Lโautore del libro della Sapienza del I secolo a.C osserva una vicenda del suo tempo: i malvagi trovano ostacolo nella presenza stessa di chi segue orientamenti di vita diversi, di chi li pone in crisi con la propria dirittura. Il giusto โโฆci รจ di imbarazzo ed รจ contrario alle nostre azioniโ. Eโ la storia del tramare degli ingiusti per dominare degli altri per essere padroni indiscussi.
Eโ anche la storia di sempre di chi si oppone alla presenza stessa del giusto. Cosโ innalzano la sfida contro gli altri e nei confronti di Dio stesso: โ Mettiamolo alla prova con violenze e tormenti, per conoscere la sua mitezza e saggiare il suo spirito di sopportazione. Condanniamolo a una morte infamanteโ. Ancora oggi quanti giusti, sulle frontiere delle aule di giustizia, dellโimpegno politico, del servizio ai poveri, della lotta per i diritti sociali e civili vengono eliminati a causa del loro impegnoย quotidiano e miteโฆ
Nella lettera di Giacomo la sapienza รจ contrapposta alle guerre e alle liti generate dallo spirito di bramosia, dalla ricerca del possesso e dallโinvidia: โDa dove vengono le guerre e le liti che sono in mezzo a voi? Non vengono forse dalle vostre passioni che fanno guerra nelle vostre membra? Siete pieni di desideri e non riuscite a possedere; uccidete, siete invidiosi e non riuscite a ottenere; combattete e fate guerra!โ.
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Cโรจ per contro unโaltra sapienza: pacifica mite arrendevole piena di misericordia. E questa sapienza porta alla pace e alla giustizia ย โPer coloro che fanno opera di pace viene seminato nella pace un frutto di giustizia.โ Eโ questa autentica sapienza, non quella ย di chi vuole imporre con la guerra la sua ragione e la sua veritร , ma di chi fa opera di pace. Eโ attuale questa provocazione nel tempo di guerre che attraversano il mondo, guerre ormai ย senza fine e senza limiti.
Giacomo indica vie di sapienza diverse: cโรจ la sapienza del realismo di chi parla di utilitร e necessitร della guerra e cโรจ unโaltra sapienza che guarda alla possibilitร di una storia nuova, a relazioni diverse tra le persone e i popoli, non di aggressivitร ed esclusione, ma di accoglienza e fraternitร . Sapienza โ dice Giacomo โ รจ tessere riconciliazione, lottare contro ogni soluzione di violenza e di guerra nei rapporti umani e contro chiunque promuova tale sistema che risulta essere lโanti-sapienza, la stoltezza e la follia.
Gesรน ha raccontato il volto di un Dio appassionatamente schierato dalla parte degli oppressi e impoveriti. Gesรน non guardava alle apparenze di una religiositร esteriore e appagante in senso individualistico; il suo sguardo andava al cuore delle persone incontrate e vi trovava una fede nascosta. Gesรน stesso si รจ messo dalla parte delle vittime e la sua scelta di annunciare il regno di Dio lโha condotto ad incontrare rifiuto e condanna fino alla morte.
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Marco nel suo vangelo ne descrive il profilo come colui che si dona ed รจ consegnato, subisce lโumiliazione e il fallimento nella progressiva solitudine. Ma โdopo tre giorni risusciterร โ: Dio il Padre conferma la vita di Gesรน con lโalzarlo dalla morte. Gesรน ai suoi apre la domanda su chi รจ il piรน grande: โSedutosi, chiamรฒ i Dodici e disse loro: ยซSe uno vuole essere il primo, sia lโultimo di tutti e il servitore di tuttiยป. E, preso un bambino, lo pose in mezzo a loro e, abbracciandolo, disse loro: ยซChi accoglie uno solo di questi bambini nel mio nome, accoglie me; e chi accoglie me, non accoglie me, ma colui che mi ha mandatoยปโ.
I bambini nel modo di Gesรน sono coloro non hanno alcun diritto. Il gesto di Gesรน รจ dirompente. Da un lato Gesรน capovolge ogni gerarchia e pone al centro della sua comunitร coloro che sono senza diritti, senza voce, senza potere. E Gesรน si identifica con loro e dice: โChi accoglie uno di questi bambini nel mio nome, accoglie meโ. Non solo, ma dice che solamente a partire da loro si puรฒ comprendere ed entrare nel regno di Dio. Solamente nella fedeltร a uomini e donne concreti nella loro vulnerabilitร si puรฒ vivere la fedeltร a Dio stesso. Solo nella fedeltร allโumanitร ferita, solo nellโaccoglienza dei senza diritti e di chi รจ escluso si apre unโesperienza nuova del senso della vita e della salvezza stessa.
Per gentile concessione di p. Alessandro – dal suo blog.
p. Alessandro Cortesi op
Sono un frate domenicano. Docente di teologia presso lโIstituto Superiore di Scienze Religiose โsanta Caterina da Sienaโ a Firenze. Direttore del Centro Espaces โGiorgio La Piraโ a Pistoia.
Socio fondatore Fondazione La Pira โ Firenze.