il verbo โrimanereโ dice una familiaritร di vita, un legame di amicizia, una intimitร di condivisione. Lโofferta di amicizia di Gesรน ai suoi genera una reciprocitร : i tralci rimangono nella vite ma รจ anche Gesรน che rimane nei suoi e sta qui la possibilitร di portare frutto.
Lโessere discepoli di Cristo si attua nei frutti che esprimono lo stile della sua presenza e il senso della sua vita. Gli stessi tralci non vivono da soli, distaccati gli uni dagli altri, ma insieme: Gesรน propone ai suoi un โrimanereโ che implica accogliere e vivere come comunitร . Motivazione e forza dello stare insieme sta nella forza di vita che da lui proviene. โChi rimane in me e io in lui, fa molto frutto, perchรฉ senza di me non potete far nullaโ.
Per gentile concessione di p. Alessandro โ dal suo blog.
p. Alessandro Cortesi op
Sono un frate domenicano. Docente di teologia presso lโIstituto Superiore di Scienze Religiose โsanta Caterina da Sienaโ a Firenze. Direttore del Centro Espaces โGiorgio La Piraโ a Pistoia.
Socio fondatore Fondazione La Pira โ Firenze.