p. Alessandro Cortesi op – Commento al Vangelo di domenica 26 Febbraio 2023

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โ€œIl Signore Dio plasmรฒ lโ€™uomo con polvere del suolo e soffiรฒ nelle sue narici un alito di vitaโ€ฆโ€ Lโ€™inizio della Quaresima ci riporta a quel principio che รจ orizzonte della riflessione di quei primi capitoli di Genesi (in principio). Sono testi sorti in un tempo di esilio e di interrogazione. Non riguardano un passato lontano ma sono interrogazione con lo sguardo rivolto ad un futuro da compiere ed al cammino drammatico dellโ€™esistenza da percorrere.

Usando gli elementi del mito che accomuna Israele ai popoli vicini i sapienti dโ€™Israele ripensano a grandi domande. Quale il senso del cammino di una umanitร  parte del mondo, consapevole della, bellezza della vita ma anche del dramma del male. Quale posto ha la diversitร ? Quale il senso del male? Da dove la frattura che divide i cuori, che rende difficile la comunicazione, che genera violenza, che ostacola un rapporto di pace con gli altri, con la natura e con Dio? A queste domande cercando di dare risposta con un racconto. 

Lโ€™uomo, o meglio โ€˜il terrenoโ€™, รจ parte della terra da cui viene. La metafora di un Dio artigiano che modella lโ€™essere umano come un vasaio e lavora la creta con lโ€™acqua รจ rinvio ad una relazione fondante: รจ relazione con una presenza che tiene tra le mani, Dio stesso, ma anche con la realtร  della terra nella sua diversitร . Adam รจ tratto da adamah e porta nella sua vita la pesantezza della terra, la condizione di polvere e di fango. Ma anche e insieme reca in sรฉ un soffio, un respiro di vita. Eโ€™ soffio che comunica e lega insieme: รจ soffio della vita stessa di quellโ€™artigiano che ha modellato โ€˜il terrenoโ€™ e lo pone nel giardino, nel luogo delle diversitร  e delle interrelazioni per vivere relazioni per aprirsi al diverso e per essere custode e coltivatore. Custodire e coltivare non solo nel dare un nome, ma nel prendersi cura di relazioni diverse, con Dio, con lโ€™altro che sta di fronte e con il mondo nella varietร  dei suoi elementi. Non quindi una favolosa creazione delle origini, ma un affresco su una chiamata ancora tutta da compiere.

Eโ€™ meditazione sul cammino dellโ€™esistenza, lโ€™appello a vincere quel male che รจ rottura, inganno, vergogna di essere nudi nellโ€™accogliere la presenza dei due alberi, lโ€™albero della vita e lโ€™albero della conoscenza del bene e del male. Senza pretesa di possederli, e aprendosi ad un dono da accogliere ma di cui anche essere responsabili di fronte aโ€ฆ e a servizio diโ€ฆ  

Paolo rileggendo lโ€™esperienza che ha cambiato la sua vita scorge in Cristo il volto dellโ€™Adamo che รจ altro Adamo. Non lโ€™Adamo, il terreno che si รจ posto nella rottura, nel non ascolto, nella logica di una grandezza propria contro lโ€™altro, ma lโ€™altro Adamo, lโ€™Adamo tratto dalla terra che vive la grazia del primo dono. E poi Paolo approfondirร  tale pensiero: e vedrร  in Gesรน, risorto lโ€™ultimo Adamo, lโ€™orizzonte ultimo di tutti i terreni chiamati a partecipare a lui primizia di ogni vita che ha superato la frattura e il buio della morte. 

Cosรฌ anche Matteo nel racconto delle prove di Gesรน nel deserto delinea un profilo di Gesรน che non si erge come eroe, ma resiste e rifiuta una identitร  di potenza e di violenza rimanendo fermo su una strada diversa e alternativa. Uscendo dal racconto favolistico le tentazioni raffigurano la grande prova che Gesรน ha attraversato continuamente nel suo cammino. Resiste a chi lo voleva esecutore di miracoli e rinvia al pane della parola di Dio โ€œNon di solo pane vivrร  lโ€™uomo, ma di ogni parola che esce dalla bocca di Dioโ€.  Resiste a chi lo voleva manifestazione eclatante del religioso โ€œSe tu sei Figlio di Dio, gรจttati giรนโ€. Resiste a chi lo voleva allineato alla logica dellโ€™impero e della grandezza dei potentati del mondo: โ€œgli mostrรฒ tutti i regni del mondo e la loro gloria e gli disse: ยซTutte queste cose io ti darรฒโ€ฆโ€

Gesรน si sottrae a tutte queste proposte che sono quelle del divisore, figura di ogni forza e proposta che fa entrare nella logica dellโ€™affermazione di potere, della guerra al nemico, della volontร  di potenza. I quaranta giorni di questo tempo che prepara alla Pasqua sono un cammino in cui entrare nella via tracciata da Gesรน per scoprire un volto profondo dellโ€™Adamo, tratto dalla terra di cui scoprirsi parte. 

Fonte: il sito di don Alessandro Cortesi


p. Alessandro Cortesi op

Sono un frate domenicano. Docente di teologia presso lโ€™Istituto Superiore di Scienze Religiose โ€˜santa Caterina da Sienaโ€™ a Firenze. Direttore del Centro Espaces โ€˜Giorgio La Piraโ€™ a Pistoia.
Socio fondatore Fondazione La Pira โ€“ Firenze.