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p. Alessandro Cortesi op – Commento al Vangelo di domenica 26 Gennaio 2025

Domenica 19 Gennaio 2025 - II DOMENICA DEL TEMPO ORDINARIO - ANNO C
Commento al brano del Vangelo di: Gv 2,1-11

Eโ€™ domenica della Parola di Dio. E la prima lettura presenta una assemblea in cui risuona la Parola come chiamata ad essere insieme, ad essere una comunitร  che trova orientamento nellโ€™ascolto e accoglie un dono di presenza, di Dio vicino che si comunica nel libro letto quale testimonianza di una storia di alleanza per un cammino da vivere insieme lasciandosi cambiare e commuovere.

Nella pagina del vangelo รจ riportato il paragrafo iniziale dello scritto di Luca, che segue le regole delle introduzioni dei libri di storia del tempo. Si rivolge ad un certo โ€˜Teofiloโ€™, nome che significa amante di Dio. Forse รจ un destinatario preciso o forse dietro questo nome si nasconde il volto di ogni cercatore, cercatrice, di un orizzonte pieno, bello della vita. Capace della spinta di amore che fa uscire e capace di stare in attesa verso una luce.

E per Luca ciรฒ che deve stare al centro รจ quello che Gesรน ha detto e ha compiuto nei suoi gesti e scelte nel suo stile di vita, la sua storia. In questa storia, che รจ stroai dei margini, storia piccola e insignificante nel quadro di un mondo dominato dallโ€™impero romano e dalle vicende di una terra di periferia, si รจ compiuto qualcosa si nuovo, il farsi vicino di Dio, la presenza di una parola che cambia la vita: โ€œgli avvenimenti che si sono compiuti in mezzo a noiโ€, letteralmente โ€˜quanto รจ giunto a compimentoโ€™, รจ la storia di Gesรน.

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Nella sua vita โ€“ che Luca racconta a partire dalla sua nascita di bambino avvolto in fasce che giace in una mangiatoia โ€“ si รจ compiuto qualcosa di grande e particolare che ha trasformato coloro che lo hanno seguito e diviene una catena di testimonianza. Da qui sorge la ricerca di Luca attento alla storia, da qui sorge ogni percorso che rimette al centro Gesรน: non il Dio dei filosofi, ma il Dio raccontato nei gesti e nelle parole del profeta di Nazareth, il segreto della sua esistenza, il respiro del suo cammino.

Gesรน viene poi presentato nel suo primo recarsi a predicare nella sinagoga di Nazareth. La sinagoga รจ il luogo di ascolto delle Scritture in cui si accoglie la comunicazione di un Dio che parla e si dona in un rapporto di alleanza. Poteva scegliere un brano e tra tanti altri sceglie un passo del profeta Isaia. Gesรน riprende nella sua vita linguaggio e messaggio dei profeti. Non solo questa scelta dร  a pensare ma anche la sua lettura non รจ pedissequa e neutrale.

Interpreta infatti quel testo, elimina ogni ambiguo riferimento al Dio dellโ€™ira e della collera, e prende le parole che evocano la presenza di liberazione, di un tempo nuovo: โ€œmi ha mandato a portare ai poveri il lieto annuncio, a proclamare ai prigionieri la liberazione, e ai ciechi la vista; a rimettere in libertร  gli oppressi e proclamare lโ€™anno di grazia del Signoreโ€. โ€˜Mi ha mandatoโ€™: tutta sua vita รจ invio, missione: la sua vita sorge da una radice di comunione e di incontro.

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Al cuore del suo cammino รจ la presenza di un Dio Abbร  che ha a cuore la liberazione, che con-soffre con le sofferenze e inquietudini di ogni vittima e di ogni sofferente. In un mondo, davanti a persone imprigionate, cieche, private della libertร  e oppresse, i poveri e i tenuti ai margini, la passione di Dio รจ offrire aperture di gioia: dare una bella notizia. E questa bella notizia รจ per chi รจ tenuto fuori e ferito. Gesรน intende la sua vita quale ascolto radicale di questa Parola. Eโ€™ parola che narra di dono, di liberazione, di nuova possibilitร  di vedere, di cammini di libertร . Eโ€™ Parola che apre ad una spiritualitร  della gioia e fa cogliere la presenza di Dio nei luoghi della vita. Lo sguardo di Gesรน va alle sofferenze delle persone e annuncia una liberazione che si fa vicina come dono. Eโ€™ Parola che cambia la vita. Gesรน stesso testimonia questa parola.

โ€œGli fu dato il rotolo del profeta Isaรฌa; aprรฌ il rotolo e trovรฒ il passo dove era scritto: ยซLo Spirito del Signore รจ sopra di me; per questo mi ha consacrato con lโ€™unzione e mi ha mandato a portare ai poveri il lieto annuncioโ€. Ci sono delle parole nella vita che la possono cambiare, nel male e nel bene. Una parola di disprezzo, di esclusione, un giudizio discriminatorio o unโ€™offesa che va al cuore e fa male, sono ferite che rimangono, intristiscono, rendono la vita incurvata nella paura e nellโ€™insicurezza. Ci sono altre parole che nella vita spalancano orizzonti inediti: sono le parole sussurrate dellโ€™amore, sono le parole silenziose di chi ascolta e accompagna sofferenze, sono anche le parole che infondono coraggio e aiutano a scoprire preziositร  nascoste da condividere con gli altri, sono le parole che indicano orizzonti di impegno e di passione che guidano lโ€™intera esistenza.

Gesรน nella sua vita รจ parola: avverte la forza dello Spirito che lo copre come una unzione e lo spinge ad andare. E scopre di essere inviato a portare ai poveri la bella notizia di una liberazione sin da ora possibile. ยซOggi si รจ compiuta questa Scrittura che voi avete ascoltatoยป. โ€˜Oggiโ€™ รจ una parola cara al vangelo di Luca. Eโ€™ un oggi che dice la visita di Dio, la sua vicinanza nelle parole e nei gesti di Gesรน. Nellโ€™oggi di questa visita passano le parole che danno speranza ed aprono lโ€™esistenza. E in questโ€™oggi si fa strada il vangelo come bella notizia per chi fa fatica ed รจ incurvato, per chi non vede ed รจ chiamato ad una nuova luce, per chi รจ imprigionato a vivere da libero. Bella notizia in un oggi che diviene il nostro oggi. Quel piccolo frammento di storia in cui possiamo accogliere parole buone e farsene testimoni, per altri, per un cammino insieme.

Per gentile concessione di p. Alessandro – dal suo blog.

p. Alessandro Cortesi op

Sono un frate domenicano. Docente di teologia presso lโ€™Istituto Superiore di Scienze Religiose โ€˜santa Caterina da Sienaโ€™ a Firenze. Direttore del Centro Espaces โ€˜Giorgio La Piraโ€™ a Pistoia.
Socio fondatore Fondazione La Pira โ€“ Firenze.

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